07 giugno 2007

Sfondo rosso

Ci sono due tipi di amiche che devi passare a prendere prima di un concerto.
Quelle che devi andare a prendere a casa, e quelle che devi andare a prendere a casa a Via della Pisana.
Purtroppo lei fa parte del secondo gruppo, il che fa sì che io non saprò mai come suonano i Detroit Cobras.

Il Tendastrisce non è un teatro, ma un'entità.
Compare in qualche posto di Roma, poi se ne perdono le tracce, poi riciccia da qualche parte, e così da decenni, un po' come la legge sul conflitto d'interessi.
Ora è a Tor Sapienza, proprio davanti al mattatoio, un pochino scomodo per parcheggiare.
È la prima volta che ci vado.

Gli White Stripes, onesta band di Detroit, hanno sempre fatto musica semplice, e bella da sentire.
Ma il mondo poco avrebbe saputo se non fosse stato per Seven Nation Army.
Questa canzone è una di quelle che "azzecca il giretto", sette note che ti entrano in testa e non escono più, MTV, remix vari in discoteca, e le Strisce Bianche hanno fatto i miliardi.
Ma in Italia siamo andati oltre, facendo di Seven Nation Army il poppo-inno, e rendendola la canzone più cantata della storia dopo Nel blu dipinto di blu.

Jack White e Meg White non sono fratelli, per quanto lui la chiami "sorella" sul palco.
Usano tre colori, bianco rosso e nero, nei vestiti, nelle chitarre, nelle copertine dei dischi.
Lui suona la chitarra, un paio di volte una tastiera, e canta, e fa tutto questo con tale perizia da far sembrare incredibile che ci siano solo due strumenti.
Lei suona la batteria, a intevalli, ogni tanto si ferma a guardare lui, riparte.
Canta una sola canzone, credo l'unica che non mi è piaciuta granché.

Io ne conosco diverse ma non so i titoli, riconosco Hotel Yorba, I Just Don't Know What to Do with Myself, ovviamente Seven Nation Army, che elegantemente non usano come pezzo finale.
Malgrado i cori calcistici, molti sanno i testi, Jack lascia cantare.
Poco meno di un'ora e mezza, forse poco, ma per reggere di più lui dovrebbe essere dopato (se già non lo è).
E diciamolo, Meg è pure caruccia.

All'uscita la mia amica propone di liberare i maiali in attesa davanti all'ingresso del mattatoio.
Io obietto che le salsicce se le mangia anche lei.
Lei dice che fare da testimone a un matrimonio è una vera rottura di palle per tutta la settimana che lo precede.
Ha indubbiamente ragione.

2 commenti:

  1. fantastico :-D
    (hanno rispostato il tenda a strisce?)

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  2. IO non ci sono mai stato, ma intanto prima abitavo alla pisana. Voglio un giudizio: meglio prima o adesso?

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