Ma i giornalisti di moda, dove trovano tutte le stronzate che dicono?
30 settembre 2005
28 settembre 2005
Cronache da scootertown
Piazzale Appio, incrocio enorme, varie migliaia di auto al giorno.
Gli archi, la basilica di S. Giovanni, davanti alla Coin tutti in doppia fila, via La Spezia che diventa larga come una freeway.
Noi su due ruote ci piazziamo davanti a tutti, siamo almeno un ventina.
Quasi verde, salgono i giri.
Verde, il rombo è assordante, cambi e variatori attaccano, via.
All'improvviso, il parapiglia, frenate, scartate, che succede?
Una donna, penso invalida, attraversa l'incrocio a passo di lumaca, è ancora a metà.
Per lei è finita, tra mezzo secondo arriveranno le automobili.
Interviene l'eroe, un vigile che si mette in mezzo alla strada a braccia aperte.
La signora approda al marciapiede, il vigile le urla qualcosa che non sento.
Lei, con un gesto della mano, lo manda a quel paese.
Io sono già al semaforo di via Corfinio.
Scritto da Numero 6 alle 15:26 9 commenti
Etichette: Scootertown
27 settembre 2005
Daniel
Si discuteva in ufficio del fatto che, essendosi inventato un personaggio che di mestiere fa il "capro espiatorio", Pennac avrebbe dovuto avere il Nobel per acclamazione.
Scritto da Numero 6 alle 18:20 2 commenti
Gloria a inkiostro
"Nonostante quanto dicono il Governo e le sue stime, anche per quanto riguarda l'occupazione in Italia (e in Europa) siamo davvero con l'acqua alla gola. Per capirlo è bastato imbattersi nello spot del concorso di Mtv Load. Quando il primo premio non è un viaggio a New York o un'automobile fiammante, ma uno stage retribuito di due settimane, vuol dire che siamo messi davvero male."
Scritto da Numero 6 alle 17:00 2 commenti
Etichette: Citation Day
Piccole caserme crescono
Consulente di #6: "Alessia Fabiani ha fatto un altro calendario..."
Collega di #6: "Ma quanti ne ha fatti?"
#6: "L'abbiamo vista crescere"
Scritto da Numero 6 alle 14:03 3 commenti
26 settembre 2005
24 settembre 2005
Si discute da tempo nella perfida Albione
La canzone d'amore con il testo più bello è Yesterday o Love Will Tear Us Apart?
A me piace molto questa, l'amore normale del XXI secolo, non quello di Barbara Cartland.
Do you feel like a chain store?
Practically floored
One of many zeros
Kicked around bored
Your ears are full but you're empty
Holding out your heart
To people who never really
Care how you are
So give me Coffee and TV
Easily
I've seen so much
I'm goin' blind
And I'm braindead virtually
Socialability
It's hard enough for me
Take me away from this big bad world
And agree to marry me
So we can start all over again
Do you go to the country
It isn't very far
There's people there who will hurt you
'Cos of who you are
Your ears are full of the language
There's wisdom there you're sure
'Til the words start slurring
And you can't find the door
So give me Coffee and TV
Easily
I've seen so much
I'm goin' blind
And I'm braindead virtually
Socialability
It's hard enough for me
Take me away from this big bad world
And agree to marry me
So we can start all over again
Scritto da Numero 6 alle 19:18 2 commenti
A john
Mentre me leggo er solito giornale
spaparacchiato all'ombra d'un pajaro
vedo un porco e je dico: - Addio, majale! -
vedo un ciuccio e je dico: - Addio, somaro! -
Forse 'ste bestie nun me capiranno,
ma provo armeno la soddisfazzione
de potè di' le cose come stanno
senza paura de fini' in priggione.
Scritto da Numero 6 alle 00:04 3 commenti
23 settembre 2005
Ma le rileggono quando le scrivono?
Siena, Ruini contestato
interrompe il discorso
Il cardinale era in Toscana per ricevere
il premio "Liberal".
Scritto da Numero 6 alle 18:07 0 commenti
Cercare di non ridere
Ma come riuscirci, quando ti immagini un sellerone livornese che balla "Ti pretendo" nell'estate romana, quindi sudato come un manovale, e poi si ferma e pensa: "Ma che cazzo sto facendo?", e se ne va?
