13 gennaio 2007

C'eravamo rivolti, a nostra insaputa, alla stessa agenzia

Solita obbligatoria premessa, cos'è l'Alpheus?

L'Alpheus è uno dei locali più vecchi che ricordo, credo di averne sentito parlare la prima volta almeno 15 anni fa.
Sta nel polo nottambulo romano, proprio di fronte al gasometro, ed è immenso.
La sua fama è nata con un trucco di marketing: anni fa decisero di fare serate discotecare orientate agli universitari, prezzo d'ingresso 3 sacchi dell'epoca, quando quelle di moda te ne chiedevano 20.
Le sue assurde dimensioni, divise in quattro sale, gli hanno sempre permesso di fare un offerta per altri impossibile, del tipo live + discoteca commerciale + discoteca black nello stesso posto lo stesso giorno.
È enorme pure la sala fumatori, anche se decisamente poco ventilata.

Per i concerti a me non è mai piaciuto.
La sala che viene normalmente usata sembra quella di una galleria d'arte, lunga e con le colonne, si sta tutti ammucchiati e si muore di caldo già in venti persone.
Fatto sta che ci ho visto un sacco di concerti, tra cui Blonde Redhead e dEUS.

Il primo a suonare è Andrea Ra (che non è parente del famoso dio egizio) personaggio indie romano da vent'anni.
È un virtuoso, bassista di tecnica impressionante, come anche la band.
Proprio per le sue carattersitiche ha collaborato con tutto il mainstream capitolino (Tiromancino, Gazzè, ecc.).
Alcune cose che suona, roba vecchiotta, sono abbastanza sperimentali, approssimativamente funky, tipico stile da bassista, difficili ma interessanti.
La produzione più pop è su un registro eighties che invece non mi convince del tutto.

Appresso i Diaframma, e qui, con il vostro permesso, spendo qualche parola in più.
I Diaframma sono in realtà Federico Fiumani, musicista e poeta fiorentino autore e cantante di tutti i pezzi.
Cominciarono in locali dai nomi oggi incredibili, come Banana Moon e Rockoteca Brighton, inizialmente prodotti dalla leggendaria Italian Records di Oderso, e poi dall'altrettanto leggendaria IRA, la stessa etichetta dei Litfiba, quando erano ascoltabili.
Anche se quasi dimenticato oggi, Firenze fu all'inizio degli anni 80 la capitale dell'alternative italiano.

Il linguaggio di Fiumani è sempre stato il punk, e lo è anche stasera, tre minuti un pezzo via l'altro.
Ha 43 anni, ma è uguale alle copertine di vent'anni fa, anche l'acconciatura è uguale all'epoca.
È uno dei "concerti che mi mancavano", l'unica seria intepretazione del punk in Italia, secondo me.
Il mio momento è Gennaio, canzone che sentivo in autoradio in epoche lontane, ma sono contento che siano in tanti a conoscere le loro canzoni.

Il finale della serata è però un po' triste per il vostro narratore rockettaro.
Seguirebbero i Virginiana Miller, livornesi, che vidi tantissimo tempo fa in un centro sociale alla Garbatella, ingresso a sottoscrizione cinque sacchi (ma quanto mi piace scrivere "centro sociale alla Garbatella").

Il condizionale è perché non mi reggo in piedi, è l'una e io e l'amica L stiamo letteralmente dormendo a occhi aperti.
A dirla tutta pensavo che i Diaframma, il mio vero obiettivo, fossero gli ultimi a suonare, quindi mi è andata bene, ma avrei voluto vedere come erano cambiati i VM.
Però non disperate, c'era la mia lil' friend Brassy, in forma smagliante dopo le feste, e ve lo racconterà lei (spero).

In compenso l'amica L mi ha raccontato un aneddoto che mi sta facendo ridere ancora stamattina.
E siccome in fondo io sono un tradizionalista, mi sono innamorato della bigliettaia all'ingresso.
E di sicuro, lei non si è innamorata di me.

3 commenti:

  1. Che band i diaframma!
    Avrei pagato oro per vivere a firenze nei primi anni 80.

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  2. Senti questo che dice... per favore Lele!!!
    I Virginiana Miller sono ancora vivi (esultano tutti i miei pori... si vede no?)

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  3. c'è un errore...(almeno per come ho sempre sentito dire io)
    GAZZOMETRO dicono i veri romani!
    :-D
    ciao
    acar

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