Vi dovrei dire che una volta ai mondiali si giocava meglio, troppe partite ufficiali oggi, si arriva stanchissimi.
Vi dovrei dire che De Rossi era il traditore della Patria, e che si è ritrovato a tirare un rigore in finale (e che rigore).
Vi dovrei dire che una volta Materazzi era Macellazzi, e che poi segna due gol e un rigore in finale, e il gol della finale valeva per cinque (sarebbe stato pessimo andare all'intervallo sotto).
Vi dovrei dire che Totti non c'era proprio, ma che ha fatto beccare svariati cartellini agli avversari e ha tirato un rigore che pesava due tonnellate, e quando si vince c'è gloria per tutti.
Vi dovrei dire che Del Piero ha finalmente mandato i suoi e i nostri fantasmi al diavolo per l'eternità.
Vi dovrei dire che Grosso giocava in C2 (lo sanno tutti) e che poi tira a girare dopo 120 minuti in semifinale e poi il suo nome è l'ultimo che viene urlato.
Vi dovrei dire che Zidane ha buttato un quasi certo pallone d'oro e con buona probabilità anche la coppa della Francia nel cesso.
Vi dovrei dire che Trezeguet quando va a tirare un rigore è una sicurezza. Di sbagliarlo (chiedere a qualche juventino).
Vi dovrei dire che la Francia ha giocato meglio ma se non la butti dentro ti tieni i complimenti e gli altri si tengono le coppe.
Vi dovrei dire che Caressa e Bergomi sono i due nuovi miti del piccolo schermo.
Vi dovrei dire che a me i Francesi stanno pure simpatici e che sono talmente rosiconi che vi assicuro non ci credono neanche loro.
Vi dovrei dire che il Lombardo Veneto sarà pure la parte più avanzata d'Italia, ma che quando si viene all'arte pedatoria la Terronia si fa rispettare (chi ci mette i soldi e chi ci mette i piedi).
Vi dovrei dire che Tomasson, un ex milanista, diceva: "L'Italia è l'unico paese dove i ragazzi delle scuole calcio sognano di diventare difensori".
Vi dico che non c'è teatro, cinema, pittura, musica a altro che tengano.
Il calcio è e sarà sempre la più azzeccata rappresentazione della vita, quella che ne contiene le vette e gli abissi.
C'è il furbo e l'intelligente, l'operaio e il dirigente, il traditore e il salvatore.
C'è la salvezza e la dannazione, la morte e la resurrezione, il delitto e il castigo.
Cercate di avvicinarvi, voi che pensate che il fuorigioco sia più complicato del criterio di Cauchy.
Stavolta abbiamo vinto, e saremo contenti di spiegare.
10 luglio 2006
Volevano vìnce' ma... Volevano vìnce' ma...
Scritto da Numero 6 alle 10:30
Etichette: AS Roma e gioco relativo
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E così sia, il post più belllo letto finora.
RispondiEliminaE fanculo tutto il resto.
Io invece mi sa che, pur molto contento, me ne allontanerò almeno di un po'... insomma, basta abbonamento. Nonostante le gioie indescrivibili... basta.
RispondiEliminaE se giudichi stonato questo commento al bel post scritto, cancellalo
Sacher: ma io lo sapevo in anteprima
RispondiElimina:-D
anche in questa occasione non mi hai deluso :)
RispondiEliminagran bel post ermanuccio.
Non che sia importante: ma in questi mondiali ho visto i primi fuori gioco della mia vita. Son soddisfazioni :-)
RispondiEliminacomplimenti gaia! ora passa ai moduli (che non sono quelli che si compilano) ;-PP
RispondiEliminaAspe', i moduli sono il 4-4-2, oppure il 4-3-3, oppure il 4-5-1, etc. etc.... ;-)
RispondiEliminaSacher: noooo, i moduli no, è troppo!!!! voglio un gattuso gigante che copra tutto il campo :-PPP
RispondiEliminaLa regola sarebbe che il totale deve fare 10, perché il portiere non conta. Sbizzarritevi!
RispondiEliminaParlo al condizionale perché, e qui il padrone di casa può esserci utile bimbe (sfruttatelo! ;-P), la Roma di quest'anno ha insegnato al mondo che si può giocare e vincere senza attaccanti in campo. Si potrebbe fare lo stesso con altri reparti? Nei vostri tentativi di modulare i numeri provate a tenerne di conto ;-PPP