Cari amici di sinistra ma anche di destra e addirittura dalemiani, è il solito momento di riflessione, quello in cui si passa da "cosa abbiamo sbagliato", a "cosa abbiamo fatto per meritare questo", a "una come la Carfagna noi non l'abbiamo", fino a "pure le due del bigliettino però una bottarella".
Io però ho sempre avuto più interesse nella formazione delle nuove generazioni, e vorrei raccontarvi perché è andata così.
Quindi se siete thirtysomething, come dicono a Rocca Priora, qui si parla di cose che già conoscete.
Il mondo era caduto, le monetine cadevano sulle crape pelate, un potente accento molisano tuonava nei televisori e un potente accento milanese voleva votare per Fini a Roma.
È il 1994 e Berlusconi vince contro Occhetto che è sicuro di vincere.
In realtà usa un trucco elettorale, allendosi con la Lega a nord e con la neonata AN al sud, ma funziona, un improbabile imprenditore è Presidente del Consiglio.
Per poco però, perché non conosce lo stato, ignora cosa sia la Costituzione, i suoi alleati leghisti all'epoca si esprimono ancora a rutti e sputi e dopo sette mesi finisce tutto (insomma, finisce non proprio).
È ancora il 1994 e arriva Dini, sì, quello che più o meno è stato sempre al governo.
Dini era stato il ministro delle finanze di Berlusconi ma viene sostenuto perché ora è tecnico e come tutti i governi tecnici in Italia fa un casino di riforme e poi se ne va.
È il 1996 e vince Prodi, gli ex comunisti sono al governo per la prima volta nella storia, amici mi salutano con il pugno chiuso, il numero di canne consumato in quei giorni è rilevante.
Prodi sfrutta benissimo la divisione tra Lega e CDL, prendendo una valanga di seggi nel nord.
Ma dura poco pure lui, una congiura di palazzo, dicono, ordita da D'Alema e Marini (l'Italia non ha il senso del ridicolo) pone termine all'esperienza del reggiano.
Ai libri di storia verrà consegnata la versione che furono i sarcazzi (detti anche turigliattidi) a far cadere il governo per la gratuità dei libri delle medie, che vi assicuro è molto più credibile del complotto.
È il 1998 e a Palazzo Chigi arriva D'Alema, che ha scaricato i sarcazzi facendosi appoggiare da Cossiga.
Sì, care roventi penne bloggarole che ci avete rotto le palle per due anni per Mastella, c'era Cossiga, anzi Kossiga, lo scrivo pure alla brigatista, tie'.
Però Dio è misericordioso, e all'epoca i blog non c'erano.
È il 1999 e siccome D'Alema ha un problema a uno dei baffi si deve dimettere per essere sostituito da se stesso, e parte il D'Alema II, dalla longeva durata di quattro mesi.
In questo governo, o in quello prima tanto è uguale, l'Italia partecipa a mezzo servizio ai bombardamenti americani sull'Hitlerino dei Balcani.
I sarcazzi veementemente dissentono, e scendono in piazza a difesa dei "fratelli serbi".
Io maturo il mio definitivo addio alla sinistra turigliattide con il noto pamphlet "Serba casomai ce sarà tu' sorella".
È il 2000 e D'Alema ha un problema al secondo baffo, e avendoli finiti si deve dimettere.
Arriva Amato, era Ministro del Tesoro, che diciamolo era molto più fico dell'attuale "Ministro dell'Economia", il Tesoro, vuoi mettere, pensa Gollum.
Ma al momento di andare a votare con l'ammucchiata delle liste civetta il simpatico antenato del PD decide di mettere Rutelli.
È il 2001 e ovviamente Berlusconi se magna Rutelli come un filetto de baccalà a Campo de' Fiori.
Siccome Silvione non ha i baffi si spara filato quattro anni al governo, e sarebbero stati pure cinque se non fosse stato per una congiura di palazzo ordita da Follini (l'Italia non ha il senso del ridicolo).
Però il tappo di Arcore è timoroso, non sfrutta la sua pazzesca maggioranza, riforma poco, e il papà del PD ripresenta la sua nemesi fresca di ritorno da Bruxelles: Romano Prodi.
È il 2006 e Prodi vince le elezioni con un distacco troppo comico per essere vero.
