Tre concerti in una sola serata, che mi pare il minimo dopo un po' di digiuno.
Il locale di questa sera è il Qube, che come al solito merita una breve descrizione.
Esiste da molti anni, e a Roma la sua fama è dovuta in buona parte a Muccassassina, serata organizzata storicamente dal circolo Mario Mieli, faro del GLBT romano.
Nei suoi anni d'oro la festa attirava in realtà gente di ogni orientamento, e resta oggi un punto di riferimento, rigorosamente di venerdì.
Il Qube è un palazzo di aspetto industriale, e anche l'arredamento interno è fatto con ponteggi di metallo e macchine utensili. Visto da fuori, in mezzo ai brutti palazzoni del quartiere, è un pugno in un occhio.
Dal balcone del terzo piano si gode una splendida vista sui magazzini dell'Istituto Sperimentale delle FS.
Una specie di Beaubourg di Portonaccio, insomma.
I primi sono i Fine Before You Came, gruppo milanese che si presenta in veste acustica, inusuale per loro.
Fanno sei pezzi, alcuni molto belli.
Ho scaricato alcuni mp3, ma li preferisco live come ieri, dove prendono uno stile un po' psichedelico.
Seguono i Black Eyed Susan, con il nome che suscita ironie per l'assonanza con dei noti cazzari americani (che non cito).
Meno interessanti, in alcuni tratti sono un po' "sonici", e cantano tutti tranne il batterista.
Musica a parte, le cantanti tristi tipo il - mondo - è - maschilista - quello - stronzo - mi - ha - mollato - e - ho - anche - le - mie - cose avrebbero anche fatto il loro tempo. Consiglio una svecchiata estetica.
Il clou alla fine (è mezzanotte e un quarto), i Black Heart Procession, che è il motivo per cui eravamo lì.
Il nome già indica un po' dove si va a parare.
Appena salgono sul palco si capisce che sono californiani (serve una lunga esperienza ma il gruppo californiano si riconosce), sono ben attrezzati, piano elettrico, violino, PC.
Io conosco sì e no quattro canzoni.
Difficile descriverli, possiamo buttare lì una specie di western psichedelico, i ritmi sono quasi sempre lenti, ma non ci si annoia mai.
Su tutto, la voce squillante del cantante, curioso contrasto con una musica decisamente plumbea.
Consiglio, e c'è un po' di roba, sono al quinto album.
Finisce che vado a dormire alle due e tre quarti.
Ma il pomeriggio avevo visto una ragazza talmente bella su una Vespa talmente scassata, da farmi sorridere ancora stamattina.
11 maggio 2006
Il cuore nero
Scritto da Numero 6 alle 13:47
Etichette: Roma come Manchester
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
La frequentazione di simili locali trova la mia approvazione. L'ascolto di simili mirabilie musicali meno. Ma tanto non faccio testo su entrambi i temi ;-)
RispondiEliminaDei black heart procession ad imperitura memoria meritebbe di passare alla storia "On ship of Gold" in duetto con kazu makino, ma anche i primi due dischi sono meravigliosi...ultimamente li ho un po' persi di vista e me ne dolgo. Anyway, mica ho capito se il concerto ti è piaciuto o meno :)
RispondiElimina