26 settembre 2012

Ma non puoi ingannare tutti quanti tutte le volte

Vent'anni fa abbiamo deciso che in Italia c'erano le regioni locomotiva e le regioni scroccone.
Le regioni locomotiva sono quelle del nord, dove nessuno riesce a stare senza lavorare e la corruzione non esiste.
Un cittadino del nord si alza la mattina e cerca subito di lavorare: ci sono cantieri che non sanno come fare, hanno il personale al completo ma c'è sempre gente che entra e cerca di prendere una pala o fare una gettata di cemento.
Tutto il contrario delle regioni scroccone, quelle del sud, dove si alzano alle dieci, dieci e mezza di mattina, prendono il caffè, leggono il giornale, chiacchierano, tanto c'è lo stato che regala loro miliardi per non fare nulla.

Allora vent'anni fa abbiamo deciso che le regioni dovevano avere più poteri.
Basta con questi soldi che non si sa dove vanno a finire, come fa un veneto a sapere cosa fanno con i suoi soldi a Roma? E se ci fanno un asilo in Molise? Orrore, padroni a casa nostra, questo non deve avvenire, i soldi devono rimanere vicino alla gente, così la gente può controllare l'operato della classe politica; se i soldi vengono spesi male vedrete come la gente manderà a casa gli amministratori incapaci o corrotti, e vedrete come questo ci farà risparmiare.

E quindi vent'anni fa abbiamo deciso che le pastoie legislative erano dannose per l'efficienza degli enti locali.
Ma si possono impiegare 550-600 giorni per scrivere una legge? Si può stare come Obama o Hollande, senza la possibilità di fare decreti immediatamente esecutivi? Ovviamente no, serve snellire.
A che serve il consiglio regionale o comunale? A fare discussioni inutili, quando il bene comune si sa dove sta.
L'elezione diretta del presidente della regione, anzi no, del governatore, che si sceglie i suoi collaboratori, e vigila sulla loro correttezza e onestà, questa è la soluzione.

Certo, dobbiamo ammettere che vent'anni dopo queste cose ancora non funzionano, anzi, è pure peggio di prima.
Come è possibile che queste evidenti verità siano state sconfessate?
Il problema, amici miei, è che abbiamo sottovalutato alcune caratterstitiche che sembravano secondarie.
La vicinanza e la rappresentatività delle istituzioni, la libertà di scelta degli elettori, sono elementi che sembrano innocui, e qualcuno li trova perfino positivi, ma che alla lunga possono creare danni incalcolabili.

E noi siamo contro i danni incalcolabili.

Uno stato centrale e unico a Roma, capitale da trasformare in regione, anzi, governatorato, con poteri speciali, e la fine di questa illusoria libertà di scelta, perché illudere non è bello, per questo ci battiamo.
L'Italia si crogiola da secoli e secoli nella vecchia democrazia, non ha idea di cosa siano vent'anni di leadership moderna, di quanto possano essere salutari.
Dopo vent'anni di guida dell'illuminato scelto dal popolo, senza inutili poteri messi di mezzo a disturbare, di costosa politica non ci sarà più neanche bisogno.
Io li ho visti i paesi che si sono fatti due decenni così, ed è tutto diverso: lavorano tutti, il paese è senza disuguaglianze, i cittadini salutano i loro leaders con affetto.
È tutta un'altra cosa.

Credetemi.