18 agosto 2010

Arturiano

La crisi economica di questi anni ha almeno un pregio, cioè quello di aver portato le faccende economiche nelle chiacchiere di tutti i giorni.
Oggi è del tutto normale trovarsi a partecipare a conversazioni in cui non solo si snocciolano i dati delle bilance commerciali, i tassi d'interesse, lo spread del mutuo, i finanziamenti alle piccole imprese, ma si citano Keynes, Samuelson, perfino i seminali Germanazzi e Alessandrina.

Avendo un mutuo mi sono interessato un po' anche io.
Per esempio non mi era mai stato chiaro perché continuassero a dirmi tutte le mattine come stessero andando le borse di Hong Kong e di Tokyo e soprattutto perché dovesse fregarmene qualcosa, e invece adesso ho capito che me lo dicono perché quelli là si sono svegliati prima.

Un'altra cosa che ho capito è che in Europa siamo troppo disuguali.
Pare che la Germania esporti troppo e sia troppo ricca, mentre la Grecia è ridotta malissimo, perfino il Nescafè frappè ormai costa come il platino.
È a rischio il cambiamento più importante della nostra vita quotidiana da quando siamo nati: l'Euro.
Troppe differenze, e questo non permette di avere la stessa moneta dappertutto.

Ci credo, e però 'sti cazzi.

Dico sul serio, fate quello che volete, abolite il parlamento europeo, abolite la sentenza Bosman, abolite l'omologazione dei caschi da moto, ma lasciatemi l'Euro.
Ma vi ricordate quando prima di partire per un viaggio bisognava prenotare le divise straniere?
E gli spicci? Non venivano ricambiati.
Tutti quelli che tornavano da un viaggio regalavano monete avanzate, la British Airways aveva perfino un sacchetto per darle in beneficenza, tanto non ci facevi niente.

C'è qualcuno che vuole tornare all'epoca di scellini, franchi, marchi, corone, baiocchi, zecchini, dobloni e altri cosi dai nomi bislacchi?
Per dire, i croati hanno la kuna, che significa martora, come il simpatico mustelide.
Ma si può?

"Quando costa questa collana"
"20 martore"
"E quest'altra?"
"Quella è di apollonium, viene 15 gufi"

L'Euro è tutta un'altra vita, per esempio mettiamo che siete a passeggio per Tallinn e al mercato notate che le cozze stanno a 5 Euro al chilo.
Al ritorno in Italia, magari a cena con gente che non conoscete, all'arrivo dell'impepata di cozze potete subito rompere il ghiaccio con un "ma lo sapete a quanto sono arrivate le cozze a Tallinn?".
I signoramia si portano sempre bene, e comunque serve solo per iniziare, poi potete passare ad argomenti di più ampio respiro come il calciomercato della Roma o le tariffe dell'iPhone.

E poi, lasciatemelo dire, per una volta nella storia avevamo i soldi più belli di tutti.
Leonardo, Michelangelo, Raffaello, mica i sovrani ciccioni che devono mettere gli altri.
Le banconote sono un po' freddine, è vero, ma rimpiangete le cinquemila lire con Cristoforo Colombo che sembrava una donna? Michelangelo che pareva un barbone?

Non c'è storia, l'Euro è fico.
E se fosse per me avrei già invaso la Danimarca.

2 commenti:

  1. Bernini pareva un cocainomane. Molto sexy la "u" scritta "v" sulle cinquemila di Colombo, nonostante il retrogusto un po' fascio.

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  2. Poi anche il passaggio di genere,non e`stato certo di buon auspicio.Ma questo non solo da noi pure qui qua in Crucconia( Die Mark verus Der Euro).

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