Al Senato la maggioranza è risicatissima e mentre tutti temono che la Levi Montalcini schiatti, lasciando la mega coalizione in mutande, la patacca arriva da tal De Gregorio, eletto nelle liste di Di Pietro, che passa all'altra sponda.
Come dite? Di Pietro è il nuovo idolo della bloggopalla e non se ne può parlare male?
Vabbè, allora facciamo che la colpa è di uno a caso, diciamo Mastella.
È il 2008 e Berlusconi vince le elezioni con un distacco troppo tragico per essere vero.
Molti restano sorpresi, come è possibile, dato che il governo Prodi ha passato quasi tutto il tempo ad accapigliarsi pure sulle virgole (cit. Suz), perdere in questo modo?
Voglio fare un proposta alle nuove generazioni: diventate berlusconiani.
Non fate come me, che sto a pensare al conflitto d'interessi solo quando perdo le elezioni.
Non fate come me, che di fronte alla ricetta di destra fatta di deportazioni e leggi speciali non so opporre una mazza, anche se talvolta ho proposto leggi speciali e deportazioni.
Non fate come me, che ancora penso alle masse dell'antipolitica anche quando è ampiamente dimostrato che sono quattro gatti.
Convertitevi alla nouvelle vague del blitz notturno, invitate anche i vigili urbani di Sezze.
Ripetete "furgone sospetto" insieme a me, furgone sospetto, furgone sospetto, furgone sospetto.
Non vi sentite meglio? Io un po' sì, mi sono tranquillizzato, pensate che prima avevo gli incubi.
Avevo sognato che vincesse McCain.
16 maggio 2008
Dati insufficienti per risposta significativa
Scritto da Numero 6 alle 10:27
Etichette: All'inizio era un commento
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Su "il Tesoro, vuoi mettere, pensa Gollum" ho iniziato a ridere. Sul finale la risata mi si è strozzata in gola. Comunque chapeau.
RispondiEliminaRi-chapeau.
RispondiEliminaBrain
Cari amici di sinistra ma anche di destra e addirittura dalemiani
RispondiEliminaQui ho capito che sarei stato in procinto di leggere un capolavoro!
post 2008
RispondiEliminaStraordinario. Grazie Ciop per la segnalazione.
RispondiEliminaAh, dimenticavo, Ciop è Quartieri.
Chissà se esisteranno ancora in giro copie del pamphlet...
RispondiEliminaIl mio fine settimana inizia sotto i migliori auspici: ho scoperto il tuo blog.
RispondiEliminaVero e puntuale l'excursus.
Ironica q.b. la ricostruzione.
Amara, come deve essere ed è,
la "morale" della storia...
Complimenti davvero: sei nella mia blogteca (ma questa non è una carica onorifica, eh?) e nel mio reader.
Un abbraccio.
Ma che meraviglia di post!
RispondiEliminaBravooooo!
(pur'io sò qui grazie a Quartieri)
Ermà, dimmi... il titolo è una citazione di quello che penso io?
RispondiEliminaInve: ovviamente è Asimov.
RispondiEliminadivertente analisi, però ancora non riesco a trovare uno, di destra o di sinistra, che risolva i problemi delle persone.
RispondiEliminatanto che (annunciazione annunciazione) ho deciso di dedicarmi realmente all'antipolitica (nel senso che smetterò di far notare alla gente le assurdità sparate con cadenza giornaliera da dx e sx). continuerò ad informarmi, soprattutto presso il principe dell'antipolitica (e ringrazio Dio che esista lui e la sua cricca) ma non spenderò più mezza parola. qualcuno griderà per la felicità, pazienza. cosa farò nel frattempo? aspetterò di vedervi con la canna del gas in mano. inutile incazzarsi dalla mattina alla sera...tanto, per il sottoscritto, mediamente l'aspettativa di vita rimarrà la stessa, sia con gli inceneritori che senza, sia con le centrali nucleari che senza, sia con rete4 sul satellite piuttosto che dove si trova ora, sia con la sede del pd nel loft piuttosto che a torbellamonaca, etc etc etc etc etc
(ermanno tu non smettere di scrivere, tornerò ad essere adoratore del tuo stile)
;-)
come ti ho già detto.. cpmplimenti, mi fai quasi interessare alla politica! (anche se al momento sono concentrata sul mio gatto che dorme con le zampe in aria sulla scrivania)
RispondiEliminaSciapò!
RispondiElimina