18 novembre 2006

E voglio un figlio migliore di me

Sembra strano che non avessi mai sentito parlare del Traffic, ma è tristemente vero.
Sta all'incirca a Pietralata, anche se non esattamente nella parte più vecchia, ma più vicino a Portonaccio.
(Ho messo su una mappa di Google con i posti dove vado a veder suonare, li trovate a questo link)

È un locale piccolo piccolo, e quando entro vedo solo un pub, chiedendomi dove diavolo si sarebbero messi a suonare i gruppi di stasera.
La sala concerti è di sotto, ed è ancora chiusa, mi prendo una birra aspettando l'indie-pupa.

La forma di questo locale, e alcune sue usanze, ricordano un po' il leggendario Metropolis, su cui un giorno o l'altro, penso l'altro, scrivero un post chilometrico.
Il pubblico del pub, composto da sì e no dieci persone, si inquadra perfettamente nella classificazione indie-spettatore.
Le ragazze sono tutte carine carine, vestite con gli stessi stivali e le stesse calze a righe orizzontali (che, mi informa #6 sorella, dovrebbero chiamersi "parigine", ma non mi assumo responsabilità).

La sala concerti è sì e no di quaranta metri quadri, buia buia, si sta in piedi o seduti per terra, i gruppi si montano e smontano tutto da soli, la batteria è una e basta, non c'è fonico.
Underground da morire, ma è bello che esistano posti così, anche solo per dire "all'inizio suonavamo davanti a 10 persone".

I primi sono i Biorn, band di cui non riesco a inquadrare il suono, ma che secondo me dovrebbero lavorare un po' sui testi.

Secondi ci sono i Turnpike Glow, che suonano in maniera più irrazionale, e più americana.
Sono eterogenei, divertenti, un po' clowneschi sul palco.

Sono un po' stravolto, dato che è l'una, e domani dovrei lavorare (ah ah ah).
Nell'intervallo conosco una nota presentatrice televisiva, che avevo anche visto parcheggiare poco prima.

Eccoci ai Numero6, gruppo genovese che avevo scoperto per caso su l'Enoteca, e a cui ho dedicato un paio di post per l'omonimia.
Gli arrangiamenti sono un po' diversi dal disco, più aspri.
Cantano spesso in due, uno con la chitarra e uno con qualunque arnese emetta suoni che pesca da una valigetta.
E i testi sono meravigliosi, e dolorosi, ed è uno dei concerti più belli che abbia mai visto, punto.

Poi, quasi alle due, mentre "mi dirigo verso casa, analizzando aspetti della mia vita" (una loro canzone), mi succede una cosa un po' strana, ma che non credo racconterò sul blog.

Però devo ricordarmi che devo smetterla di innamorarmi di commesse, cassiere e compagnia bella ogni volta che vado in un locale.
Possibile che c'è sempre qualche meravigliosa creatura che mi fa scordare questo proposito?

7 commenti:

  1. I buoni propositi sono fatti per essere infranti, nun c'è gniente da fà ;-)

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  2. che male c'è nell'amare una cassiera? eddai!
    kzissou

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  3. È fantastico che di un post di un concerto sembra che ho scritto solo l'ultima frase
    :-)

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  4. perchè noi siamo avidi di gossip! :P

    kzissou

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  5. Da domani mi dedico al mio post. lo prometto

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  6. Appunto, vogliamo sapere tutto... ha ragione chiara:-PP

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