Un po' di anni fa, un bel po', c'era una canzone che Radio Rock passava tutti i giorni, più volte: Tutti al mare.
Era un pezzo di un gruppo livornese, i Virginiana Miller, dal loro primo album, Gelaterie sconsacrate, che è pure un bel titolo.
A forza di sentirla ci era venuta voglia di andarli a vedere, suonavano a un centro sociale alla Garbatella, la Strada.
Il centro sociale ancora esiste.
Pochi anni fa, quando scrivevo più di adesso su questo blog, una ragazza mi lasciò un commento dicendo che il blog le piaceva.
Io la ricontattai e le chiesi ma chi sei e lei dice per adesso vado a scuola ma mi piace la musica da vecchi tipo i Virginiana Miller ma davvero pensa io li ho visti a un centro sociale alla Garbatella e lei infatti da grande voglio organizzare i proprio i concerti.
Alla fine c'è riuscita.
Poi c'è una mia amica da una vita che fa le foto ai concerti e ne fa un sacco e nel frattempo fa pure la professoressa di matematica informatica ma secondo me si diverte di più ai concerti.
La mia amica mi dice andiamo a vedere i Virginiana Miller e Colapesce e allora io dico che li ho visti al centro sociale e basta sono dieci anni che racconti sempre di questo centro sociale e il concerto manco avessi visto i Velvet Underground.
In effetti.
Insomma quasi quasi vado al concerto ma mi dicono che il concerto è acustico. Acustico? L'unplugged? E che siamo negli anni '90? Ma tirate fuori il distorsore e al diavolo voi e certe fichettate, che pare di stare a San Lorenzo.
E prima c'è il reading. E no, e basta, adesso pure il reading? Poi che c'è? La cena etnica? Io ai reading non ci vado mai.
Vabbè, quasi mai, ci vado se li fanno a Cerreto Daisy, ma è raro.
E insomma vado a vedere i Virginiana Miller, il concerto acustico, dopo il reading.
Ci vado perché mi piacciono sempre, e mi piacciono perché sono livornesi, e io Livorno fino a qualche anno fa non la conoscevo per niente.
E se penso a Livorno mi viene in mente l'Aurelia, e l'Aurelia è di sicuro in qualche pezzo, e penso al Tirreno e il Tirreno c'è, e penso al mare e all'estate che sono un po' in tutte le loro canzoni, e il Commodore 64 e il tennis che lo so che con Livorno non c'entrano niente ma mi sono venuti in mente adesso.
E poi a me quelli che dal vivo sono bravi, quelli che anche se la canzone è fiacca riescono a fartela piacere, ecco, a quelli così alla fine io gli voglio bene, e anche se cantano che l'estate è finita, come Califano, come i Righeira, come i Grandaddy, non fa niente, tanto quando l'estate è finita si è sempre tristi, e a Livorno dove ci sono il mare e la spiaggia si è tristi il doppio, e le canzoni tristi il doppio stringi stringi ci piacciono un sacco, tipo How Soon is Now degli Smiths che uno giustamente pensa che è proprio una canzone da spararsi però poi stai lì a urlare I am huuman and I need to be looooved perché tanto lo sai che certe cose le canti perché dopo stai meglio.
Dopo ho visto pure il concerto di Colapesce che non conoscevo e neanche mi fidavo molto e invece devo dire è come Spinaceto cioè Colapesce, pensavo peggio.
29 marzo 2011
Tre storie
Scritto da Numero 6 alle 10:07 2 commenti
Etichette: Roma come Manchester
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