15 aprile 2008

Mi propongo come David Hilbert

Riscrivo per i lettori i miei dubbi come domande, premettendo che odio i luoghi comuni e gli slogan, e che considero l'espressione "voto di protesta" come "il coseno del Nicaragua", cioè una cosa che non significa un cazzo.
Mi piacerebbe se qualcuno potesse contribuire con qualche risposta, ma anche con qualche domanda, che se di certo non servirà a noi elettori del PD, sicuramente servirà a me.

A parte il suo apparato estetico ributtante, la Lega è un partito di cui è abbastanza facile tracciare un DNA politico.
Generalmente radicato nella piccola impresa, mal sopporta l'Europa, l'Euro, il grande capitale, la globalizzazione dei mercati e soprattutto delle persone.
Perché un partito così, che appare del tutto contromano rispetto alle ideologie dominanti, riscuote questa valanga di consensi nel 2008?

Il partito con la proposta politica più fumosa, l'UDC, esce con i consensi confermati, tranne al Senato dove per la legge elettorale era ovviamente condannato.
Come ci è riuscito?

Il partito con le più chiare posizioni contro la legge 30 esce addirittura cancellato.
Lo schieramento vincente non la modificherà, l'ha scritta e l'ha sempre difesa.
La legge 30 è veramente la causa del male?
E meglio ancora, il precariato è veramente il problema dei problemi?

Sono due elezioni che la differenza tra Camera e Senato, la fascia tra i 18 e i 25 anni che è l'unica ad avere il pieno diritto di essere chiamata "dei giovani", vota verso il centro sinistra.
Perché, e perché questo consenso non si riesce a capitalizzare?

Il centro sinistra, nella sua versione dal cattolico al rifondarolo, ha vinto le elezioni due volte. La prima ha generato quattro governi, la seconda un governo di neanche due anni.
Molte città italiane hanno ottime amministrazioni di centro sinistra, dal cattolico al rifondarolo, alcune addirittura ininterrotte sin dal dopoguerra.
Perché non si riesce a fare il salto di qualità verso Roma?
Cosa manca per riuscire a governare la politica nazionale con stabilità?

L'ultima, che è il mio principale cruccio, è perché reggiamo nelle città e veniamo massacrati in provincia.
Guardate il Lazio o il Piemonte, ma anche la Liguria o perfino la stessa Campania.
Cosa ci distingue per aver trasformato queste realtà in "Roma (o Torino) contro tutti"?

(PS per un mio amico archeologo, questi sono i miei temi del "birra e Negroni", quindi prepara i tuoi)
(PS per alcuni miei lettori, sulla questione della laicità mi sono già espresso, e si sono espressi anche gli elettori, quindi per favore non ci tornate)

14 commenti:

  1. e questo è il mio, di cruccio:
    "Molte città italiane hanno ottime amministrazioni di centro sinistra, dal cattolico al rifondarolo, alcune addirittura ininterrotte sin dal dopoguerra.
    Perché non si riesce a fare il salto di qualità verso Roma?
    Cosa manca per riuscire a governare la politica nazionale con stabilità?"

    perché? PERCHE'?!

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  2. Rispondo dove mi sento di dire qualcosa (non necessariamente di intelligente, va da sé):
    - Udc - le prime analisi dei flussi elettorali sembrano indicare che in realtà l'unica cosa rimasta invariata sia grosso modo l'entità degli elettori. Parte del vecchio elettorato è andato al Pdl e questo è stato rimpiazzato da quello proveniente dall'Ulivo (a sua volta scappato per l'arrivo di quei comunisti dei Ds che sono dentro il Pd).
    - Precari - I precari di per sé non sono un problema percepito dalla classe politica, quanto meno uno dei principali problemi, per un motivo di fondo: la classe politica uscente, e quella attualmente vincente, non ha grandi capacità visionarie sul futuro. E chi è precario alla fine condivide con loro questa mancanza di futuro. Non cosa da poco condividere di questi tempi qualcosa coi propri rappresentanti.
    - capitalizzazione del voto giovane - due elezioni significano in questo caso gli ultimi due anni. Troppo pochi quindi. E lo stop che nei fatti è stato posto ad un'intera generazione (o forse ormai anche due) all'ingresso nelle classi dirigenti riesce alla fine a deludere chi fin da giovane sceglie questa parte politica (mica in percentuali enormi, ma bastanti per neutralizzare l'iniziale vantaggio).
    - amministrazioni locali - il modello locale paga, al momento del passaggio al livello nazionale, quelle naturali mancanze di visioni globali che molti, seppur bravi, amministratori non hanno. Anche i ruoli nelle alleanze locali cambiano moltissimo quando ci si sposta a livello nazionale. Un discreto amministratore emiliano o toscano non è minimamente abituato a trattare con alleati alla Mastella: qui se vuoi vieni col tuo 2% a rinforzare una coalizione già vincente, a Roma quel 2% non solo è decisivo ma è pure più importante del tuo 20%.

