29 maggio 2005

Il migliore

Il miglior sito di pensieri di sinistra secondo me è Leftwing.

Traggo (e condivido) dalla sua rubrica "Libero":

Ma in questa ottica giapponese del Kai-Zen – il miglioramento continuo della Qualità Totale – non si potrebbe fare qualcosa per Isoradio? L’informazione è puntuale e utile, è vero: rallentamenti sulla Lainate-Como-Chiasso, se siete stanchi fate un pisolino, un saluto agli “amici autotrasportatori”, eccetera. Ma lo standard della musica trasmessa non è assolutamente accettabile. Va bene l’ecumenismo dei gusti però, mentre sei bloccato sotto il sole, non possono trasmettere “Su di noi”, dopo aver annunciato trionfanti: “Lui è il simpaticissimo Pupo”

28 maggio 2005

Qualche ricordo in più

Ricordo tutto di quella finale.

Il TG1 che dà la linea a Bruxelles e Pizzul esordisce dicendo che ci sono stati dei disordini.

I secondi di silenzio prima che abbia il coraggio di leggere cosa c'è scritto sul foglio che dice il bilancio dei morti.

La grottesca sfilata delle forze dell'ordine a cavallo quando non serve più a niente.

La partita giocata con lo stadio circondato e i feriti portati via usando transenne come barelle.

Lo stadio era vecchissimo e doveva ospitare l'ultima partita.
Entrambe le squadre avevano criticato la scelta da parte dell'UEFA.

Come in ogni tragedia, ci furono le storie che la resero tale, come quella dei Casula, padre e figlio di 11 anni, entrambi morti, e quella di Roberto Lorentini, medico aretino morto mentre cercava di soccorrere un bambino ferito.

Ancora oggi, non c'è chiarezza sul fatto che i giocatori sapessero, su chi abbia causato gli scontri prima del crollo del muro del settore Z, sul perché si sia deciso di giocare, e nessuno ha voglia di parlarne.

Le squadre inglesi si autosospesero dalle coppe europee per cinque anni.
Il prezzo pagato calcisticamente fu enorme: nei dieci anni prima della tragedia le squadre inglesi avevano vinto 13 coppe, nei dieci anni dopo il rientro 2.

Lo stadio Heysel è stato demolito e ricostruito con il nome di Stadio Re Baldovino.
Ha ospitato la finale di Coppa delle Coppe del '96, non è usato da nessuna squadra di club.

27 maggio 2005

L'Africa cinese

Lunedì dovevo andare da una mia amica, ma non mi andava di ripassare a casa.
Inoltre, mi era venuta voglia di mangiare cinese, quindi parto per il quartiere Africano, dove c'è una rosticceria, più che altro perché è l'unica che conosco.

Il quartiere Africano non si chiama così, si chiama Trieste, ma non ce lo chiama nessuno.
Il nome deriva dal fatto che le strade hanno nomi di città coloniali (come via Giarabub o via Makallè).

Lo conosco a memoria perché è il quartiere natale di mio padre (e di qualcun altro)

È un posto oggi molto chic, ma non è sempre stato così.
Fino a prima della guerra era costruita solo la parte verso la Salaria, mentre l'asse del quartiere, viale Libia, era solo una prateria verso l'Aniene.
Dalle finestre di casa sua mio padre poteva vedere Città Giardino e l'aeroporto dell'Urbe.

Mi metto a passeggiare, anche se come posto non mi fa impazzire.
È urbanisticamente vecchio, le strade sono strette, i palazzi alti, ha una vocazione commerciale altissima che provoca ovviamente doppie file e parcheggi atroci.
Oltretutto, come tutti i posti per benestanti, è un quartiere di vecchi, di quelli con le signore con la sporta e i negozianti che ti aspettano sulla porta e ti salutano, intervallati da toilette per cani e agenzie immobiliari.
La passeggiata mi fa passare davanti all'ingresso del rifugio dove la sirena chiamava i residenti, quando gli Spitfire inglesi decidevano di prendersi l'aeroporto in mano tedesca (che mio padre mi avrà raccontato un migliaio di volte), e poi al parco Nemorense (che si chiama Virgiliano, ma non ce lo chiama nessuno), microscopico e silenzioso pezzo di verde che i residenti descrivono come Central Park.

