03 giugno 2008

Ma nessuno dice che anche se avessimo truccato il referendum del 2 giugno avremmo fatto comunque bene? E a voi la nuova favicon di Google piace?

Un anonimo, nei commenti, mi chiede un parere sulla faccenda strisce blu, magari pensando che io sia competente in materia.
Essendo generalmente scooterista, posso dire che delle strisce blu me ne infischio con allegria, ma è anche vero che non so resistere alle richieste di post.
Ho aspettato un paio di giorni perché con il ponte non mi avrebbe letto nessuno, brutti scansafatiche, ed è ora di cominciare.

Affronterei per prima la questione della proprietà della defunta STA da parte della Palombelli.
Mi sembra inutile portare delle prove del fatto che sia una colossale balla, ma malgrado questo ho potuto constatare che anche persone che reput(av)o in possesso di neuroni l'hanno bevuta.

La cosa può spiegarsi in due modi, non esclusivi.
Il primo è l'eterno italico diffidare delle istituzioni, e non c'è molto da farci. Basta raccontare una storiella su un potente del tipo "s'è fatto la villa" o "manda le figlie dalle Orsoline" per ottenere sorrisetti complici.
Il secondo è il fatto che Barbara Palombelli è oggettivamente simpatica come un autogol al derby.

Non posso sapere quanti voti ha spostato questa frescaccia, ma è forse il caso che noi piddini cominciassimo a chiederci che razza di comunicazione abbiamo, anche su cose più serie.
I tempi delle nostre leggendarie agit-prop che fine hanno fatto? La stanza del caminetto ha le pareti così spesse?
Lo proporrò come tema per la prossima daje night.

Per quanto riguarda le strisce blu, forse è il caso di fare un po' di storia.
I parcheggi stradali a pagamento sono stati introdotti da Rutelli, cominciando da via Appia Nuova.
Perché da lì?
Perché via Appia Nuova è una strada da shopping ma non è una strada centrale, e quindi oltre alle vetrine ci abita pure un sacco di gente.

Una cosa abbastanza tipica di queste vie, come anche via Ugo Ojetti o viale Marconi, è quella di essere state costruite quando già l'automobile cominciava a essere la modalità di trasporto dominante, ma fregandosene, con il risultato che la commistione tra la vocazione commerciale e la mera residenza è diventata semplicemente impossibile.
(Questa considerazione è di Italo Insolera, non mia)

Ma siccome è inutile piangere sul cemento versato, alla fine il problema resta che i residenti di quelle zone di pomeriggio o di sabato possono raccomandare l'anima a chi vogliono, ma di parcheggiare non c'è verso.
Ecco quindi l'idea, originale per l'Italia ma non per il resto del mondo, di scoraggiare la sosta facendola pagare.

E a questo punto parte un italianissima spirale, da un lato il Comune comincia a farci i soldi e ci prende gusto, dall'altro i residenti di zone altettanto iellate, ma non solo, cominciano a chiedere le strisce blu, dato che chiaramente loro in quanto residenti non pagano.
Centro storico, vie commerciali, quartieri con strade un po' strettine, poi quelli ad alto tasso di vita notturna, una pennellata all'asfalto non si nega a nessuno.

In tutto questo poco aiuta la buffa dicotomia della multa, gli ausiliari per le strisce blu, la municipale per tutto il resto.
Così se non ti va di pagare, o non hai i soldi per tenerla dieci ore ferma, la puoi sempre lasciare da delinquente, tanto i vigili passano meno spesso dei contatorini gialli della STA, e magari sei fortunato.

Se devo essere sincero, la cosa che mi preoccupa della decisione del Comune non è il mancato introito, che un comune può sempre tamponare, ma che vita torneranno a fare i residenti delle zone di rilevante interesse urbanistico (i miei complimenti per la definizione).
Perché, con il contributo del CODACONS che non mi stupisce più di tanto, è ormai chiaro quali sono i diritti dell'automobilista romano.

L'automobilista romano ha il diritto di parcheggiare il suo SUV o il suo furgone da fruttarolo, che qualcuno chiama "monovolume", gratis e dovunque ritenga opportuno comprare le ballerine alla figlia o le pile della digitale nuova.

L'automobilista romano ha il diritto di andare un po' dove gli pare. ZTL? Ma ZTL de che? Io devo anna' a Trastevere aó!

L'automobilista romano ha il diritto che i lavori per le nuove metropolitane comportino al massimo una buchetta di dieci centimetri di diametro, e per non più di una settimana. Possibilmente senza lavorare di notte, se no lo svegliano.

L'automobilista romano ha il diritto di non pagare la sua tangenziale, cioè il Raccordo, a differenza dei napoletani o dei milanesi o dei torinesi, e malgrado il GRA sia gestito dall'ANAS, che è pagata dalla fiscalità generale, e quindi anche dai napoletani, dai milanesi e dai torinesi
Che così pagano anche la nostra, oltre che la loro.

Quindi, cari residenti di Piazza dei Re di Roma, piantatela di rompere le palle e traslocate in quel di Primavalle, strade belle larghe e la certezza che i non residenti di parcheggiare lì non se lo sognano nemmeno.
Tanto è proprio la gente di quelle parti che ha eletto il nuovo sindaco, giusto?

12 commenti:

  1. No.
    (la favicon intendo)

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  2. Sono crosta, la tangenziale non la pago mai.

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  3. Crosta, in cremellese stretto vuol dire spilorcio, avaro :)

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  4. Mah, a Torino la tangenziale si paga solo se entri/esci dall'area metropolitana...
    Per il resto... daje!!!

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  5. Per la citazione: sei un grande... ma è stata Marta no? :D.

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  6. Vorrei concordare su tutto, ma prima ho bisogno di sapere che cazz'è la favicon e la STA! :P

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  7. Guinness: la STA era la società di gestione dei parcheggi blu, più altre cose relative ai trasporti, inventata da Rutelli. Veltroni l'ha fusa nell'ATAC.
    La favicon è l'iconcina piccola che sta a sinistra dell'URL nel browser.
    Google l'ha cambiata, ora c'è una g viola.

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  8. Io la vedo blu, comunque è veramente brutta

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  9. "manda le figlie dalle orsoline"
    :P

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  10. Sul referendum del 2 giugno: perfettamente d'accordo con te.

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  11. Preferivo la vecchia... (favicon)

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