Immaginiamo che uno stato si trovi a dover affrontare un fenomeno odioso, qualcosa che minaccia la salute, la qualità della vita dei cittadini.
Lo stato interviene con una legge, una che come tutte le leggi pone paletti, stabilisce cosa si può fare e cosa no, quali sono le procedure per rispettarla e quali sono le sanzioni per chi sgarra.
Il fenomeno odioso si riduce, quasi sparisce, tradotto, la legge funziona.
È stata scritta bene, è riuscita a inaridire la fonte del problema.
Ecco, in Italia probabilmente c'è una sola legge così, ed è la 194/78 (Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza, sono solo 22 articoli, ve la leggete in un'oretta).
Nata per combattere il fenomeno dell'aborto clandestino e delle sue conseguenze, ha ottenuto il suo scopo alla perfezione. Cambiarla? Perché, dato che funziona.
Dicono (i preti e i loro scherani): "Ha trent'anni". E chi se ne frega?
Gli inglesi hanno la stessa legge elettorale da 120 anni, gli va bene, non sentono la necessità di cambiarla, e Franceschini non vive lì.
Le leggi non sono yogurt, non scadono.
Anzi, più una legge è ben fatta, più non sente gli anni, e il caso della 194 è piuttosto emblematico, dato che quando venne scritta l'aborto era un reato penale e la condizione femminile non era la stessa di oggi.
Dicono (i preti e i loro scherani): "Perché siano garantiti fondi al movimento per la vita e ai centri di assistenza che lavorano contro l’aborto". Fondi?
Chi impedisce al Movimento per la Vita di mettere il suo banchetto e chiedere soldi sotto un cartello che dice "l'aborto è male"? Esistono già le norme che aiutano una donna a non abortire, come ad esempio il mancato riconoscimento alla nascita, e se non fossero abbastanza ne creiamo altre. Facciano questa battaglia e vado con loro.
Ora non vengo perché i preti e i loro scherani sono gli stessi che trent'anni fa volevano che l'aborto restasse illegale, e io di loro non mi fido.
La storia della cancellazione della 194, mascherata da "adeguamento", è vecchia, ed è stata già tentata da Storace e Casini nella precedente legislatura.
Sempre in modo indiretto, laterale, con le indagini parlamentari, le commissioni d'inchiesta, le leggine delle regioni da tali scherani governate, perché se fossero certi della popolarità della loro battaglia starebbero già raccogliendo le firme per l'abrogazione, cosa che però non osano tentare.
E per finire, moratoria viene dal latino morari, indugiare, e vuol dire sospendere.
Il potere di sospendere qualcosa che è permesso da una legge ce l'ha solo il legislatore stesso, id est, il Parlamento.
Quindi la richiesta di moratoria dell'aborto è implicitamente una richiesta di sospendere la 194.
Si può anche sostenere che sia provocatorio, mentre a me pare che quella sia la parola che voleva usare.
O che qualcuno non vedeva l'ora di sentire.
04 gennaio 2008
Obiettori e referendum che follia, ma in aborto vince la tua fantasia
Scritto da Numero 6 alle 16:30
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sottoscrivo tutto tuttissimo (e mi hai risparmiato la fatica del post che mi accingevo a fare).
RispondiEliminapanda
Ermanno, sei un grande!
RispondiEliminaVolevo fare un posta nche io sulla 194, ma sarei finito troppo a parlar male della classe clericale e politica che abbiamo in Italia.
Chiunque abbia anche soltanto dovuto passare tre ore in ospedale per farsi dare la famigerata pillola-del-giorno-dopo... oh my! Non voglio neanche provare a immaginare come fosse la vita delle donne prima della 194/78 - ho soltanto dei vaghi ricordi di quando, a quindici anni e in vacanza a Dublino, la mia padrona di casa mi raccontava dei barconi clandestini di minorenni incinte dirette a Londra per poter abortire grazie all'uso esperto di ferri da calza. Perché ormai, nella cattolica Irlanda, le mammane (assolutamente fuorilegge) erano talmente impegnate e perseguitate che era necessario espatriare.
RispondiEliminaperfetto
RispondiEliminail miglior post che ho letto in merito per ora.
