29 maggio 2006

Le fasce

Arrivano due gruppi, c'è il gruppo giovane, il gruppo meno giovane.

Mi inserisco nel meno giovane, attratto da una ragazza che chiede delucidazioni a due ruote. Nella conversazione rimango spaesato, scopro con sgomento che la tapina porta un MBK Ovetto 100, un trabiccolo a due tempi della preistoria dello scooterismo.
Prendere nota, il gentil sesso riesce a far muovere mezzi di trasporto che non passerebbero la revisione neanche in Nigeria, rimango sempre stupito, e spendo una fortuna in tagliandi.
Poi la conversazione va a finire su contratti a progetto e saponage, 'sti trentenni sono proprio una palla, mi dirigo dai giovani.

Vent'anni fa, un decreto legge passato inosservato ha stabilito che sono ammesse soltanto le ragazze carine.
Di più, sono splendenti, dolci, gentili, non c'è un solo dettaglio lasciato al caso.
Ancora di più, dominano il gruppo, dettano temi e tempi della conversazione a uomini tutti uguali, che vanno tutti allo stesso negozio di abbigliamento e dallo stesso barbiere.
Sono assalito dal paragone con le mie coetanee di dieci anni fa, che invidia, lagnarsi nei commenti, grazie.

Emerge una tipa con capelli da diva del muto e occhioni da fumetto, pretenderà in seguito di essere accompagnata in bagno al piano di sopra per non andare da sola.
Adorabile anzichenò.
Dopo un'oretta è già ubriaca, si toglie gli scomodi tacchi, si mette delle infradito argentate e balla in giardino al ritmo di un orrendo unz unz che viene dall'auto del rollatore in servizio permanente.
Sembra di stare ull'UFO o al Marquee quando suonavano i Pink Floyd.
Quando i Pink Floyd suonavano all'UFO o al Marquee, probabilmente nascevano i suoi genitori.

Il finale è con un meno giovane intrufolato tra i giovani, che ribadisce a più riprese di sapere quando fermarsi, ribadisce lui dopo ogni bicchiere di Est Est Est.
Lo ritroviamo abbracciato al cesso, occhi abbottati, voce strascicata.
Risiede al confine della provincia di Viterbo, nessuno si sogna di portarcelo, ma tutti si sognano di immortalarlo impietosamente con i telefonini.
Sono tentato di prendere la macchina e lasciarlo nella piazza del suo paesello, alla fine lo scaraventiamo alla meno peggio su un divano.
Pare sia tornato nel regno dei vivi, ma io non ho sentito niente, dormivo, e sognavo una ragazza di vent'anni che aveva uno scooter a quattro tempi, e mi chiedeva se le rimediavo qualcosa dei Pink Floyd.

2 commenti:

  1. Probabilmente quella stessa notte io sognavo di uscire con Richard Gere di vent'anni fa, che aveva appena vinto il nobel per la pace e quello per la letteratura, acquistato la Microsoft da Bill Gates e che non si era mai innamorato prima di concoscere me... rassegnamoci, in pochi ci avviciniamo alla perfezione :-P
    serpe

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