29 luglio 2006

Per cose così proporrei il carcere, senza indulto

"YOOX.COM è l'e-concept store di riferimento per la moda online, in cui è possibile trovare un mix&match infinito di stili e tendenze che non sono attualmente diffusi nella rete dei negozi tradizionali."

(Anche se il "mix&match infinito" un po' la curiosità la stuzzica)

28 luglio 2006

Dell'essere un bravo ragazzo

Nella strada che faccio per tornare dal lavoro c'è un pezzo di autostrada che è percorribile gratis, il tratto urbano della A24.
Dentro Roma è sempre trafficatissima.

Stasera il traffico era peggiore del solito, e il motivo c'era.
Uno scooter e il suo proprietario sono per terra, immobile lui, irriconoscibile il mezzo, addirittura contromano. Il casco non si vede, svariati graffi sulla schiena, cocci lontani anche dieci metri, segno di un impatto non lieve, avvenuto da pochi minuti.

Sarà che dopo tre anni e due scooter ho più senso di osservazione, ma io sono veramente allibito dal concetto di sicurezza del motociclista medio.
Ovviamente la mia visione si limita alla realtà romana, ma è una città grande e offre molte realtà.

L'abbigliamento tecnico è un oggetto sconosciuto, girano tutti in maglietta, spesso calzoncini e ciabatte.
In questo le zavorrine sono impressionanti, vestite (si fa per dire) con trenta centimetri quadrati di stoffa, persino quando il loro pilota porta una giacca e un casco decenti. Belle da vedere, ma non riesco a esserne contento.

Il casco è per molti un impiccio.
Scodelle slacciate, elmetti militari improbabili, modulari aperti.
E poi, una tendenza secondo me in aumento, il non portarlo proprio.
Casi rari, per carità, ma allontanandosi dal centro se ne notano di più, e quando si arriva dalle mie parti, a una ventina di km dal centro, non lo porta più nessuno, anche se a cavallo di mostri.
Nel menefreghismo di chi dovrebbe farle rispettare, le regole.

E poi gente che va in tre, bambini tenuti tra pilota e manubrio, gente che fuma.
Ogni giorno sul GRA e sull A24 c'è chi passa allegramente a 120 in corsia di emergenza. Quasi tutti, non uno ogni tanto.

Un po' di tempo fa provavo un Honda @150 di una mia amica (per giunta vittima sette anni fa di un incidente che l'ha lasciata ingessata 40 giorni).
Il freno posteriore era del tutto inesistente.
"Ma come fai?", le chiedo, "Be', poi lo metto a posto".

Al mio primo raduno, un Vendemmia del 2004, avevo un piumino qualunque.
Non sono entrato nel primo negozio della Spidi a chiedere tutto il catalogo, con calma ho capito cosa mi serviva, e cosa mi servirà.
Eppure, ho amici motociclisti da molto prima di me, che d'estate si trasformano, scusate, in fessi.

Quando leggo IHMS, dove si discute se il paraschiena deve essere indipendente o predisposto nella giacca, se il meccanismo di ritenzione del modulare è adeguato o no, mi chiedo se siamo il punto finale di un'evoluzione, o una banda di elitari bacchettoni.

Perché di fuori noi siamo quelli strani, quelli che "come fai a stare con il casco chiuso", quelli che "ma con la giacca non hai caldo ai semafori".

Non so, magari dovremmo spiegare che con a sbattere con l'auto si ammacca l'auto mentre a sbattere con la moto ti ammacchi tu, che di vita ce n'è una sola ma anche che con il gesso si cammina peggio, che sei anche molto carina stasera ma senza quella schiena scartavetrata saresti ancora più attraente.
Ma serve dire queste cose? C'è qualcuno che può dire in coscienza di non saperle?

Perché tutta questa gente non si rende conto che ci vorrebbe abbastanza poco per evitare di farsi male?

(Il post è stato scritto originariamente per il newsgroup it.hobby.motociclismo.scooter, o IHMS. Non ha un linguaggio da blog, ma vorrei che qualche motociclista che passasse qui per caso ci pensasse un po')

26 luglio 2006

Scarabeo

Pensavo che il "repente" di AmicaB fosse la miglior parola della giornata.
Poi Panda ha però vinto in volata con "indultabile".

