19 giugno 2006

Vai Ruggero

C'è bisogno di presentare Roger Waters?
Massì, rispettiamo la tradizione.

George Roger Waters, aspirante architetto nella Londra degli anni '60, è il bassista e autore di quasi tutti i pezzi dei Pink Floyd.
Perso in tribunale il tentativo di farli diventare la sua band, passano più di vent'anni prima che riesca a riconciliarsi con gli altri membri, e soprattutto con il suo passato.
La sua poetica, talvolta di livelli inimmaginabili, è riconducibile all'assenza del padre, pilota della RAF morto in Italia e mai conosciuto dal figlio, e dall'odio per ogni forma non solo di guerra, ma anche di ciò che la precede e la segue.

Cosa è andato male:
Si potrebbe discutere un bel po' sul senso che ha per un artista portare in scena materiale che quando va bene è vecchio di vent'anni, e che comunque non porta il suo nome.
Le uniche eccezioni sono Perfect Sense (dal suo album solista Amused to Death, 1992) e Leaving Beirut (pubblicata due anni fa). Il resto è tutta roba Floyd.

Il limite più evidente è l'adeguatezza sua e della band a quelle canzoni.
Chi ha visto il Live8 si sarà accorto del fatto che Roger non ha quasi più voce.
Tanto per fare un esempio, la seconda strofa di Mother l'ha cantata una delle coriste (aaaaaaaarrrgh!).
Ha retto bene su Sheep, ma quella era già sintetizzata trent'anni fa.
Anche altri pezzi non sono stati suonati in modo esemplare, in particolare Shine on You Crazy Diamond, proposta in una versione tagliata qua e là.
Spesso si è sentita la mancanza di una "certa" chitarra e di una "certa" batteria, ma David Gilmour non lo sostituisci con il primo fesso che passa.

Cosa è andato bene:
Se qualcuno mi avesse detto che avrei potuto ascoltare live Set the Controls for the Heart of the Sun (!), Have a Cigar (!!), Sheep, Southampton Dock, The Fletcher Memorial Home (e potevi pure fare The Final Cut, disgraziato), be', avrei sospirato con sguardo sognante.

Perché i Pink Floyd mi danno l'idea della divinità.
Non è un fatto di qualità musicale, se sono più bravi o meno bravi di quello o di quell'altro.
È che le loro canzoni sembrano eterne, ci sono sempre state e ci saranno sempre.
E poi due ore e tre quarti, trovalo un concerto così.

Pensare che mi hanno chiamato il pomeriggio, c'era una defezione e mi hanno chiesto di venire.
Infatti il biglietto non l'avevo.

E ho pure speso altri 30 € di maglietta ufficiale.

Ma va bene così, d'altra parte:
"Every year is getting shorter, never seem to find the time
Plans that either come to nought, or half a page of scribbled lines"


Serve altro?

5 commenti:

  1. ricordati che ammanco di altri 30 euri per la MIA maglietta.
    BRING THE BOYS BACK HOME!

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  2. un po' perdonerei tutto. perchè anche Waters ha diritto di invecchiare, ne ha più diritto lui di Baglioni, dico. Se canta senza voce il secondo, comprendo anche il primo.
    (su #6, lo so che il paragone ti fa inorridire..)

    Però Mother, non si fa, non si fa.

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  3. bel post...
    cher invidia ripeto! mannaggia!

    ps. lou reed nonostante tutto ha tutta la potenza vocale che ha sempre avuto
    Kzissou

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  4. aggiungerei:

    And then the one day you find ten years have got behind you
    No one told you when to run, you missed the starting gun...
    (ahimè)

    mi sarebbe piaciuto esserci, ma lui pur essendo una grossa parte dei Pink Floyd non è il tutto...
    ciao
    acar

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  5. Roger Waters è Roger Waters...........nessuna critica.........è tutto.........è Roger Enzo L.

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