RispondiEliminabravo, nemmeno io mi fido dei preti. sottolineo che loro (preti, mpv, ecc.) si riempiono tanto la bocca di aiuti per non abortire, ma intanto sono bravissimi a colpevolizzare chi vuole abortire, e il loro aiuto si concretizza soltanto nel prenderselo loro, il frutto del peccato. non andrei con loro perché la logica posizione di chi vorrebbe evitare gli aborti è essere per l'educazione sessuale e la contraccezione, mentre loro sono per (far finta di) tenere i ragazzini all'oscuro del sesso, situazione che poi si traduce nel combinare guai da parte degli adolescenti, anzi loro preferiscono che a scuola si insegnino favolette come adamo ed eva e abramo e isacco. bel post comunque!
RispondiEliminabravo.
RispondiEliminaA parte che non sopporto chi mi dice "l'aborto è male" e poi però mi dice anche "no al preservativo"... I tempi dei 10 figli per famiglia sono ben che passati (anche perchè ne facevano si 10 ma alla fine fra malattie e guerre ne sopravvivevano un paio, ora le cose sono ben diverse).
RispondiEliminaE quoto in pieno la tua frase "più una legge è ben fatta, più non sente gli anni"
Buon post.
RispondiEliminaPremetto: sono contrario all'aborto, personalmente.
RispondiEliminaContinuo: ho avuto modo di parlare con gente dei famigerati mpv...più che richiesta di fondi è una semplice richiesta di spazi/opportunità. Detto che il metodo di lavoro nella reltà non è di condannare chi chiede loro informazioni, nella sostanza chiedono che non siano relegati in stanzine buie nei sotteranei cosicchè nessuno li veda.
Perchè appunto la legge parla di "tutela della maternità e dell'interruzione volontaria della gravidanza".
Concludo:c'è una legge, non si tocca.
Dalele: tutti siamo contrari all'aborto. Il problema non è essere contrari o meno all'aborto, che è comunque una roba brutta, quanto essere contrari o favorevoli a una legge che, legalizzandolo, ha fatto sì che il numero di aborti illegali (vale a dire insicuri) si approssimasse a zero, che il numero di aborti generale scendesse in maniera sensibilissima, che il numero di donne multiabortive, ovvero che usano l'aborto come metodo anticoncezionale, si annullasse (prima della legge era relativamente comune per una donna avere molti aborti, oggi sono rarissime quelle che fanno più di una IVG) e che il numero di donne che muoiono per le conseguenze di un aborto si annullasse (nessuna donna è mai morta in Italia per IVG da quando questa p diventata legale). Per questo, non sono concludo con te che "c'è una legge, non si tocca", ma aggoungo che proprio chi è più radicalmente contrario all'avorto dovrebbe sostenere questa legge e, al limite, rivederla per rendere più accessibili ancora alle donne tutti gli strumenti messi a disposizione di questa legge per tutelare la loro vita, la loro salute riproduttiva (altra cosa che si è annullata è il rischio di rimanere sterli dopo un aborto, che invece era altissimo con gli aborti clandestini!) e sessuale, e, per finire, la loro (la NOSTRA) libertà di scegliere se avere comunque un figlio anche se senza riconoscerlo.
RispondiEliminaA tutti quelli che hanno scritto "hai fatto questo bel post, così me ne risparmio uno", perché invece non tentiamo di dar la scalata alle classifiche con una bella catena di post sul tema con titolo e/o tag "Giù le mani dalla 194" e crosspostando i link agli articoli di tutti gli altri?
RispondiEliminaAggiungo i miei ai complimenti fatti dagli altri.
RispondiEliminaFaccio notare solo due cose:
1) è plausibile che Mazzinger si abbassi a commentare una proposta che viene dal microscopico (in rapporto alle posizioni ricoperte) Ferrara, anche se la proposta è dalla sua parte?
2) il Mazzinger ieri, in realtà, non ha parlato esplicitamente di aborto, ma lo ha fatto lo stuolo di giornalisti lecchini che, imbeccati ad arte, hanno subito dato alle agenzie una non-notizia da battere...
ps: sono uno che si è salvato dall'aborto, ma che riconosce quella legge come necessaria.
Ave cousin... tralascio i complimenti: non ce n'è bisogno. Se vogliamo proprio far arrabbiare Nazinger, fatti un giro qui:
RispondiEliminahttp://metilparaben.blogspot.com/2005/12/gadget-clericali.html