Ricordo tutto di quella finale.
Il TG1 che dà la linea a Bruxelles e Pizzul esordisce dicendo che ci sono stati dei disordini.
I secondi di silenzio prima che abbia il coraggio di leggere cosa c'è scritto sul foglio che dice il bilancio dei morti.
La grottesca sfilata delle forze dell'ordine a cavallo quando non serve più a niente.
La partita giocata con lo stadio circondato e i feriti portati via usando transenne come barelle.
Lo stadio era vecchissimo e doveva ospitare l'ultima partita.
Entrambe le squadre avevano criticato la scelta da parte dell'UEFA.
Come in ogni tragedia, ci furono le storie che la resero tale, come quella dei Casula, padre e figlio di 11 anni, entrambi morti, e quella di Roberto Lorentini, medico aretino morto mentre cercava di soccorrere un bambino ferito.
Ancora oggi, non c'è chiarezza sul fatto che i giocatori sapessero, su chi abbia causato gli scontri prima del crollo del muro del settore Z, sul perché si sia deciso di giocare, e nessuno ha voglia di parlarne.
Le squadre inglesi si autosospesero dalle coppe europee per cinque anni.
Il prezzo pagato calcisticamente fu enorme: nei dieci anni prima della tragedia le squadre inglesi avevano vinto 13 coppe, nei dieci anni dopo il rientro 2.
Lo stadio Heysel è stato demolito e ricostruito con il nome di Stadio Re Baldovino.
Ha ospitato la finale di Coppa delle Coppe del '96, non è usato da nessuna squadra di club.
28 maggio 2005
Qualche ricordo in più
Scritto da Numero 6 alle 23:52
Etichette: AS Roma e gioco relativo
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Avevo 5 anni, eppure ricordo ancora la faccia di mio babbo.
RispondiEliminaRicordo la folla ai funerali di Lorentini.
Ricordo gli occhi della mamma di Giusy e l'aula del licewo dedicata a lei.
Momenti indelebili, che ogni anno riaffiorano.
Perchè si è continuato a giocare, perchè l'uefa dette il via libera?
P E R C H E'?
lele
Posso solo immaginare.
RispondiEliminaLo stadio era pieno di inglesi ubriachi, e la polizia belga era inadatta a gestire l'emergenza. e soprattutto era in ritardo.
Unica possibilità, tenerli dentro a vedere l'incontro.