Scritto da Numero 6 alle 16:41 1 commenti
22 settembre 2005
C e gli anni '80
Tempo fa, C mi dice di andare a Milano a vedere i Depeche Mode.
C, che qualcuno di voi ha visto, ha un interminabile elenco di qualità, ma le due più importanti sono che è la mia migliore amica, ed è la mia compagna ufficiale quando vado ai concerti.
I biglietti li vende TicketOne, si parte con la vendita il 12 settembre, per un concerto che avverrà a febbraio.
Il 12 settembre il sito di TicketOne è irraggiungibile, tutto il giorno.
Bis il 14 settembre, biglietti per il giorno dopo, stessa storia.
Giovedì 15 non ci sono più biglietti in giro.
Non mi interessa il dibattito su questa modalità di vendita, già affrontato, talvolta male, su it.fan.musica.u2, e che ha riguardato anche altri concerti di quest'estate.
Ma i Depeche Mode sono una decente band di pop elettronico degli anni '80, ammesso che ci fosse qualche altro pop in quegli anni (sì, c'erano gli Smiths).
Come può essere che un gruppo così, che di recente ha pubblicato un singolo che avrebbe potuto scrivere 20 anni fa, esaurisca due palazzetti?
Niente talebanate per favore, non sono gli U2, non sono i Police, non è neanche gente che ha venduto miliardi di dischi, qualche singolo di successo, niente più.
Rimasti nel solco di quel poco che sapevano fare, l'hanno fatto bene, e non hanno mai pensato di allontanarsi da lì.
Il brutto scrive le canzoni, il bello canta, comunistoidi negli anni '80, qualche simbolo rubato all'immaginario sovietico, ora sembrano vestiti da Armani.
Sono certo che il pubblico non sarà fatto da miei coetanei, ma da freschi maggiorenni, qualcuno dei quali saprà anche i testi a memoria.
Ho la sensazione che qualcosa non quadri, non è possibile che artisti che sono in giro da trent'anni, molti dei quali producono ormai materiale al limite della decenza, siano idoli di pupetti.
Anni fa ero a Dublino per lavoro, in un negozio di dischi un mio collega mi fa notare una cosa che mi era sfuggita: c'erano quasi esclusivamente greatest hits.
Anche di gente che aveva fatto due album; e non ci sono inediti, le canzoni fuori album ormai sono come mosche bianche, non siamo ai tempi dei Joy Division.
Con C ho visto i Kings of Convenience a Ostia, gruppo recentissimo, pubblico di vegliardi.
I giovani? A vedere Vasco Rossi? Fa ribelle "con una mano ti sfiori"?
Non crederò mai al "qui una volta era tutta campagna", non ci sono generazioni più intelligenti, o decenni più creativi.
Mi manca il messaggio che lega una ventenne seminuda a testi scritti quando per una donna era sconveniente fumare in pubblico.
Devo cercarlo qui, in una specie di "ill communication" che i Beastie Boys avevano visto dieci anni fa?
Vedevo Anni Luce, qualche giorno fa, c'era Sofia Loren che distribuiva i regali della befana ai "bambini poveri delle borgate".
Ora ci sono "i ceti meno protetti delle zone degradate".
Così, è fallito il linguaggio? (Che è un virus, diceva Burroughs.)
Le aspettative sono le stesse, ma non si sa più descriverle?
(poi leggete qui)
Scritto da Numero 6 alle 11:59 13 commenti
Etichette: Titoli indie e non
Bastaaaaaaaaaaa! (bis)
Volevo comunque apprezzare il gesto di Siniscalco.
Messo nell'impossibilità di lavorare, ha fatto quello che tutti i ministri dei paesi normali fanno.
Scritto da Numero 6 alle 10:38 6 commenti
21 settembre 2005
Carlo Azeglio Forever
Si può metterlo in crio-fuga? (Questa la capiranno in pochi)
L'unico punto che non condivido è la lettura troppo risorgimentale del 20 settembre.
Fu solo Pio IX, che si dichiarò "prigioniero dello stato subalpino" (spettacolare sarcasmo), a dargli questo significato.
Lo scontro tra stato e chiesa non c'era, Roma era semplicemente la capitale designata ma occupata da un esercito straniero.
Il quale, duramente legnato a Sedan, se ne dovette andare.