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  3. mi chiedo se tutti i presidenti di seggio siano blogger...

    volevo dirti.. da me il registro telefonini l'abbiam fatto. e non solo. alla richiesta ad un'elettrice "può lasciarmi il suo telefonino?"
    ha risposto "devo proprio?... va beh... 347-359..."

    e ti stupisci se la new generation non cambia la storia? ma se non sappiamo se grattarci l'orologio o caricarci il culo....

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  4. UDC: prende gente che vota per tradizione, le tradizioni non si cambiano

    Amm. Locali: frase fatta: i politici sono lontani dalla gente. I politici romani sono lontani dalla gente, non hanno più il contatto e non capiscono più cosa vogliono i loro elettori.
    Vivono in un mondo auto-referenziale.
    I politici locali non possono scappare dai loro elettori, per questo sono più concreti.

    Lega: IMHO perchè è capace dic coniugare una certa coerenza senza arrivare mai al muro contro muro con i suoi stessi alleati.
    Danno l'idea di poter davvero ottenere ciò che dicono di voler ottenere.

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  5. 1) La lega dà risposte ai problemi dei ceti deboli (sicurezza, carovita...). Noi no, noi parliamo di fumo, poi noi candidiamo Calearo e Colaninno.
    2) L'Udc conferma i suoi voti. Ma i voti non si contano, si pesano, e l'Udc è rimasto con il cerino in mano. Sognava il pareggio per fare l'arbitro. Gli hanno dato il fischietto ma non c'è nessuna partita.
    3) La precarietà è il problema dei problemi. Sì.
    4) Giovani. Non lo so.
    5) Perchè nell'amministrare le città e le province si prendono decisioni di tipo diverso. Perché i consigli comunali non devono decidere se mandare i soldati in Afghanistan o riformare le pensioni.
    6) Perchè siamo sempre il partito dei fighetti e dei saputelli che parla solo alla gente un po' colta e cosmopolita. WV aveva iniziato bene, poi ha sbracato e ha ricominciato a fare quello di sinistra ber bene, a fare il primo della classe; si è trasformato da Piccolo Principe in Puffo Quattrocchi. Nessuno vota Quattrocchi.

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  6. Premesso che il discorso è davvero troppo ampio per dare risposte sintetiche, una cosa che si nota sui posti di lavoro è una distanza che dai proclami ai fatti è SMISURATA.
    In posti come i call center, o l'indotto delle grandi aziende, le persone si sono sentite (sono state?) abbandonate dai loro referenti tipici, la "sinistra". Al di là di quanto dichiarato in televisione (che non è la realtà, anche se spesso molte persone tendono a pensarlo), spesso, in fabbrica, negli uffici, di fronte a palesi passi indietro nel mondo del lavoro (che non fosse quello "rampante") degli ultimi diecio anni, la "sinistra" ha fatto solo finta di esserci. Alla fine, come detto anche da Grillo, il nemico è il nemico (confind, dx ecc), ma il finto amico è peggio. E' quello per cui alla fine ti stanchi di turarti il naso e votare "perchè è meno peggio".
    L'astensionismo di quest'anno, aumentato del 3 per cento, è sicuramente di centrosx.
    E a Torino, non può essere un caso se gli operai, stanchi di essere non seguiti e comunque scavalcati in termini di "assistenzialismo" (posti di lavoro di medio/basso livello, asili, servizi, insicurezza ecc ecc) alla fine hanno votato - in modo populista - per la lega. Magari sbagliando, ma sicuramente col dente avvelenato verso chi li ha lasciati indietro per una poltrona o per un'intervista (in misura eguale, PD o SA). E si potrebbe andare avanti con tantissimi altri esempi...

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  7. Ermà, sono ancora sconvolto per la notizia del ballottaggio fra rutelli e alemanno.
    Pazzesco, non avrei mai creduto.

