27 febbraio 2008

No, mai sentiti

Qualche tempo fa Gianluca Neri raccontava la storia di una canzone, storia che a sua volta aveva rimediato da Giavasan.
In breve, un musicista di nome Jonathan Coulton scrive un brano per i crediti di chiusura di un videogioco, quelli a cui arrivate quando avete sterminato tutti.
Questo pezzo è cantato da una soprano, Ellen McLain, che è anche la voce di un personaggio del videogioco.

In Giappone le doppiatrici di videogiochi, nonché di film e anime, sono delle star a cui chiedi l'autografo per strada, e si chiamano seiyū (声優, i due kanji significano voce e attore).
Una delle protagoniste di Megatokyo, Kimiko Nanasawa, è una seiyū.
In Occidente non sono così famose, ma qualcuna comincia a farsi conoscere, come ad esempio Glynnis Talken, che per chi ha passato come me qualche notte cercando di fare una carneficina degli stramaledetti High Templar, altro non è che la simpatica Kerrigan.

Tornando alla canzone, forse una delle cose più interessanti è che un artista accetti di scrivere qualcosa che sarà sentito, teoricamente, solo da chi arriverà alla fine di un percorso.
Teoricamente, perché alla fine qualcuno completa il gioco, youtubba il tutto e rende la cosa di pubblico dominio.
E il buon Coulton, sorpreso, si gode la sua piccola popolarità.

Ma il diavolo, è il caso di dirlo, ci mette la coda.
Per i pochi blogger che non lo sapessero, last.fm è un piccolo programmino che legge la musica che state sentendo in quel momento, la spedisce a un sito con lo stesso nome, e chiunque passi per la vostra pagina sa cosa avete ascoltato di recente, le vostre preferite, chi ascolta roba simile a voi, a che concerti siete stati e tante altre amenità.
Per esempio questa è la mia pagina.

Per fare questo last.fm sfrutta i tag ID3, che sono per i file mp3 la stessa cosa delle proprietà dei documenti Word, come autore, titolo, revisione, ecc.
Nei tag ID3 ci sono scritte cose più musicali, come album o genere o compositore.
Dato che i tag possono essere scritti da chiunque, c'è gente tiene in ordine i propri in modo maniacale, e che non sopporta gli mp3 che non li hanno o peggio ancora che li hanno sbagliati.
Io sono uno di questi malati (e lo è anche il Neri).

Siamo quasi alla conclusione della storia, e nei paraggi di fine anno tutti i blogger che si rispettino fanno le loro classifichine.
Tra questi, un m-blog americano molto seguito, Central Village, il cui autore Jeffrey mette tra le sue 40 canzoni preferite dell'anno la nostra Still Alive, con tanto di mp3 da scaricare (ha dei gusti decisamente easy).
Purtroppo Jeffrey toppa il tag, e dove andrebbe l'autore mette il nome del videogioco che, non ve l'ho detto, si chiama Portal.

Tanti scaricano, tanti ascoltano, tanti con last.fm che mandano Still Alive in alto tra le canzoni di questi fantomatici Portal.
Iella vuole che però esista davvero un gruppo che si chiama Portal, e che sia un gruppo che suona death metal.
Per chi non lo sapesse, il death metal è un genere che prevede tre caratteristiche: la convinzione di essere tecnicamente dei mostri, il nome che ha a che fare in qualche modo con i cattivi del Signore degli Anelli (Gorgoroth e Nazgul Rising vanno benissimo), i testi intrisi di suggestioni sataniste (ad esempio "la cristianità sparirà dalla terra" o "sono favorevole al diritto di scelta della donna e alla 194").

Immaginate la sobria reazione dei fan metallari di una band sconosciuta nel trovare che il loro pezzo più ascoltato è una specie di canzoncina estiva.
Non la immaginate?
Allora leggetela.

1 commento:

  1. " piantatela di lamentarvi dell'arbitro, era una partita che potevamo e dovevamo chiudere, e non l'abbiamo fatto, punto."

    D'accordo.

    Ma per me è fin troppo facile:-P


    lele

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