Non c'era nessuna necessità strategica di sfondare le mura, e venne fatto volutamente a scopo propagandistico.
A resistere c'erano quattro guardie svizzere.
Ma a parte questo, lo rimpiangerò, e tanto.
Chissenefrega dei papi, è per gente così che si dovrebbe fare la fila e bloccare una città.
Scritto da Numero 6 alle 09:41 3 commenti
20 settembre 2005
Lavorare stanca
Uno dei passatempi più stronzi che ho è quello di sgamare l'azienda dall'email.
Mettete che avete conosciuto una biondona micidiale di nome Genny, volete mettere le risate quando scoprite che la sua email è genoveffa.intuzzabanchi@tubature-tufello.it?
Scritto da Numero 6 alle 17:29 2 commenti
19 settembre 2005
C'è chi la notte bianca l'ha passata così
No, non sono io per la storia di venerdì.
Sono solo il fotografo.
Maggiori info
Scritto da Numero 6 alle 21:20 1 commenti
Etichette: Strolling 40p
C'erata
Uno degli accessori della dotazione di sopravvivenza dello scooterista è la cerata.
È un completino giacca e pantaloni che serve a non inzupparsi in caso di pioggia, con diavolerie tipo le cuciture nastrate catarifrangenti, riducibile a dimensioni da sottosella.
E voi direte: "Come il K-Way". No.
Quello è roba da poveracci, e poi non resiste ai veri diluvi.
La cerata è fatta di materiale imprecisato, ma la cui formula è stata fornita dagli extraterrestri alle case produttrici.
Permette di stare comodamente sotto le cascate del Niagara, ma attenzione, la magia sta nel fatto che dopo circa dieci secondi al secco, la cerata è assolutamente asciutta.
Non ho ancora capito come fa.
L'altro segreto è quello di influenzare gli eventi atmosferici: se ve la mettete, massimo 4 secondi e smette di piovere.
Rovesci della medaglia, il primo è l'effetto "m'hanno dato la sóla!"; data la velocità di asciugaggio, l'acqua sottrae calore alla cerata, rendendola fredda.
Lo scooterista, sentendo il freddo, è sicuro che entri l'acqua, e comincia a imprecare.
Io lo so benissimo, ma ci casco sempre, con smadonnamenti vari, e successivi auto-insulti.
Il secondo è peggiore: data l'impossibilità di ogni fluido di entrare e uscire, la cerata si trasforma rapidamente in altoforno, aiutata anche dal colore tipicamente nero.
Per provare l'emozione di cuocere a fuoco lento, basta un temporale estivo; ve la infilate, ovviamente smette di piovere, e voi sudate come la Fontana di Trevi.
Scritto da Numero 6 alle 14:44 3 commenti
Etichette: Scootertown
Va bene l'incanto delle foglie e i cieli tersi...
...meteorologicamente però, a me 'sto settembre ha rotto il cazzo.
Scritto da Numero 6 alle 11:04 6 commenti
18 settembre 2005
Per i miei linkati scooteristi
Oriental riders have a completely different approach to big scooters than do their European counterparts. Italian "scooteristi" believe a scooter, no matter how big, is strictly for cutting through traffic in cities laid out for medieval traffic.
Hence the 500cc Piaggio X9, with its vivid acceleration and insanely quick steering and no wider than a 125 or much heavier, with firm suspension and ground clearance that would do credit to a superbike.
(il resto dell'articolo qui)
Scritto da Numero 6 alle 14:15 2 commenti
Etichette: Citation Day, Scootertown
Dal vangelo secondo Claudio Bisio
Per chi ha avuto la fortuna di vedere Tersa Repubblica, in teatro o in tv, sappiate che quel ristorante esiste!
Scritto da Numero 6 alle 14:01 0 commenti
13 settembre 2005
Pacs vobiscum
Qual è l'interesse di uno stato nel matrimonio?
Perché legislare qualcosa di immateriale, neanche definibile?
Un motivo per me, e basta.
L'interesse di uno stato nel matrimonio è la sua fine, con ciò che ne consegue, sia essa per morte e fine del sentimento.
Da qui la necessità di conoscere chi ha deciso di sposarsi e metterlo nero su bianco, perché non esiste legislazione al mondo che contempli un matrimonio soltanto religioso.
