22 luglio 2008

Er giro de 'e sette chiese (15)

Basilica di San Giovanni in Laterano
Vi aspettavate San Pietro, vero? E invece no, perché la "parrocchia" di Roma è questa, San Giovanni in Laterano, anzi, Arcibasilica del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano.
Un nome poderoso per quella che è la prima basilica cattolica della storia, sede del papato per circa mille anni, prima essere trasferito a San Pietro.
Ma il papa qui è comunque il vescovo di Roma, e una delle prime cose che fa è prenderne possesso subito dopo l'elezione, così come qui viene annunciata ufficialmente la morte del pontefice.
Insieme a Santa Maria Maggiore e a San Paolo fuori le mura è extraterritoriale, cioè dentro non siete in Italia, ma nel territorio della Santa Sede.

Costruita intorno al 310, distrutta, ricostruita e modificata innumerevoli volte, la basilica che si vede oggi è il risultato della sistemazione di Borromini e Galilei.
Molti nomi illustri tra quelli che ci hanno lavorato, anche al battistero e al chiostro che fanno parte del suo complesso, ma S. Giovanni è più popolare, non ha il roster di Santa Maria Maggiore o San Pietro.

La piazza di fronte si chiama piazza di Porta San Giovanni, benché ci si confonda spesso.
La vera piazza San Giovanni è sulla destra rispetto alla foto, davanti al palazzo del Vicariato, quello dove si andava a divorziare prima della legge Fortuna.
Piazza che si permette di usare come spartitraffico l'obelisco più alto di Roma, un coso che ha tipo 3500 anni, costruito in Egitto quando sulle rive del Tevere c'erano solo le pecore.

Di recente qualcuno ha trovato da ridire sul passaggio del corteo del Gay Pride davanti alla basilica, obiettando che in genere viene usata per "altre" cose.
In effetti è vero, viene usata per il concerto del primo maggio, e per i romani come mia madre è il luogo dei comizi di Togliatti, mentre di "altri" usi si è persa la memoria da secoli.
L'autore dell'affermazione era l'onorevole Giovanardi, il famoso attore comico, quindi fate voi.

Il giro finisce qui.
Ci sono altri luoghi di fede a Roma, e altri ne verranno con l'aumentare del numero e della diversità degli immigrati.
Qualche volta valeva la pena fare una foto, qualche volta c'era soltanto il portone di un condominio, una volta mi hanno chiesto di non fotografare.

Non si può concludere senza spiegare l'origine del giro delle sette chiese.
A partire dal primo giubileo nel 1300, i pellegrini che venivano a Roma facevano un tour che comprendeva le basiliche papali, San Pietro, Santa Maria Maggiore, San Giovanni e San Paolo
A queste venivano aggiunte San Lorenzo, che dà il nome al quartiere e che è una basilica papale un po' particolare, e due basiliche elite, Santa Croce in Gerusalemme, con le reliquie della croce portate da Sant'Elena, la madre dell'imperatore Costantino, e San Sebastiano.

San Filippo Neri, il più noto dei patroni di Roma, aveva rivitalizzato questo giro togliendogli una certa solennità, e trasformandolo invece in un'allegra scampagnata.
Nel dialetto romano il termine è diventato sinonimo del dover andare da un capo all'altro della città.
Per dirla con un esempio, mettiamo che uno si trovi a dover portare il bambino a scuola e la macchina a fare il tagliando, e poi a dover passare in banca e all'ufficio postale.
Incontrando un suo amico, il dialogo potrebbe avvenire così:
"ao, ma 'n do' vai de corsa?"
"lascia perde, sto a fa' er giro de 'e sette chiese"

7 commenti:

  1. Grazie per questo interessante giro :)
    Comunque, quel modo di dire si usa anche qui ;)

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  2. Bello. L'ho trovato interessante questo giro turistico che ci hai fatto fare. Grazie

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  3. peccato sia finito!:)
    AmicaN

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  4. chapeau..

    mi resta solo il rimpianto di non aver letto del tempio di scientology (che dovrebbe essere non lontano da piazza di pietra), o di qualche mitreo sconosciuto, tipo quello di porta maggiore.

    un saluto,
    M.

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  5. Se fosse stato per il mitreo, avrei messo certamente quello sotto San Clemente, che comunque resta una cosa da vedere che ancora conoscono in pochi.

    Scientology no, non ce la faccio.

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  6. spettacolo...
    applausi...
    ovation...

    bravo.

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  7. Tanto sei sempre tu il migliore.

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