La sostituzione degli appartamenti liberi non avviene con giovani italiani, ma con immigrati, tratto comune a molte vecchie zone della capitale.
Qui la fanno da padrone cinesi e nordafricani, con il loro strambo idioma fatto di dialetto con calata nazionale.

L'orario della cena è da cispadani, ma ho un po' di fretta, entro nella rosticceria, e come sempre quando sono davanti a un menu cinese mi viene voglia di ordinare tutto.
Signora non si cucina più come una volta, e il posto di otto metri quadri è gremito di gente di svariate nazionalità.
Entra una ragazza che comincia a ordinare, ripetendo quello che il marito gli urla dalla strada mentre scorrazza il pargolo.
La cinese risponde distintamente: "Mó alliva".

26 maggio 2005

Non diciamo cazzate

"Notte incredibile" "6 minuti di follia" sono frasi che possono stare bene in qualche serial per vecchiette.
La finale è andata così perche la squadra padana pensava di aver già vinto mentre la squadra del Merseyside pensava di non aver ancora perso, cosa che chiunque conosca vagamente il pallone sa (quelli del TG5, no).

Menzione d'onore a Steven Gerrard, quello è un capitano.
Il nostro, no.

24 maggio 2005

93

Giorno di tagliando, e sono costretto ad andare in giro in autobus, che ormai non mi capita quasi più.

Salgo su uno di quelli nuovi, che hanno il monitor che ti dice la prossima fermata e quel che c'è di utile nei paraggi:

XXI APRILE/NOMENTANA

a 5 min: Ambasciata Afghanistan

Non essendo convinto di quel che avevo letto (distratto da un'ottima passeggera cuffiettata come me), osservo:

XXI APRILE/NARDINI

a 5 min: Ambasciata Giordania

Qual è l'utenza tipo del mezzo pubblico, oggi?

23 maggio 2005

Caramelle da uno conosciuto

Siccome le Halls mi hanno stufato, troppo dolci, avete qualche caramella da propormi di quelle che lasciano senza fiato?

21 maggio 2005

Pane e cicoria (© Annina)

Dalle nostre parti si dice "pane e cipolla".
A France', non è che oltre che neocentrista, sei pure burino?

19 maggio 2005

Una fine orribile

Credo che la Cina sia la peggior pietra tombale che si potesse mettere sull'utopia comunista.

16 maggio 2005

Depeche Miss

Va bene la serata Depeche Mode, ma se non mi metti Everything Counts e Shake the Disease, che me l'hai detto a fare?
E sorvoliamo su la Bamba.

15 maggio 2005

K

K: "C'è di meglio."
E: "Quindi?"

Il papa matto

Anno 1826, l'Aniene si incazza e per l'ennesima volta manda a valle mezza città di Tivoli.
Il mitico fiumiciattolo affuente, che per Roma ha avuto un utilità forse maggiore di quella del Tevere, era uso a fare talvolta un po' il birbantello, e i romani lo sapevano bene.

Il papa dell'epoca, come quasi tutti i papi animato da suggestioni imperiali, decide che è ora di finirla, Tivoli è famosa in tutto il mondo, ed è una delle poche città industriali e ricche dei domini pontifici.

Si bandisce il concorso internazionale per risolvere il problema, e arriva un ingegnere idraulico, Clemente Folchi, che si inventa di far passare l'Aniene sotto Tivoli, scavando due tunnel di circa trecento metri che finiscono poi in una cascata.

Il papa fiuta l'immortalità, e l'opera viene completata in due anni (!).

Nel vecchio letto del fiume deviato il nostro si fa costruire un villa-passeggiata tra cascatelle e vecchi tempi romani, a cui non si sogna nemmeno di cambiare nome.
Per finire, il giorno dell'inaugurazione, per lui e la sua corte viene approntato un trono sulla strada per Marcellina, affinchè, al suo segnale, si dia inizio alla nuova storia del fiume Aniene.
Così avviene, e tra l'Acropoli Tiburtina e il santuario di Ercole Vincitore il nuovo fiume si lancia in un salto di cento metri.

