16 agosto 2006

LDN + S'hampton: aria

bagno a fiumicino
In quei giorni il ministro dell'interno inglese diceva segretamente alla polizia: "Sono pakistani e girano con dei liquidi", e la polizia: "Non c'è problema, basta arrestare metà della popolazione di Londra", quindi noi eravamo tranquilli.

Arrivo con un buon anticipo a Fiumicino, e la gentile T, magrolina ma apprezzabile, mi fa fare il check-in elettronico.
Tempo totale sette minuti, e per due ore non so che cacchio fare, mi giro il Terminal C di Fiumicino che poi non è 'sto granché.

Volando con la British Airways il mito dell'hostess gnocca potete lasciarlo a casa.
Preferiscono l'efficienza e la cortesia, anche a terra, e di rado sono ragazzine.
Però una carina c'è, sulla targhetta ha scritto Carla, ma si pronuncia Coorla.
Fosse per me volerei sempre con loro.

Fiumicino è come ogni aeroporto dovrebbe essere, si arriva dal mare e si parte dal mare.
Quando il salsiccione con le ali si alza diventa tutto blu, l'abitato di Focene, la foce del Tevere, la centrale di Torrevaldaliga, Giannutri così piccola che sembra una nave, l'Argentario che sembra poter stare in una mano.
Cose che ho visto mille volte e rivedrei altre mille.

Ho un albergaccio che mi attende dalle parti di Victoria Station, il gestore unico di tutti gli albeghi della strada è un indo-pakistano che trovo sempre, a qualunque ora, ma che non dorme mai?
La mia stanza è la numero 62, con le finestre sui binari della stazione
Passa un treno al minuto, Blues Brothers non è solo un film.

(La foto l'ho fatta nel bagno di Fiumicino, e no, non l'ho scritto io)

2 commenti:

  1. Il tutto significa che eri seduto nella fila di destra in aereo ;-)

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  2. Macché, ero sul sedile centrale, fortuna che non avevo il vicino piscione.
    Ogni tanto allungo il collo verso il finestrino, con il risultato che se c'è una donna, mi prende per maiale, e se c'è un uomo, mi prende per maiale.

    Al ritorno mi hanno sbattuto direttamente in corridoio.

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