    Come la vedi la migrazione di voti dalla SA alla lega?



    lele

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  8. Lele: data l'aria che tira, al ballotaggio ci si può anche stare. Rutelli non è un candidato spettacolare, e non è detto che tra due settimane ci sia il traino delle politiche.

    Per il travaso, la mia idea è che l'instabilità sia percepita non come problema sociale, ma economico.
    Tradotto, sei precario non perché lo stato sociale sia debole, ma perché ci sono gli immigrati e la Cina.
    Inutile dire quale partito meglio incarna questa sensazione.

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  9. Cuggì,
    io ho votato turandomi il naso... al di là di una percentuale fin troppo alta a Roma di fasc... nostalgici, non ci inventiamo c@%%@te, Rutelli sa di riciclato, e questo lo hanno percepito - in modo fastidioso - in parecchi. Allo stesso modo, anche Gasbarra ha fatto la figura di chi ha usato la poltrona di presidente come un trampolino.
    La mia opinione è che se Gasbarra avesse rinnovato il mandato e Zingaretti si fosse candidato a sindaco, al ballottagio non si andava nemmeno.
    Se si vuole sembrare diversi da "loro", bisogna comportarsi diversamente. Se no ne paghi le conseguenze...
    Stef

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  10. "Il partito con le più chiare posizioni contro la legge 30 esce addirittura cancellato."

    l'analisi è questa. tanto SA che PD avevano solo le posizioni e per il resto null'altro di concreto (se non quella norma contro i licenziamenti in bianco poco pubblicizzata).

    Chissà che tornando a rifare (non solo a parlare) "qualcosa di sinistra" non riescano a tornare ai bei tempi...

    quanto all'analisi che la precarietà venga attribuita ai cinesi e agli immigrati, mi sembra riduttiva. sicuramente per certi lavori c'è un tipo di lavoratore (l'immigrato appunto) che fa concorrenza (perchè fa pippa ad ogni imposizione). Ma dall'altra è anche vero che con 500 euro al mese che puoi rimediare in un call center non vai da nessuna parte...a prescindere dagli immigrati.

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  11. La lega è molto più "operaia" di quel che non lo si voglia vedere. Certo di primo acchito si pensa appunto alla piccola impresa ma generalmente nel nord nord/est la piccola impresa sono ex operai e per quelli che vedo io i militanti della lega sono per lo più l'ex proletariato. Poi mi sbaglierò ma sono 15 anni che dico che la LEga sarebbe andata a sostituire il Pci nelle giovani leve (bada bene non intendo la storia del voto odierno di sinistra alla lega).
    Giovani leve che fanno la differenza infatti qua alla camera il divario Lega resto del mondo è ancora più alto.
    Raccogliendo cmq consensi a dx e manca: nella mia piccola realtà per esempio la Lega è aumentata del 10% prendendosi il 7% di An e un 2% dell'UDc e tanti che da Forza Italia sono passati alla Lega.
    In sostanza la vittoria è cmq un fucile puntato a Berlusconi.
    Questione amministrative: il discorso che hai fatto per la sinistra è valido in tutto e per tutto anche per la Lega con molti sindaci, presidenti di province etc e riconfermati tra le altre cose. Cioè non è più preso come un partito di bifolchi e burini, quando c'hanno in mano un'amministrazione al di là del folclore delle bandiere puntano alla concretezza come tutti.
    UDC: credo che alla fine valga lo stesso discorso di An e se non fosse stato per Berlusconi premier sarebbe confluito interamente nel Pdl.

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  12. acar: grazie al cazzo che è riduttiva, ma è quello che la Lega riesce a vendere. Bene, per giunta.

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  13. Sul precariato la vedo come Ermanno, sulla Lega come Dalele. Poi non so, non mi pronuncio, son depressa, c'ho il cappio al collo, che devo dì?
    :(

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  14. il risultato deve depositarsi (abbiamo 5 anni per capire ;)

    zoro fa una bella analisi sulla sconfitta del pd
    http://www.la7.it/blog/post_dettaglio.asp?idblog=DIEGO_BIANCHI_-_La7_di_7oro_23&id=2138

    la alicata sulla sconfitta della sinistra (PD e SA)
    http://wordwrite.wordpress.com/2008/04/16/qualcuno-guarda-il-dito-e-non-la-luna/

    condivido entrambe.

    sulle cause e gli effetti della mazzata che ci siamo presi, lasciatemi qualche mese per riprendermi.

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