Buona parte delle infomazioni vengono da qui (www.tibursuperbum.it).
Villa Gregoriana, dopo l'abbandono e un restauro durato tre anni (pagato da Unicredito), ha riaperto la scorsa settimana.

L'americano matto

Un tizio americano scrive su un forum Yahoo dedicato agli scooter della mia marca.
Dice che a lui il tachimetro del Grand Vista (nome yankee del mio Grand Dink) non lo convince, e allora prende un GPS (!) e si mette a correre come un folle per vedere lo scarto tra la velocità reale e quella dichiarata.
Risultato, il tachimetro ti regala un bel 10%, vedi 100 e stai a 90.
Empiricamente io, quando la mattina vedo 120 e le pupette in SH mi superano prendendomi a pernacchie, avevo intuito qualcosa.

12 maggio 2005

Quest'uomo è un mito

Dopo il doppio post uguale nel newsgroup,
dopo il doppio SMS uguale,

il doppio commento uguale al blog!!!

Sempiterna gratitudine.

HG2G

Il film forse non si avvicinerà neanche lontanamente al libro, ma lo andrò a vedere lo stesso.
Ciò non toglie che la "Guida Galattica per gli Autostoppisti" è uno dei pochi libri per la vita.
Chi non è d'accordo è un Vogon.

Giuro sullo zainetto

Cercando un pezzo di carta che mi serviva per l'amato 730, apro lo zaino dove butto tutto quello che non mi ispira un uso immediato.
È uscito l'impossibile, buste paga di due anni fa, scontrini del raduno di Modena, CD che mi ero portato in ufficio e mi sono scordato, pacchetti di sigarette vuoti.
Sono un cialtrone.

11 maggio 2005

Turn on the Bright Lights

Sopravvalutati un fava.
È proprio bello.

Slalom

Quando la mattina svicolo tra le auto in fila perenne, me ne capita qualcuna che segue una traiettoria serpeggiante.
Immancabilmente (intendo con p=1), il/la conducente sta parlando al cellulare.

10 maggio 2005

Hawkmoon 269

Like coming home
And you don't know where you've been
Like black coffee
Like nicotine
I need your love

09 maggio 2005

Fesso

Non posso comprare solo classici, e così sabato mi faccio una passeggiata da Disfunzioni Musicali, magari nell'usato qualche scemo ha buttato qualcosa di buono.
Ne becco uno dei Queens of the Stone Age, che cercavo da un bel po', ma dalla fotocopia della copertina non capisco che album è, si legge solo l'elenco delle canzoni.
Quindi stamattina mi stampo l'elenco delle canzoni, così uscito dall'ufficio posso verificare.
Sono tornato da Disfu con l'elenco e di CD, e come si dice a Roma, ce ne ho trovati quattro.

Stronza

Perché pedali in mezzo alle macchine in via Tor di quinto, che è l'unica strada di Roma con la ciclabile?

21 ottobre 2005

Esce il film di Doom.

Ancora fumetti?

Viene allungata la nuova collana a colori di Repubblica.
Tra gli inserimenti, inutili quelli di Star Wars e Dampyr, fondamentali Bilal, Silver Surfer e Sandman.

07 maggio 2005

Rito propiziatorio

I believe in miracles
Where you from
You sexy thing
I believe in miracles
Since you came along
You sexy thing

Where did you come from, baby
How did ya' know I needed you
How did ya' know I needed you so badly
How did ya' know I'd give my heart gladly
Yesterday, I was one of a lonely people
Now you're lying close to me
Making love to me

I believe in miracles
Where you from
You sexy thing
I believe in miracles
Since you came along
You sexy thing

Where did you come from, angel
How did ya' know that I'd be the one
Did you know you're everything I've prayed for
Did you know evey night and day for
Every day needing love and satisfaction
Now you're lying next to me, giving it to me

I believe in miracles
Where you from
You sexy thing
I believe in miracles
Since you came along
You sexy thing

Yesterday, I was one of a lonely people
Now you're lying close to me
Making love to me

I believe in miracles
Where you from
You sexy thing
I believe in miracles
Since you came along
You sexy thing

Un talebano a casa tua

Ci sono due lezioni politiche che si possono apprendere dalle elezioni inglesi, che personalmente adoro, più una mia riflessione.

