13 settembre 2007

Cosa c'è di strano nel binomio Calderoli - maiale?

L'uomo che sta vivendo il suo warholiano quarto d'ora di celebrità è Gianni Rinaldini, segretario della FIOM, che per quei pochi che non lo sapessero è il sindacato CGIL dei metalmeccanici, sindacato che non ha approvato un accordo tra governo e sindacati confederali sul superamento dello scalone.
(Tranquilli, non è il sito del PCUS, anche se lo sembra).

Un sindacato non è un partito, d'accordo, ma i sindacati bene o male un po' di politica la fanno sempre, come d'altra parte qualunque aggregazione di cittadini che pensa di avere in tasca le soluzioni di tutti i problemi, che in Italia vuol dire andare dal comitato residenti della Serpentara a un famoso gruppo che ha il suo quartier generale dalle parti del lungotevere.

La FIOM poi è il sindacato per definizione, duro, operaio, a sinistra, sempre in prima fila. Iconografico.
Te li immagini con le loro tute di fronte ai dirigenti incravattati, cosa che magari non è neanche vera, a discutere dell'orario o del salario o della qualità del caffé della macchinetta.
Poteva dunque la FIOM non dire la sua?

Sapete tutti che c'è il leggendario scalone, che tradotto vuol dire che se hai un'età pensionabile nel 2008 ma non hai sessant'anni in pensione non ci vai ma aspetti di avere almeno sessant'anni.
E sticazzi, diranno i miei giovani lettori, ma il problema è talmente problema che il CSx ha dovuto mettere la sua revisione|abolizione nel programma di governo, e si sa che in Italia poche cose sono più delicate delle pensioni, forse solo le nomine dei consiglieri RAI.

Lo scalone fa risparmiare soldi, e ti credo dato che non paghi un po' di pensioni per qualche anno, però è ovvio che chi pensava di stare lì lì per andarsene rosica lievemente.
Allora il precedente governo, specializzato nel prendere decisioni posticipate di qualche anno in modo da non doverne rispondere agli elettori, pensa di mettere in busta paga i contributi previdenziali, che normalmente non vengono percepiti dai lavoratori.
Non risulta che all'epoca i sindacati (FIOM inclusa) abbiano fatto baccano, ma evito questo tema se no sembra che si voglia malignare.

Euro in cambio di qualche anno in più al lavoro, ma a quanto pare la cosa non ha particolare successo perché vogliono andare tutti in pensione e se ne fregano dei soldi in più.
Quindi il nuovo governo si becca questo scalone tra capo e collo e qualcosa tocca fare, e non ci sono i soldi, e i diritti acquisiti, e sono solo pochi lavoratori, e la riforma Dini non fa risparmiare abbastanza, e i lavori usuranti come fare il barista, e abbandoniamo il tavolo delle trattative, e aspettiamo la proposta del governo, e le nuove generazioni, e che palle.

Alla fine l'accordo si trova, lo scalone è sostituito da due scalini, e già che ci siamo si dà pure una riformata agli ammortizzatori sociali, alla legge 30, a qualche altro migliaio di leggi e provvedimenti, tutti d'accordo tranne Rifondazione e Dilibertazione ma chi se li incula entrambi.
Soprattutto tocca sbrigarsi, perché il 2008 è vicino, e se non si mette la pezza lo scalone resta lì dov'è e gli scalonati si attaccano al piffero.

E siamo a oggi, le varie federazioni sindacali votano l'accordo, e la nostra amica FIOM non ci sta.
Il suo segretario Rinaldini è dunque stamattina a Omnibus, dove elencando una serie di numeretti vari espone il suo punto di vista contrario, come già detto accusando più le scelte politiche del merito.
Il dibattito è piuttosto interessante, ci sono Treu e Sacconi, autori di buona parte della legislazione sul lavoro degli ultimi anni, si parla di età pensionabile, precarietà, direttive comunitarie, spesa previdenziale, tassazione degli straordinari, senza sbraitare, senza fare del vittimismo, senza Marco Rizzo.

Se non fosse che, nella prima parte che non trovate online, la sempre splendida Luisella Costamagna chiede a Rinaldini cosa si dovrebbe fare, data l'incombenza del 2008, in mancanza di approvazione dell'accordo, e quindi di permanenza dello scalone.
E Rinaldini, tranquillo: "non resterà lo scalone, il governo si è impegnato a superarlo".
Faceva prima a dire "Armiamoci e partite".

9 commenti:

  1. Secondo me stiamo dando troppo peso a questa decisione della FIOM. E' ovvio che una categoria fatta da persone che lavorano in fabbrica con stipendi da sopravvivenza, esprima un voto come questo, non mi meraviglio. Rinaldini centra poco, sono i lavoratori e i loro delegati a votare. Io non ho mai lavorato in fabbrica, quindi non posso esprimere giudizi su questo voto: bisognerebbe provare...e poi vedere se non ti viene voglia di esprimere un dissenso all'andazzo che ci governa da anni.

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  2. Sorrido pensando che alla De Longhi non erano riusciti ad imporsi per autorizzare gli operai ad andare a far pipì quando necessita e non solo in pausa pranzo.

    Però a spaccar le balotte al goverso per le pensioni di tutta itali,a si.

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  3. Più ho a che fare coi sindacati, meno mi piacciono.

    PS: alla frase di Rinaldini manca un "è" :)

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  4. Gerry: giusto, corretto.
    Paul: non sono i lavoratori, è il direttivo FIOM che ha votato. Il referendum sull'accordo dev'essere ancora fatto.

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  5. "non sono i lavoratori, è il direttivo FIOM che ha votato. Il referendum sull'accordo dev'essere ancora fatto.
    Ecco, meglio ancora.
    Aspettiamo.

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  6. P.S.
    "shinzo abe vaffanculo" (cit.)
    e allora meglio:
    Nukaga vakkagare? :-)

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  7. Ermà, la Costamagna ormai è una presenza fissa nel tuo blog :))
    E ti credo... A me vien voglia di svegliarmi alle 8 anche quando non lavoro per vederla!! Prima di tutto fa domande spettacolari, e poi beh anche gli occhi si svegliano in modo piacevole dopo una notte ronfante... :)

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  8. Mestamente quoto tutto.

    Compreso il fatto che ormai l'unico notiziario che seguo volentieri è omnibus...peccato che da domani rifarò il pendolare e sul treno dormo :D

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