23 luglio 2006

Here's a plea, right to you

Entro all'Olimpico quasi esattamente un anno dopo gli U2, ma senza fretta, e quindi senza mezze delusioni come allora.

Io ho i biglietti di tre mie amiche, una di loro ha i biglietti di altri due, insomma alla fine siamo sul prato alle sette.
Come in tutti i concerti di questo genere, c'è l'area anti-ammucchiata sotto al palco.
Dentro c'è chi è arrivato all'alba, ma il palco è messo sulla tribuna, quindi anche fuori si vedrà decentemente.
C'è un po' di vento, non moriremo stasera.

All'inizio sale inatteso un gruppo con una cantante di duecento chili.
Trattasi degli (delle?) Scarling, mai sentiti prima.
Non lasciano nulla di particolare da ricordare.

Si è ironizzato un bel po' se i Franz Ferdinand facessero da supporter ai Depeche Mode o se fosse piuttosto il contrario.
La band di cui tutto il mondo parla, e di cui posseggo ben quattro mp3, è davanti a me.
Piacioni sono piacioni, e divertenti anche.
Ma i pezzi si somigliano un po' troppo l'uno con l'altro, c'è ancora da lavorare.
E poi non hanno fatto You're the Reason I'm Leaving, che cavolo, mi sono dovuto accontetare di Matinee.
Però bisogna dire che molti spettatori erano lì proprio per loro.

Ho passato qualche giorno a chiedermi come fa un gruppo praticamente elettronico a fare un live decente.
Mi viene in aiuto l'amico M, che mi spiega che le canzoni sono riadattate in forma, diciamo, rockettara, in modo da dare un senso alla presenza della batteria e della chitarra.
La scenografia mi ricorda un po' quella del Popmart degli U2 (ok, insulti nei commenti).
Conosco poco l'ultimo album, e quindi so da dove vengono quelle che non conosco.
Beneficia del nuovo arrangiamento A Question of Time, secondo me il miglior pezzo della serata, meno Walking in My Shoes, che è identica all'originale.
Martin Gore, che possiamo anche dirlo, è il gruppo, ha fatto una versione acustica di Shake the Disease, uno dei miei pezzi preferiti.
Enjoy the Silence è durata venti minuti, volevo andarmene sentendo Everything Counts, macché, niente da fare.
In compenso, una delle dieci ragazze più belle del pianeta si è messa per un po' vicino all'amico M.

Ma uno dei motivi principali per cui ricorderò questo concerto è l'istituzione del bootleg on demand.
Detto in breve, al banchetto del merchandising ufficiale si poteva prenotare il Live in Rome, che dopo circa un mese viene comodamente spedito a casa del richiedente.
Per ora il prezzo di 30 Euro è un po' eccessivo, ma l'idea non è poi malaccio.

22 luglio 2006

Prima di andare al mare e di comprare Record Collector

Una splendida prima pagina di The Indipendent.
(Consigliato in generale il blog Newsdesigner, dedicato all'estetica dei media stampati)

21 luglio 2006

Honey pie, you're not safe here

Il teatro romano di Ostia è un teatro. Romano. Appunto.
Quindi non ha il tetto, le poltrone sono in realtà lastre di buon marmo, gli scalini sono trappole.
Si fa una bella passeggiata dal castello di Giulio II, dopo aver attraversato tutta Roma, e ci si mette seduti al posto di chissà quale console o centurione.
Pubblico stagionato, addirittura qualche figlio adolescente (e meno male che il primo album degli Smiths è dell'83).

Non c'è bisogno di anticipare molto, io e M siamo lì verso le sette.
Credo sia la prima volta che ignoro il nome dei supporter.
La supporter è Kristeen Young, che si presenta sul palco conciata come una donna della famiglia di Zidane.
Dopo trenta secondi mi ha già stufato
L'amico M resiste tre o quattro canzoni, poi è d'accordo con me.

Il bello del teatro di Ostia è che il backstage praticamente non esiste, quindi si vedono tutti i preparativi, e l'entrata trionfale dell'artista è largamente anticipata dal viavai di inservienti.