Le città e le campagne votano in maniera opposta.
Blair ha vinto nelle città, così come Marrazzo o la Bresso nelle recenti regionali italiane. Idem per gli States, dove Bush ha vinto in campagna. Sembra di essere tornati all'ottocento.

Chi perde va a casa.
Non ci sono incarichi possibili per chi viene sconfitto nel suo seggio; Blair sostituirà quei ministri spediti a casa dagli elettori. Come Storace, insomma.

In Irlanda del Nord si mette male.
I moderati protestanti sono praticamente spariti, resistendo solo nella Belfast ricca.
I moderati cattolici hanno tenuto solo due seggi, tra cui la loro antica roccaforte di Foyle.
Un sguardo alla cartina mostra le zone rurali cattoliche completamente in mano ai filo-terroristi dello Sinn Fein, mentre le aree britanniche verso lo stretto ormai schierate con il Democratic Unionist Party, unico partito a non aver mai accettato l'accordo del Venerdì Santo.
In tutti i casi lo swing è avvenuto dal moderato all'estremista, con l'eccezione di South Belfast, quartiere protestante dove la divisione di voti tra i due partiti britannici ha favorito il moderato cattolico McDonnell.

06 maggio 2005

Il campione

Anni fa lavoravo a Settecamini, un zona industriale a est di Roma, fatta solo di capannoni, tavole calde per far mangiare chi lavorava nei suddetti capannoni, pompe di benzina per le auto di chi lavorava nei suddetti capannoni.

Data la tristezza del posto, ci si mette d'accordo per organizzare la partita settimanale di calcetto, quelle tra colleghi dove a spiccare, più che il talento, sono le panze e le piotte.

Dopo alcune partite decido che se non voglio comprare un paio di scarpe da ginnastica al mese, mi devo dotare di scarpini.
Attenzione, il calcetto professionistico si gioca su campi di Taraflex, come la pallavolo, e richiede scarpe che non c'entrano niente con quelle del calcetto per impiegati, che invece si gioca su una specie di moquette insabbiata, o sull'erba sintetica nel caso di campi recenti.
In pratica sono come gli scarpini da calcio, ma senza tacchetti.

Felice mi acquisto un paio di scarpini da novanta sacchi, con la sensazione, che solo il calcio sa dare, di essere il Cruyff della Tiburtina.

Dopo alcune partite mi accorgo che ho dei problemi con il piede sinistro, il mio preferito. Ho come la sensazione che gli scarpini siano diversi, e spesso mi ritrovo il pollice sinistro insanguinato, ferito dall'unghia.
Mi viene anche il dubbio di avere i piedi di lunghezza leggermente differente, ma bene o male tiro avanti, tanto il dolore non è insopportabile, e finita la partita passa tutto.

A un certo punto però mi rompo le scatole, ci deve essere qualcosa che non va.
Dopo i primi palleggi mi fermo, mi tolgo lo scarpino sinistro, ci infilo la mano dentro, e con mia grande sorpesa mi accorgo che un minuscolo malloppo di carta, di quelli che si mettono nelle scarpe nuove, si è schiacciato in fondo, rendendo l'impronta più piccola di alcuni millimetri. Quando li avevo comprati, non avevo tolto tutto il malloppo con cura, e un pezzetto era rimasto dentro.

Bene, da quando li avevo comprati a quando li ho resi uguali, sono passati circa tre anni, giocando un centinaio di partite.

Si sposa un altro

Essere giovani, è cercare di rimorchiare dovunque.
Non esserlo più, è cercare di rimorchiare ai matrimoni degli amici.

05 maggio 2005

Vabbè che sono piccoli (solar plexus mix)

L'hanno corretto.

Vabbè che sono piccoli

Dal sito www.italia.gov.it

Valle di Aosta
visita il sito della regione

Le province e i comuni in rete...

Spiacente, nessun dato disponibile

Ho scritto al webmaster.
(Il sito della Vallée è veramente brutto, comunque).

04 maggio 2005

Fontane

Ci sono capitato quasi per caso, gironzolando intorno al Duomo, una delle prime volte che andavo a Milano.
Una piazza tranquilla, una semplice lapide, il rumore dell'acqua, troppo difficile immaginare solo vagamente cosa si può aver detto o pensato lì 35 anni fa.