Il PACS, dato che siamo talmente cialtroni da non saper neanche dare un nome originale a una legge, servirebbe solo a espandere il concetto di amore e rapporto conseguente a una schiera di soggetti che ne sono ora esclusi.
Cosa andiamo a regolare?
Alimenti, eredità, divisione dei beni, assistenza medica, figli.
Le prime tre sono sovrapponibili a un bottino di guerra, una legge con tre o quattro percentuali è più che sufficiente, anche gli avvocati divorzisti hanno il diritto di mangiare.
Le altre due sono questioni mai completamente legislabili, tant'è che vengono affidate a un giudizio umano.
Ma allora, perché dovrebbe esistere una sorta di matrimonio-lite?
Esiste già il civile, dov'è il problema ad usarlo?
La questione mi sembra minata alla radice da un non troppo velato anticlericalismo, rispettabile ma inutile, non ho il minimo interesse a convincere una religione (non solo quella cattolica) che una coppia omosessuale valga quanto una eterosessuale.
Piccola aggiunta che mi è venuta in mente leggendo un commento di Typesetter a SacherFire: il teorico PACS si configura per me proprio come "matrimonio per froci", vorrei capire come un'attuale ed eterosessuale "coppia di fatto" che rifiuta di sposarsi, dovrebbe accettare di PACS-arsi.
Con semplicità, si estenda il matrimonio alle coppie non eterosessuali.
Chi ha poi bisogno della grazia sacramentale se la vada a far dare dal prete, e se è omosessuale se ne faccia una ragione, non l'avrà.
(La grafia americana di "lite" è messa apposta per fare incazzare Gilthas)
(Come al solito, insulto libero)
Scritto da Numero 6 alle 23:36 8 commenti
Il giorno dell'eroe
Non è difficile capire perché gente come Ligabue ha un tale seguito di fan.
Simile a molte rockstar, è una sorta di supereroe, come Spider Man o Wolverine.
Rimane uguale, passano generazioni, e lui è sempre lì uguale.
Stessi occhiali scuri.
Stessa acconciatura.
Stessa camicia nera.
E stessa canzone.
Scritto da Numero 6 alle 14:15 3 commenti
11 settembre 2005
.hack//SIGN
Non ci ho capito una mazza.
(Però, sorella ha trovato questo)
Scritto da Numero 6 alle 11:45 2 commenti
Possiamo dirlo con certezza
È l'anno dell'Inter.
Scritto da Numero 6 alle 11:44 2 commenti
Etichette: AS Roma e gioco relativo
09 settembre 2005
Rovesci e temporali sparsi su tutte le regioni, anche di forte intensità in particolare Lazio
Dovrei passare dal meccanico a cambiare l'olio, ma come al solito qualche intervento del signor "soluzione pronta" al lavoro mi fa uscire tardi.
Piove da dopo pranzo, il cielo è tutto nero (a Roma si dice "s'è messo paro").
Ho già dovuto aprire la visiera, non vedo niente, le macchine mi tirano addosso l'impossibile, sul Ponte delle Valli ho sì e no dieci metri di visibilità.
Dal meccanico ci passo uguale, ma lo sento al telefono che chiede a qualcuno da dove entra l'acqua e perché.
Vabbè, vado a casa, ma lo spettacolo è incredibile.
Il primo stop è a via Val di Sangro, c'è una pozzanghera (un lago) impossibile da attraversare, me la cavo salendo sul marciapiede.
Ho già l'acqua negli stivali, e dalla visiera aperta mi sta colando ovunque.
Incrocio con via Pantelleria, tutti immobili, non si passa, mezzo metro d'acqua, cerco di salire nella parte alta di Montesacro.
Incrocio con Viale Kant, stessa storia, torno ancora indietro, mi butto per stradine.
Alla fine mi butto da kamikaze per via Jacopone da Todi, che è un fiume ormai.
Sono salvo, il resto della strada è in salita, non dovrei avere sorprese.
Le auto si tengono alla larga dai lati impraticabili delle strade, e passare in mezzo tra le corsie non è semplice.
Non ho memoria di una simile situazione a Roma, neanche al PrimaveraTreffen le strade erano ridotte così, all'arrivo a casa mi sembra di essere in scooter da quattro ore.
Ci ho messo un'ora e dieci, in genere 25 minuti.
