Ci sono due lezioni politiche che si possono apprendere dalle elezioni inglesi, che personalmente adoro, più una mia riflessione.
Le città e le campagne votano in maniera opposta.
Blair ha vinto nelle città, così come Marrazzo o la Bresso nelle recenti regionali italiane. Idem per gli States, dove Bush ha vinto in campagna. Sembra di essere tornati all'ottocento.
Chi perde va a casa.
Non ci sono incarichi possibili per chi viene sconfitto nel suo seggio; Blair sostituirà quei ministri spediti a casa dagli elettori. Come Storace, insomma.
In Irlanda del Nord si mette male.
I moderati protestanti sono praticamente spariti, resistendo solo nella Belfast ricca.
I moderati cattolici hanno tenuto solo due seggi, tra cui la loro antica roccaforte di Foyle.
Un sguardo alla cartina mostra le zone rurali cattoliche completamente in mano ai filo-terroristi dello Sinn Fein, mentre le aree britanniche verso lo stretto ormai schierate con il Democratic Unionist Party, unico partito a non aver mai accettato l'accordo del Venerdì Santo.
In tutti i casi lo swing è avvenuto dal moderato all'estremista, con l'eccezione di South Belfast, quartiere protestante dove la divisione di voti tra i due partiti britannici ha favorito il moderato cattolico McDonnell.
07 maggio 2005
Un talebano a casa tua
Scritto da Numero 6 alle 11:11
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