21 aprile 2006

All'improvviso uno conosciuto, tanti anni fa

"Al telefono!"

Anni di insegnamento hanno spiegato ai miei amici che mi devono cercare al cellulare, chi è che ancora non ha capito?

"Son GM!"

Una cartolina azzurra per scoprire che il mondo non era più Roma e provincia, ma anche San Giorgio del Sannio, Fidenza, Desenzano, Genova, La Spezia, Taranto.
Ma soprattutto, Vallecrosia.

"Convivo da otto anni con una ragazza croata."

Ho la fortuna di non aver dimenticato nulla di sedici anni fa, scaglione 9/90, il biturbo, la scolta alla ghia, il ponte girevole, la nebbia di Parma.

"MC continua ad avere ragazze che si chiamano Roberta, perde un lavoro e ne trova due."

MC era l'unico essere al mondo che portava il cappello da lavoro della Marina, detto caciotta, come fosse il tricorno di Napoleone.
Una volta mi comprò una scheda telefonica perché io avevo dentro 7000 lire e lui solo 3000, così poteva parlare di più con la ragazza, che si chiamava Roberta.

"FB è andato in Piemonte."

FB era un ultrà del Genoa, seduto dietro allo striscione "Via Isonzo Kapovolta" del Marassi, l'ultima persona al mondo che pensavo potesse andare lontano dal mare.

"Ho un custom, in cinque ore sto in Croazia."

Facevi le gare con i motorini 50.
Avevi la dispensa per non farti la barba, ti si riempiva la faccia di ferite.

Finché parlo sono lo stesso diciannovenne, ne avrei da raccontare a tonnellate, tra cui alcune memorabili cazzate, però il materiale per il blog mi serve, e quindi ne avrete un po' per volta.

Sta di fatto che, quando so che i miei ricordi sono vivi e felici, sono vivo e felice.

4 commenti:

  1. c'è un momento nella relazione tra tu e un "lui" in cui inizia il discorso "militare". Lo step successivo, se si regge al primo, son le foto del giuramento, della camerata, del clan, in cui quel tuo nuovo moroso era immancabilmente magro, col capello cortissimo, e una faccia da coglione tale...che ti chiedi "ussignur, e io scopo con questo qui??".
    L'ultimo step (solo se appunto è particolarmente abile nell'arte amatoria da sopportar oltre) è l'invitare (vitto e alloggio) per il weekend l'amico commilitone. E' quella l'occasione di notare quanto di pirla ci sia nel tuo uomo (se rimane "il tuo"), perchè cucinerai per loro, sopporterai i loro racconti e aneddoti del militare (TUTTI UGUALI PER OGNI MOROSO) oltre che nuovamente foto, e scenette pietose con improbabili imitazioni del passato. Poi crollerai sul divano, mentre i due faranno mattina a rutti e flautolenze in ricordo dei bei tempi.

    Amerò un uomo senza moglie, madre, e militesente. E questa volta funzionerà, me lo sento...

    RispondiElimina
  2. > Sta di fatto che, quando so che i miei ricordi > sono vivi e felici, sono vivo e felice.

    Credo sia la chiave di tutto o quasi.

    RispondiElimina
  3. Fla: Flatulenze si dice, che mi scrivi?
    Il tuo povero strumento trascinato in un'attività così inurbana ;-)

    RispondiElimina
  4. Se un uomo riesce a raccogliere molti di questi ricordi per portarli con sé nella vita, egli è salvo per sempre. E anche se uno solo di questi bei ricordi rimane con noi, nel nostro cuore, anche quello solo può essere un giorno la nostra salvezza.

    Dostoevskij nei Fratelli Karamazov, letta un attimo fà qui.

    RispondiElimina