23 aprile 2008

Bataille

C'era una volta, tra i luoghi che vale la pena conoscere, il TKTS.
Il TKTS era un piccolo ufficio dove vendevano biglietti scontati per spettacoli di vario tipo, in particolare teatrali.
Stava inguattato in quell'angolo della Sapienza dove non va mai nessuno, quello tra la cappella e l'istituto di igiene, era pieno di locandine come tutte le biglietterie che si rispettino.

In epoca studentesca scontato voleva dire buono, e ci ho comprato diverse cosette interessanti, tra cui ricordo Gaber al teatro Olimpico, una gran fortuna.
Per i nostalgici vorrei precisare che il TKTS c'è ancora, ma ha cambiato posto, ora sta all'ingresso di via De Lollis, dove stava il CTS per capirsi.

A quei tempi, più o meno, andai anche a vedere Bisio, però non avevo preso il biglietto al TKTS ma me l'aveva regalato il comune.
Era un periodo in cui non c'erano campi nomadi da sgombrare, e il comune si permetteva di regalare ai primi trenta che arrivavano al teatro il biglietto d'ingresso.
Io arrivai ventiduesimo, al teatro Vittoria che sta a Testaccio, su piazza Santa Maria Liberatrice, quella dove fanno le feste della Roma quando vinciamo lo scudetto, e di fianco al teatro c'è pure un gelataio piuttosto buono.

Lo spettacolo era Tersa Repubblica, quello che fece di Bisio una star, e infatti l'hanno fatto pure in televisione tante volte.
Era un monologo con qualche commento musicale di Feyez di Elio e le storie tese, e iniziava con Bisio che entrava sul palco ricordando il segno di Zoddo, una pubblicità di tanti anni prima con Aroldo Tieri, e lui si chiedeva come mai un suo neurone era rimasto trent'anni occupato dal ricordo di una pubblicità.

Ecco, parlo di ricordi e ho già scritto i nomi di due tre morti, ma in realtà volevo dire che vi siete sciroppati quattro paragrafi soltanto perché io vi racconti quale pubblicità occupa da trent'anni il mio neurone preferito, e ora posso cominciare.

C'è nessuno che ricorda il misterioso Tapitouf?
Ecco, io mi ricordo perfino il jingle, che per rispetto dei diritti fondamentali della persona preferirei omettere, raccontandovi invece questo curioso arnese, a cui non so dare una definizione.

Il tapitouf era fatto di tante cose: c'era un grosso ago, tipo come un dito, in cui si infilava un pezzo di stoffa simile a un piccolo pon pon.
Questo ago veniva poi passato in un modello, un foglio quadrettato stile cruciverba, il pezzo di stoffa usciva dall'ago e rimaneva incastrato nel foglio.
A forza di passare pon pon nel foglio veniva fuori un tappeto.

Ora, questa descrizione non dipende dall'incauto acquisto del Tapitouf, ma soltanto dallo spot che passò a raffica per una stagione sui canali che guardavo io, probabilmente in mezzo a qualche Jeeg o Daitarn 3.
Spot che ho miracolosamente ritrovato sul benemerito Youtube, in cui si vedono le solite donne che ridono facendo le faccende di casa, perché all'epoca le donne che facevano pubblicità di casalinghi vari ridevano come sceme, cosa chiaramente del tutto diversa dalle pubblicità attuali.

È anche più divertente il fatto che non ci siano pagine in italiano cercando su Google il simpatico tappetone fai-da-te, cosa che mi dà una ghiotta opportunità di spiccare tra i risultati.
Se non venite colti da un attacco di dissenteria ascoltando la canzoncina, provate a immaginarla in italiano, dato che la musica, forse musica è una parola grossa, comunque è la stessa.

Per concludere, Aroldo Tieri Claudio Bisio è ancora vivo.

3 commenti:

  1. Ma lo sai che, anche se sono dell'epoca giusta ;-), questa pubblicità proprio non me la ricordo? Evidentemente il mio neurone decretato allo scopo dev'essersene andato...

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  2. Temo che Tieri invece sia purtroppo morto.
    john

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  3. Penso a Gaber e a quando ci fece sedere davanti la prima fila perchè ci avevano venduto dei posti di m...a ... penso a quel poverino che venne tirato in mezzo allo spettacolo con un bel "lei con la barba.." (qualcuno sa che fine ha fatto?!?)
    Penso a Tersa Repubblica e alle botte che ho preso per prendere l'ultimo biglietto sulle scale del dipartimento di Chimica vecchia.... penso a Bisio e ai finti spazi pubblicitari... penso alle gente che fa ginnastica in casa...(:D)
    ...meglio che pensare ad oggi.

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