03 aprile 2006

Titoli non indie: Bob Dylan anni '60

Bob Dylan è il nome d'arte di Robert Allen Zimmerman. Nato a Duluth nel Minnesota, scelse il nome d'arte dal poeta Dylan Thomas. A venti anni emigrò a New York.
Il periodo più interessante della sua produzione sono gli anni '60, escludendo il primo album, omonimo, composto per la maggioranza da cover.
È stato identificato da sempre come protest singer, il che è una gran scemenza.
In realtà ha attraversato tutti gli stili della musica americana.
Del suo primo periodo, gli album che considero assoluti sono due.

The Freewheelin' Bob Dylan: questo è uno degli assoluti, quindi da avere in ogni caso. Quando lo presi la prima volta pensavo fosse un greatest hits, dato il numero incredibile di canzoni più o meno note presenti. Tra le più, A Hard Rain's A-Gonna Fall e Blowin' in the Wind, ma la mia preferita è la brevissima Masters of War. È leggendaria perfino la copertina, con Dylan che cammina nella neve di New York al fianco della sua bionda fidanzata del momento, tale Susie Rotolo. A proposito, lui è sempre in copertina.

The Times They Are A-Changin': questo è l'unico vero disco politico degli anni '60, con un titolo, e title track, che suona come uno slogan, e come tale venne usato a lungo. Il disco è piuttosto cupo, e per sentirlo tutto di fila serve un discreto impegno. A parte The Times They Are A-Changin', l'altro pezzo storico è With God On our Side, di cui il titolo dice già tutto.

Another Side of Bob Dylan: già dal titolo si capisce che Dylan vuole dare un idea diversa della sua musica. La protesta è (quasi) sparita, e il risultato è piuttosto eterogeneo, ma più vivace del precedente. Difficile inquadrarlo, ma è ancora un disco folk, con un po' di blues che comincia a fare capolino. La mia preferita è Motorpsycho Nitemare.

Bringing It All Back Home: qui ci si avvicina all'assoluto, anzi forse lo è, ma è il disco che ho da meno tempo, magari tra un po' cambio idea. Figurano Subterranean Homesick Blues, con un video ante-litteram, Maggie's Farm, ripresa anche dagli U2, Mr. Tambourine Man. C'è bisogno d'altro? Inclassificabile come genere, da qui Dylan comincia a riscrivere la storia del rock. La mora che fuma in copertina è Sally Grossman, la moglie del suo manager. Sul lato opposto, una foto di Joan Baez. Fu il suo primo disco ad andare alto in classifica.

Highway 61 Revisited: qui mi allungherò, ma devo. Se non avete questo disco, avete una cosa in più da fare nella vita. Basterebbe iniziare una canzone con "Once upon a time you dress so fine" per la gloria imperitura, ma Dylan va ben oltre. Oltre a Like a Rolling Stone, canzone dell'addio alle velleità politiche, in fondo all'album c'è una delle opere d'arte del rock, gli 11 minuti di Desolation Row, sorta di viaggio psichedelico in una strada che tanto desolata non è, e dove Dylan incontra una serie di personaggi del tutto folli (Ezra Pound and T. S. Eliot che combattono, tanto per dirne una). Un pezzo che amo di questo disco, Ballad of a Thin Man. Abbiatelo ad ogni costo.

Blonde on Blonde: c'è chi lo considera il primo doppio album rock. Un'ora e un quarto in cui Dylan prova di tutto, con una buona iniezione di blues, ma anche di country, che concretizzerà nei due successivi. È il primo album con Robbie Robertson. Per me è anche l'album dell'armonica, dato che è presente praticamente in ogni pezzo, e l'album dai titoli più lunghi. Difficile scegliere la preferita, sono indeciso tra l'inno alla cannabis Rainy Day Women #12 & 35, e Stuck Inside of Mobile With the Memphis Blues Again. Anche qua siamo vicini all'assoluto.

John Wesley Harding
: e country fu. Dopo esserci andato vicino con il disco prima, qui siamo nel west. Chiaramente si capirebbe meglio a essere americani, ma anche qui dalla penisola qualcosa possiamo capire. Capire che su questo album c'è All Along the Watchtower, per esempio, che è stata rivista e ampliata da gente come Hendrix e U2, per esempio. All'interno del CD c'è uno strampalato racconto di Dylan, che comincia così: "There were three kings, and a jolly three too". Quella di scrivere qualcosa nell'album è una sua usanza, ma non sempre gli scritti sono suoi. Sulla copertina, una specie di Village People con vent'anni d'anticipo.

Nashville Skyline: un po' di tempo fa vi avevo segnalato le sue session con Johnny Cash. Girl From the North Country è cantata insieme all'uomo in nero, e il disco è fatto di puro country, pezzi brevissimi, l'album dura meno di mezz'ora. Ma la cosa da provare è mettere quest'album senza dire chi canta. Dylan è assolutamente irriconoscibile, e se uno cambiando stile si cambia anche la voce, be', direi che ha fatto tutto quello che si poteva fare.

5 commenti:

  1. stimatissimo collega,
    continui così nella sua opera di alfabetizzazione delle masse (ma la prossima volta eviti di farmi arrossire con le sue lezioni di geografia) :P

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  2. meglio della treccani! :)
    una domanda blond on blond era dedicato ad edie sedwick?

    kzissou

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  3. K: due canzoni, Just Like a Woman e Leopard-Skin Pill-Box Hat. Ma è vox populi, Dylan non l'ha detto.
    Si mormora lo stesso anche per Like a Rolling Stone.

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  4. beh stavano insieme e lei dicono essersi ammazzata per lui....
    l'ho anche letto sui diari di warhol

    kzissou

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  5. Adoro Bob Dylan, è il mio cantante preferito. Spero tanto di riuscire ad andare a un suo concerto.

    Comunque Edie Sedwick è morta di overdose.

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