Una volta bastava arrivare primi, quando tutto il resto di Roma è a mangiare, per beccarsi il package speciale di Sporco Impossibile.
Ora non più, perché è necessario partecipare a una partita a dadi dal regolamento esoterico.
Mentre guardo gli altri faccio i miei ragionamenti sulla probabilità che ho di vincere, e decido di puntare 6, 7 e 8.
Faccio 4, mi prendo l'edizione per comuni mortali e annoto che l'esame di CPS non è poi così utile nella vita.
Non a caso presi 21.
I primi a suonare sono i Gentlemen's Agreement, napoletani che suonano country, che fa lo stesso effetto di "peruviani che suonano shoegaze".
Bisogna almeno rispettare il coraggio di proporre un genere che in Italia, per ovvie ragioni, proprio non tira.
Ma a parte l'atteggiamento un po' teatrale durante alcune canzoni, l'esperimento sembra funzionare, e poi è la prima volta in vita mia che vedo qualcuno suonare il glockenspiel.
Secondo è Dente from Fidenza, che è uno dei nomi caldi della musica indipendente italiana.
Malgrado le varie recensioni su varie riviste che ne decantano i meriti, a me dà l'impressione di un Ivan Graziani un po' più bello.
Ascoltato sul CD sembra meglio di quello che ho sentito live, anche per la presenza di vari siparietti tra una canzone e l'altra.
Il problema, che vale per ogni artista del pianeta, è che se voglio comprarmi il CD non ci trovo i siparietti, ma solo le canzoni, e sono quelle che mi devono convincere.
Ultimi i Laser Tag, i rappresentanti romani della serata.
Introdotti come gruppo garage, sul palco sembrano più che altro i Talking Heads vestiti da Rockets, mandando la platea circa nel 1986.
Un revival che però non riesce granché bene, anche per la scelta (?) di un pazzesco reverb delle voci, che non fa capire praticamente nulla.
Dato che non hanno ancora realizzato un album, le loro canzoni erano disponibili su "chiavetta USB autoprodotta".
Per questa recensione dovete ringraziare Tamara che non mette i feed, 'che quando mi chiedono i post non riesco mai a dire di no. Quasi mai.
E vorrei ricordare a qualcuna che la prossima volta che mi dice "devo soltanto salutare Orecchina e Parigina", mi invento un impegno improrogabile e me la svigno subito.
22 marzo 2008
I dadoni sono tratti
Scritto da Numero 6 alle 22:12
Etichette: Roma come Manchester
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Come hai fatto a scrivere qualcosa di decente se sei stato quasi tutto il tempo fuori con me ;)
RispondiEliminaLa verità è che rosichi per non avere la roulette (e perché io l'ho vinta con l'11)
T'adddoro
Come ben sai c'ho i poteri.
RispondiEliminaE comunque avoja se ho rosicato.