Giù le luci, e l'ultimo e più grande signore del britpop entra dicendo "Mama Roma".
(Dicono i ben informati che Moz sarebbe accoppiato nella capitale).
Il primo pezzo è Panic, quello di "Hang the DJ", e non potrebbe iniziare meglio.
I chili in più li ha tutti, non ha più i fiori in mano, non ha più gli occhiali con le montature da due soldi, ma la voce è quella di vent'anni fa.
Pochi Smiths nella scaletta, ma facendo How Soon Is Now per me è graziato a vita.

Cialtrone come sempre, dal "thank you for not going" al concerto di Dylan (dove invece c'era una graziosissima brianzola, che però mangia fragole spetasciate), a "Sang this song very badly" (ed era vero).
Non so quante persone salgono sul palco cercando di abbracciarlo (lì è facilissimo);
a una ragazza che avanza a braccia aperte dice "Did you lose something?".
Si cambia tre camicie.

Risollevate le distrutte chiappe, devo andare a riprendere all'Auditorium una graziosissima brianzola, che però non sa cos'è il pachino.

Devo ancora capire se è vero che domani andrò in ufficio, e se è vero che domani vedrò i Depeche Mode.
Sono vere entrambe le cose.
Come è vero che a casa mi succederà una cosa di cui conserverò un bel ricordo, oltre al concerto.

Bambini, imparate da lui

Le président de la FFF a également tenu à souligner l'initiative du joueur qui a proposé de se mettre à la disposition de la Fédération internationale auprès des jeunes : «Se mettre trois journées à la disposition de la Fifa pour prêcher la bonne parole, je crois que c'est ainsi qu'on peut se racheter d'un petit moment de faiblesse et de manque de maîtrise.C'est un immense champion, je ne voudrais pas qu'on tire sur l'artiste, il nous a trop fait rêver. Il va continuer à nous faire rêver et sa façon de purger cette peine est peut-être la meilleure que nous pouvions imaginer.»

Voglio credere che la FIFA abbia voluto fare in modo che Materazzi non fosse in campo per Francia - Italia delle qualificazioni europee, e togliere un possibile motivo di rissa.
Aver battuto questi rosiconi diventa sempre più divertente ogni giorno che passa.

19 luglio 2006

Fate questo test, ve lo ordino

Chi era primo in classifica in UK quando siete nati?

(Nel mio caso, George Harrison - My Sweet Lord nei singoli, Simon & Garfunkel - Bridge Over Troubled Water negli album, posso anche starci)

15 luglio 2006

Povero Icìo

La cosa più tragica delle sentenze per lo scandalo calcio è il disgraziatissimo FBC Treviso.
Prova da due anni a fare una formazione per la B, e si ritrova in A.

Chissà se questo ha come "base" il fiorentino

"Uniscali, guadagnici i contanti supplementari con e sia prosperoso!"

(segue spammone HTML, ma è da copincollare)

13 luglio 2006

Una settimana in analisi (10)

Cominciamo da alcune delle chiavi di ricerca:

divertente+materazzi+e+zidane (per il secondo non tanto)
morrissey+ingrassato (pure di un bel po')
rollatore (mica tanto, mi vengono malissimo)
i+want+escape+from+pain (un po' tutti, direi, no?)
Ragazze+truccate+al+100% (anche il palmo delle mani?)
"uomini+tutti+uguali" (ah ah ah)
foto+gratis+di+donne+con+jeans+aderenti (ahh, il feticismo)

E, special per la puntata di oggi, da dove venite:

COMUNE DI VENEZIA: 4 (mi sa che è pure uno schianto di bionda)
Camera dei Deputati: 3 (avranno letto il post sul governo?)
European Space Agency (ESA): 1 (addirittura?)
MAGIGASSPA: 1 (boh, mai sentita)

11 luglio 2006

Posso dirlo essendo un noto maschilista

Per me la Melandri che tira fuori la bandiera dalla borsetta è adorabile.

10 luglio 2006

Update casertano

"Il Presidente Napolitano ha assistito alla finale dei Mondiali di Calcio Germania 2006, all'Olimpyastadion di Berlino insieme ai Ministri per lo Sport, Giovanna Melandri e della Giustizia, Clemente Mastella."

