10 novembre 2008

E pluribus unum

"I am a resident of the state of Illinois. I was born in Mexico but was brought here by my parents when I was 11 years old. I became a United State citizen when I was about 20 or 21. I came here illegally, but soon after we got here, my parents started the process of getting us our "green" cards.

I am proud to say that today I am the first in my family to have graduated from high school and have gone to college and graduated from college. I have a bachelor and a master degree from Dominican University in River Forest IL. My parents came here looking for a better life. Yes, life has been hard, when I first came I did not know English. My brothers and sister went to night school to learn English and during the day we would go to regular school. My entire family has made many sacrifices for my younger brother and me to get an education. Education is a very important issue for me.

Why am I saying this things... Because the older I get the more I see things not benefit those who really need the help. We need someone like you in Washington to make these changes possible. And I also want to say that President Barack Obama is my contact on Flickr."


(testimonial di El Sol dal link più più più del momento, il flickr del presidente eletto, grassetti miei)

Mi chiedo da qualche giorno se partecipare all'innamoramento collettivo per il futuro presidente degli USA.
Cerco da qualche giorno qualcosa di originale che si possa dire e che non sia già stato detto.
Impossibile, mi sa.

Impossibile perché potrei limitarmi a criticare l'italico provincialismo nell'esaltarsi per la supposta superiorità di quello che succede all'estero, ma qui no, qui è tutto un mondo che ha sbroccato, e tutti tutteggiano su tutto, e io arrivo tardi per piazzare la fine stoccata.

Obama, sinceramente, mi piace un sacco, perché è sempre vestito in modo impeccabile che sembra James Bond, perché parla in modo impeccabile che manco servono i sottotitoli, perché è il primo presidente che viene dal set di Lost (conosciuto anche come isole Hawaii), perché insomma sembra una persona rispettabile.

A me che vengo appallato da anni con quello che deve parlare come la ggente, che capisce i problemi della ggente, che la ggente è stufa, mi pare un sogno.
Uno che non sembra il vostro vicino di casa, che nel mio caso è anche un idiota, ma il fidanzato ideale di vostra figlia, sai papà è pure laureato a Harvard.

Sì, lo ammetto, mi sono svegliato un'ora prima, ho aperto il NYTimes e ho visto Obama scritto a font 36, niente psicodramma, tutto bene, ma non è il giorno dei giorni, non è il giorno politicamente più rilevante della mia vita.

No, il giorno per me è il 21 aprile 1996, la prima vittoria del centrosinistra.
Io che per l'unica volta in vita mia avevo dei sondaggi in house, ma dell'altra house, il PdL o come cazzo si chiamasse allora, sondaggi che annunciavano la sconfitta, ma io, come tutti i romanisti dopo il 1984, non volevo credere a niente.
Vespa che due secondi prima del delle 22 parla di "rafforzamento" dell'Ulivo.
Mio padre con il telecomando in mano che dice a mia madre "t'aavevo detto" (mio padre è un romanista particolare).

Ecco, quel giorno è un'altra cosa.
Amo l'America, sono contento che abbia deciso di cambiare, ma non c'è paragone, è un'altra cosa.
E mi pare pure ieri, invece è talmente tanto tempo fa che non c'erano neanche i blog, manco un postarello striminzito a cui fare trackback, mannaggia.
No, l'articolo di Repubblica non lo linko.

2 commenti:

  1. Sinceramente con i politici attuali che vinca il centro-sinistra o il centro-destra non c'è da aspettarsi nessun cambiamento vero, come non c'è mai stato un cambiamento con i precedenti governi.
    I democratici americani (che poi NON sono di sinistra ma semplicemente sono MENO di destra) non hanno nessun confronto con la nostra frammentatissima e litigiosa accozzaglia di partitini ognuno interessato alla sua poltroncina.
    Purtroppo non ho molte speranze di miglioramento perchè dopotutto i politici che abbiamo sono quelli che ci meritiamo: siamo un popolo troppo disunito, troppo individualista, troppo menefreghista e senza la voglia di fare qualche sacrificio anche per gli altri affinchè tutti si possa vivere meglio. Io spero sempre nelle giovani generazioni e puntualmente vengo disilluso. Chissà, forse tempo verrà...

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  2. Quanti ricordi.
    Erano le prime elezioni politiche alle quali ho votato (prima c'erano stati un referendum e il presidente della provicnia, ma non contano).
    Non lo dimenticherò mai, quel giorno.
    Pure Prodi era bellissimo, e Veltroni sembrava possedere cervello ed acume.
    La gioia rendeva il mondo migliore di come poi effettivamente era.

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