Nel senso di straccio per pulire, però, 'ché pezza in romano significa un sacco di cose.
Infatti era questo il misterioso gadget di Sporco Impossibile, progetto che punta a portare ogni tre mesi due band romane e due burin... ehm nazionali al Circolo degli Artisti per un bel concertone, con la collaborazione di varie radio e blog e myspace d'ordinanza e podcast vari.
Tutto molto moderno, insomma.
Questa volta sono (male) accompagnato dal Gruppo Povero Con Voce Femminile Che Si Farà, e dalla cronista blogger, che arriva tardi e fa un sacco di casino.
La prima a suonare è Amycanbe (oppure sono gli Amycanbe), che è romagnola ma potrebbe essere di Denver. Voce femminile e molti strumenti, compresi i fiati.
Sembrano in effetti un gruppo americano, e fanno un set di buona atmosfera e dolcezza, quasi in contrasto con i muri non intonacati molto underground del Circolo. Da risentire.
Seguono gli Eildentroeilfuoriilbox84, uno spettacolo a metà tra improvvisazione, cabaret e chitarre rumorose. Lanciano coriandoli e c'è una pittrice che dipinge sul palco. Li ricorderò di sicuro per una delle migliori frasi mai sentite a un concerto: "Al banchetto in fondo c'è il nostro CD, l'abbiamo fatto riscrivibile così se non vi piace lo usate per qualcos'altro".
Poi i Sant'Antonio Stuntman che sono di Padova, ça va sans dire, che arrivano con il volto coperto tipo militanti di Hamas, e che hanno un batterista talmente potente che dopo dieci secondi sfascia il timpano.
Venti minuti di riparazioni, e poi un punk duro caratterizzato dalla quasi assenza di testo cantato.
Per ultimi il piatto forte della serata, i Carpacho!, che si atteggiano (volutamente?) tra cazzonaggine e Promessa Del Rock Italiano.
Qualcuno tra il pubblico sa a memoria i loro testi.
All'inizio mi sembrano un pochino ingolfati, poi nel finale il concerto scorre bene.
Rischiano di passare alla storia per la lirica "la prima regola è se ti senti stronzo lo sei".
(Della serata scrivono anche Daniele e Brassy, nel suo tipico stile approfondito).
Dato che la gente che frequenta 'sti concerti comincio a riconoscerla, mi è capitato di notare un chitarrista di un gruppo visto tempo fa che ce provava con una spettatrice.
Tentativo sacrosanto, dato che era piuttosto molto graziosa.
Non so se coronato da successo, dato che l'ho rivista poco dopo sotto il palco non accompagnata.
Era una di quelle che sapevano i testi a memoria.
03 dicembre 2006
M'hanno dato 'na pezza
Scritto da Numero 6 alle 15:43
Etichette: Roma come Manchester
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
oh, io ADORO gli amycanbe :)
RispondiEliminamy darling, che lo sappia, che poc'anzi mi han rassicurato che torneremo a baciare il suolo capitolino con le nostre frivole note tra breve.
RispondiEliminatremando al pensiero dei suoi nomignoli descrittivi("flautista e cantante che si dovrebbe fare, ma in vena"), spero di trovarle in concomitanza una serata alterativa.
L'idea del cd riscrivibile la propongo, che è da troppo avanti.
fla: io arrivo ovunque, e me la cavo come guida romana, se Ella non ha già altri impegni, ovviamente.
RispondiEliminaIl mio stile era dovuto alla mia rosiconeria (dov'è il mio pass?). Il tuo è impeccabile, come sempre, mio caro.
RispondiElimina(Anche se potresti smetterla di apparirmi alle spalle, io mi spavento con facilità)
Che chitarrista di quale gruppo con quale ragazza? Gossip, gossip, gossip!
brassy: ma ormai sei una regina delle notti (indie) romane, ti salutano tutti.
RispondiEliminaIl chitarrista te l'ho detto ma non ripeto, della ragazza nulla so, ma magari con i tuoi agganci...
;-)
Ah, ora ricordo!
RispondiEliminaFammi andare a scuola, va...gh, non ho voglia...
Vado.