In questo blog serio e cazzaro, più il secondo che il primo, è tempo di favole.
Ed ecco una favola con la morale.
C'erano una sera, al Circolo degli Artisti, il Gruppo Povero e il Gruppo Ricco.
Il Gruppo Povero si riconosce perché mangia due pizze a portar via e qualche lattina di birra.
Il Gruppo Ricco ha mangiato fuori.
Il Gruppo Povero ha due sole groupie, che sono vestite da ragazze normali, e che cenano con loro, e che poi si mettono a vendere il merchandising, anche quello del Gruppo Ricco
Il Gruppo Ricco ha le groupie vere, scopette* con gli ormoni fuori controllo, qualcuna anche venuta dall'isola di origine del Gruppo Ricco, che è sardo.
Il Gruppo Ricco ha il fan club ufficiale, i Figli del Tiki.
Il Gruppo Povero non ha il fan club ufficiale, ma potrebbe anche farselo e chiamarlo, che ne so, i Figli di Brassy.
Il Gruppo Povero ha un suono un po' cupo.
Il Gruppo Ricco si sente alla perfezione.
Il Gruppo Povero è a geometria variabile, e stasera è composto da tre persone, ed è vestito un po' come capita.
Il Gruppo Ricco ha la formazione al completo, e hanno tutti la camicia bianca e la cravatta, secondo moda recente d'oltreoceano (vedere ad esempio gli Interpol).
Il Gruppo Povero viene chiamato mentre è seduto in una sala freddissima, gli viene detto che entro dieci minuti deve suonare, e pure di smettere di fumare.
Il Gruppo Povero suona sì e no cinque canzoni, poi quella che li ha fatti smettere di fumare passa e urla a microfoni aperti "Ultimo pezzo!"
Il Gruppo Povero sono gli -Elettronoir-, visti un po' di tempo fa e che ormai mi considerano un loro vecchio amico (e non sanno in che guaio si sono cacciati).
Malgrado qualche problema organizzativo detto sopra, riescono a proporre un loro nuovo pezzo, Sciarti.
L'esibizione è però troppo viziata da fattori non musicali per dare un giudizio sensato, e ne sapremo di più con l'EP che sta per uscire.
(Non è meraviglioso parlare di EP nell'era del Compact Disc?)
Il Gruppo Ricco sono i Sikitikis, i sardi che quest'estate si sono fatti consocere con la cover di uno dei pezzi fondamentali della musica italiana, L'Importante È Finire di Mina, poi proposto come bis.
Ma il resto del concerto non c'entra assolutamente niente, dato che i Sikitikis sono di fatto un gruppo punk, con una componente ritmica poderosa con batteria e percussioni, e senza chitarra.
Il cantante usa il microfono doppio, come Samuel dei Subsonica, e talvolta il suo modo di cantare è quasi metallaro, e sa decisamente tenere la scena.
Credo abbiano anche fatto due pezzi nuovi.
Sono abbastanza contento, anche per le scelte del DJ nella seguente discoteca, e andando via scambio due parole con gli -Elettronoir-, perché solo con un Gruppo Povero si può chiacchierare a fine concerto.
Si parla di soldi, di suonare per 50 € o per 400, della paura di compiere trent'anni e di quante Olimpiadi manchino ancora ai trent'anni.
Le due groupie hanno dei bei sorrisi, anche se una delle due è in realtà un po' tiranna e si dovrebbe comprare un casco.
Sulla strada del ritorno, su Radio Rock, una ragazza di Marino che si definisce carina e intelligente è disperata perché non tromba da un anno, e chiede in diretta un essere umano che interrompa siffatta astinenza.
Un borgataro, che ha appena riaccompagnato a casa la sua ragazza, si offre.
* scopetta è un copyright di #6 padre, che sta a significare "ragazza piuttosto giovane e piuttosto magra e piuttosto svestita". Ha anche una serie di significati impliciti
05 novembre 2006
Ma il grano duro lava più bianco
Scritto da Numero 6 alle 23:07
Etichette: Roma come Manchester
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Già che sei ormai loro amico, la prossima volta salutami per favore Marco Pantosti, mio vecchio compagno di scuola.
RispondiEliminaAmo #6 padre.
RispondiEliminaE chiedo #6 figlio di avvertirmi nel caso un giorno fossi una scopetta anche io.
Mah forse è meglio simpatizzare per il Gruppo Povero... ;)
RispondiEliminami sento fortemente snob leggendola, caro ragazzo.
RispondiEliminatu non sai nemmeno di cosa stai parlando. conosco i Siki da ben prima che il loro nome cominciasse a circolare un minimo nell'ambiente musicale italiano. sono ragazzi in gamba, umili e con una grande voglia di lavorare. arrivano dalla sardegna dove per emergere nella musica devi suonare almeno le launeddas. sono tuttaltro che ricchi e quel poco che stanno guadagnando lo stanno reinvestendo nella musica e pagandosi le spese di sopravvivenza lontani km da casa loro. se il solo fatto che avessero un camerino e una cena pagata al ristorante ti fa montare tutto questo pistolotto...forse c'è qualche altro problema.
RispondiElimina"scopetta" è bellissima
RispondiEliminasi usa anche a casa mia da anni...per definire una tipetta sveglia...
ciao
acar
I Sikis li ho avuti ospiti in trasmissione. Sono arrivati, hanno montato e fatto il check in otto minuti esatti, e poi sono andati in onda. Alla bersagliera.
RispondiEliminaNe conservo un ricordo allegro.