Il punto non è tanto quello di trovare colpevoli una generazione dopo, sarebbe inutile, e anche inutile fargliela pagare ora.
Il punto è soltanto quello di capire perché pensiamo di essere tanto diversi da come eravamo, poveri, provinciali, bigotti.
Perché è ovvio che non si può ammettere che un paese estero non condanni i suoi colpevoli; noi si può, da burini quali siamo, non trovare mai un colpevole, e anche trovandolo dargli uno scappellotto dicendogli che certe cose non si fanno.
Un carabiniere che spari a un posto di blocco non rischia assolutamente nulla, mentre chiaramente il militare americano che spara al posto di blocco deve essere punito duramente.
Un imprenditore che truffi per anni tutto quello che si può truffare non rischia assolutamente nulla, mentre l'imprenditore americano deve essere sbattuto in galera, e che si butti via la chiave.
A nessuno ovviamente viene il dubbio che l'americano possa dire: "Guardati la tua, di giustizia".

"Guarda un solo autore di una strage finito in galera".
"Guarda un solo truffatore finito in galera".
"Cosa vedi?"

Non c'è niente da guardare, qui non si paga, e se c'è da pagare, magari si condona.

Perché vedete, noi ce l'avevamo pure un pilota militare imbecille che ha fatto fuori una scuola intera, ma purtroppo l'abbiamo assolto, quindi se la superpotenza ci potrebbe fare il favore di condannare due piloti altrettanto imbecilli, magari ci sistemeremmo la coscienza.

Torno dal lavoro, passando per il mio paese, un povero stronzo con una Ferrari parte come un pazzo in mezzo al traffico.
Cento metri dopo, una bambina guida con impaccio non trascurabile uno scooter da duecento chili; non ha il casco, non lo ha il tizio che se la stringe da dietro, non lo ha nessuno degli altri che ho incontrato.

Però gli americani sono nazionalisti.
Però gli inglesi non si lavano.

Sono troppo pigro per imparare un'altra lingua, per imparare a convivere con la pioggia e il freddo, per imparare a mangiare aringhe o pomodori bolliti.

Purtroppo con GM mi è andata male.
Mi resta da fare il tifo per Bilbao Vizcaya, per ABN Amro.
Senza vergogna, un po' come Manzoni.

02 maggio 2005

Primi e irlandesi

Monti è un rione del centro di Roma, il rione numero uno, nonché uno dei due (l'altro è Trastevere) ad avere ancora un popolo. Gli abitanti si chiamano monticiani e fino al dopoguerra era tradizione andare al Foro e prendersi a sassate con i trasteverini, dato che dal punto di vista monticiano erano di fuori città.
Ai tempi imperiali questa era già una zona popolare e portava il tremendo nome di Suburra.
Nella Roma dei papi il caporione di Monti era il superiore tra gli altri capi.
I Piemontesi divisero il rione in tre, Monti, Esquilino e Castro Pretorio, ma per i romani è sempre uno.

È una zona di bei locali, ma non di calca.
Qui, in due piccole stradine vicino all'unica torre medievale di Roma, ci sono i primi pub irlandesi della capitale.
Sono molto diversi dai pub irlandesi di adesso, che scrivono Guinness qua e là e mettono un paio di vetrate giallo-verdine: questi sembrano veramente dei pub irlandesi.
Si chiamano Druids Den e Fiddler's Elbow, e hanno aperto più di trent'anni fa.
Quando erano gli unici, a Roma si diceva "andiamo all'airisc" e basta, intendendo uno dei due a caso, tanto erano intercambiabili, e tutti sapevano di cosa si parlava; essendo ricavati da vecchie cantine, sono praticamente dei labirinti.
E sono il primo posto in vita mia dove ho visto i bicchieri conici con la storta, da pinta.

Gaudium Magnum

Hanno ri-asfaltato la Nomentana.

01 maggio 2005

Indicativo Presente

Dall'Eure si suggerisce che Present Tense è la miglior canzone dei Pearl Jam.
Potrebbe essere vero.

Trincata

Una vecchia amica, due cocktail e una birra, esami preparati la mattina sull'autobus, isole greche.
Significa stare bene.