Mastella?

Update mondiale

A Zidane il Pallone d'oro gliel'hanno dato lo stesso.

Visto?

Volevano vìnce' ma... Volevano vìnce' ma...

Vi dovrei dire che una volta ai mondiali si giocava meglio, troppe partite ufficiali oggi, si arriva stanchissimi.

Vi dovrei dire che De Rossi era il traditore della Patria, e che si è ritrovato a tirare un rigore in finale (e che rigore).

Vi dovrei dire che una volta Materazzi era Macellazzi, e che poi segna due gol e un rigore in finale, e il gol della finale valeva per cinque (sarebbe stato pessimo andare all'intervallo sotto).

Vi dovrei dire che Totti non c'era proprio, ma che ha fatto beccare svariati cartellini agli avversari e ha tirato un rigore che pesava due tonnellate, e quando si vince c'è gloria per tutti.

Vi dovrei dire che Del Piero ha finalmente mandato i suoi e i nostri fantasmi al diavolo per l'eternità.

Vi dovrei dire che Grosso giocava in C2 (lo sanno tutti) e che poi tira a girare dopo 120 minuti in semifinale e poi il suo nome è l'ultimo che viene urlato.

Vi dovrei dire che Zidane ha buttato un quasi certo pallone d'oro e con buona probabilità anche la coppa della Francia nel cesso.

Vi dovrei dire che Trezeguet quando va a tirare un rigore è una sicurezza. Di sbagliarlo (chiedere a qualche juventino).

Vi dovrei dire che la Francia ha giocato meglio ma se non la butti dentro ti tieni i complimenti e gli altri si tengono le coppe.

Vi dovrei dire che Caressa e Bergomi sono i due nuovi miti del piccolo schermo.

Vi dovrei dire che a me i Francesi stanno pure simpatici e che sono talmente rosiconi che vi assicuro non ci credono neanche loro.

Vi dovrei dire che il Lombardo Veneto sarà pure la parte più avanzata d'Italia, ma che quando si viene all'arte pedatoria la Terronia si fa rispettare (chi ci mette i soldi e chi ci mette i piedi).

Vi dovrei dire che Tomasson, un ex milanista, diceva: "L'Italia è l'unico paese dove i ragazzi delle scuole calcio sognano di diventare difensori".

Vi dico che non c'è teatro, cinema, pittura, musica a altro che tengano.
Il calcio è e sarà sempre la più azzeccata rappresentazione della vita, quella che ne contiene le vette e gli abissi.
C'è il furbo e l'intelligente, l'operaio e il dirigente, il traditore e il salvatore.
C'è la salvezza e la dannazione, la morte e la resurrezione, il delitto e il castigo.

Cercate di avvicinarvi, voi che pensate che il fuorigioco sia più complicato del criterio di Cauchy.
Stavolta abbiamo vinto, e saremo contenti di spiegare.

Zidane y va marquer 'STA FAVA!!!!

Per ora vi dico che ho visto camion pre-bellici con sopra tre generazioni di pazzi urlanti, dai nonni sdentati agli infanti.
Non ho ancora capito perché le ragazze vengono usate come bandiere.
Carine però.
Mi vado a fare una doccia.

08 luglio 2006

Sì sì sì sì sì sì sì sì sì

Laghetto di Villa Ada da Google Earth
Di per sé, Villa Ada è uno dei posti più belli di Roma dove sentire un concerto.
È percorsa ogni giorno da un numero innumerevole di joggers pariolini.
Ci facevo ginnastica alle superiori, e ci ho conquistato la medaglia di bronzo del torneo scolastico di pallavolo.
Chiamata ancora da qualcuno Villa Savoia, il suo vecchio nome, non è del tutto pubblica, ma ha ancora una parte privata (ma non so di chi), e un'installazione militare assai misteriosa, Forte Antenne, sito della città di Antemnae, da ante-amnen, "davanti al fiume" (parola che non si sa come è finita a indicare tutt'altro).

Se non fosse che.

È nato diversi anni fa come rassegna culturale de sinistra, quindi ancora oggi ci sono bancarelle de sinistra, gente vestita de sinistra, menù culinari de sinistra (per me un hot dog, grazie).

Ma.

Il prezzo per l'ingresso non è propriamente de sinistra, fanno 10 €, rimodulabili a seconda degli ospiti (infatti la sera del concerto era 18).
Che fa sì che i bonghisti stazionino al di là del lago, e quindi quando comincia la musica non si sentono più.
Curiosa la scelta di mettere vicino al palco un numero pazzesco di tavolini, e lasciare un piccolo spazio a chi vuole vedere il concerto come rock comanda, e cioè in piedi.

Nell'attesa del concerto intravedo una blogger più nota di me, e do indicazioni a due bellezze sul cartellone del posto.
Scoperto che erano lì non per i Flaming Lips, ma per vedere i Sud Sound System il giorno dopo, rinuncio sdegnato ai miei propositi su quella seduta al posto del passeggero.

A sorpresa, non lo sapevo, ci sono i supporter, tali OK Go, noti in giro per un video dalla divertente coreografia, che ripropongono in playback nel finale.
A parte il video, del tutto dimenticabili.

Poi preparativi lunghissimi per i Flaming Lips, e un avviso dal mio amico M: "loro sono noti come band ultra cazzona".

Entrano sul palco Capitan America, Superman, una decina di Babbi Natale, una decina di aliene da film anni '70, e altri che dovrebbero essere loro.
Coriandoli, palloni gialli, palloni gialli più grandi, ci metto un po' a concentrarmi sulla musica.
Ogni pezzo ha un intro fatta di prove, chiacchiere del cantante, prove di cori sul ritornello.
Su Yoshimi Battles the Pink Robots non ci capisco niente, capisco tutto a The Yeah Yeah Yeah Song, e da quel momento mi chiedo come ho fatto a non sapere niente di questi pazzi, eppure me li avevano anche consigliati.
Arrivato a In the Morning of the Magicians sono del tutto certo di essere in un altro posto, complice anche l'aiuto chimico.

Andate qui e guardate.
Ovviamente in rete si trova tutto, ma vederli dal vivo è una cosa da raccontare.

Corzine Ends 8-Day New Jersey Shutdown

"The order meant that nearly 100,000 workers – including 45,000 state employees – could begin returning to their jobs."

Chissà com'è uno stato che chiude...

06 luglio 2006

Meet the rider

Facendo la stessa strada ogni mattina da due anni, ho quasi imparato a memoria scooter e moto che la percorrono con me.
Ieri mattina vedo un personaggio nuovo, su una Suzuki vecchissima.
Ci metto un po' a capire che è una ragazza, dalle scarpe, e sono abbastanza incuriosito; non è frequente vedere una donna su una moto d'epoca.

Arrivato alla parte veloce, cerco di superarla, più che altro per constatare che abbia un bel visino.
Ci riesco, e dopo pochi metri sento che mi suona.
Può essere la nuova giacca che ho comprato, che mi fa due spalle da culturista?
Può essere che mi ha visto nello specchietto?
Decido che se rimorchio una in questo modo me ne vanterò per anni, e sarò ricordato per generazioni.

Lei mi supera, e mi fa un cenno con la mano indicando il suo zaino.
Mi sta dicendo che ho lo zaino aperto.
E non è neanche la prima volta che mi capita.
Mi fermo, chiudo la lampo, non cerco neanche di raggiungerla, è troppo lontana.

Dopo un po', mi accorgo che non mi ero neanche allacciato il casco.

Meet the family

L'ospedale di Civita Castellana (VT) ospita i #6 genitori per dei controlli di routine.
Finita la sosta ai box, #6 madre è alla ricerca del consorte, di cui non si ha più traccia.
Lunghe ricerche, poi il ritrovamento.
"Visto che dovevo aspetta', me so' cercato 'n posto tranquillo".

Era nella camera mortuaria.

01 luglio 2006

QED

Tutte le squadre che all'inizio avevano esaltato i benpensanti del calcio, vedranno le semifinali in televisione.

Alcool e barbiturici

Stavo guardando delle foto relative alla faccenda delle due bambine belghe, mentre sentivo Viðrar Vel Til Loftárása dei Sigur Rós.
Ho provato un'angoscia orribile.