Mi chiedo cosa sarà successo a quelle zone di Roma ad allagamento garantito, come Magliana o Ponte Milvio.
Quasi tutti quelli come noi hanno una cerata, qualcuno sprovvisto si ferma sotto un ponte, non ho visto nessuno che spinge il mezzo, o peggio in terra.
Sembra strano, ma anche sotto il diluvio ce la caviamo meglio dei terrorizzati sardomobilisti.
Scritto da Numero 6 alle 20:00 1 commenti
Etichette: Scootertown
RahXephon
Il sangue blu?
I mostri surrealisti?
La gente che canta?
Quando la fanno la seconda puntata?
Quando?
Non la fanno?
E il DVD?
Dove lo trovo?
Ho i brividi, devo vederlo ancora!
DEVO!
Scritto da Numero 6 alle 09:57 3 commenti
Vicolo del tramonto
Come è possibile che due mostri come Robert Redford e Morgan Freeman si mettano a fare un film con una inutile gnappa culona?
Scritto da Numero 6 alle 09:27 2 commenti
08 settembre 2005
Ila, pensaci
Ieri, riunione:
#6: "Ci sarebbe da venire prima per riavviare il DB, come tutti i venerdì, che facciamo?" (ndr, venerdì scorso ero venuto io)
Capo di #6: "Vengo io, non ti preoccupare"
Oggi, tardo pomeriggio:
Telefono di #6: "Driiiiin"
#6 "Pronto?"
Capo di #6: "Senti, domani...(il terremoto, l'inondazione, le cavallette), ...puoi venire tu?"
#6: "Ma alla riunione avevi det..."
Capo di #6: "Sì, però...(altro terremoto, altra inondazione, altre cavallette)"
#6: "Vabbè..."
Capo di #6: "...e controlla che il job notturno..."
#6: "Certame..."
Capo di #6: "...cancellare prima che cominci la vendita perché..."
#6: "Ovviame..."
Capo di #6: " ...e mi raccomando avvisami. Ciao"
#6: "Ciao"
Perché io valgo.
Scritto da Numero 6 alle 23:04 4 commenti
Gerry's advices so far
Allora, ho visto:
Lei, l'arma finale: bambine su cui ricade il destino del mondo (una volta erano maschi), ho notato una certa differenza tra le scene in campo lungo, molto definite, e quelle ristrette, dove c'era un po' d'approssimazione (voluta?). Da promuovere.
Texhnolyze: che palle! E poi i tubi gocciolanti, il neon che non fa bene contatto, i corridoi bui, originalità innanzi tutto? Respinto.
Gunslinger Girl: tristissimo (mamma mia, bambine killer), la protagonista ricorda un po' Ayanami di NGE, ma mi è piaciuto, per ora più di tutti.
Domanda delle cento pistole: perché in ogni anime made in japan ci sono sempre frequenti inquadrature di pali della luce e/o telefono??
Scritto da Numero 6 alle 13:55 2 commenti
07 settembre 2005
06 settembre 2005
Pro AmicaN
A casa mia, un lavoro sapiente di elettronica e algoritmi probabilistici impedisce che ogni apparecchio radiotrasmittente metta in onda qualcosa di francese.
Il problema non è per noi adulti, che evitiamo come la peste la settima l'arte d'oltralpe da soli, ma si pone nel caso che un infante accenda la televisione e per sbaglio finisca a vedere qualcosa che può segnarlo per la vita.
Tempo fa, usando abilmente la magia nera, una ragazza trascinò mio fratello (che è come me ma ha il lessico leggermente meno raffinato), a vedere la suddetta Amelie.
Ma alla sfilata dei vari Jean Luc, Jean Paul, Jean Marie, la ragione ebbe la meglio, e il frère si giro verso la negromante chiedendo: "Ma ch'è francese??"
PS
Buffy è una cagata pazzesca.
Sarah Michael Gellar, però, una bottarella...
Scritto da Numero 6 alle 22:19 3 commenti
Chi si ricorda?
Erano tanti anni fa, c'era ancora il bollo della patente.
Tanto per cambiare passeggiavamo sull'orlo del baratro finanziario, e l'allora ministro del Tesoro (o Bilancio, o Finanze), decideva di portare il suddetto bollo da 22000 a 50000 lire (sì, avete letto bene).
Tra smadonnamenti vari il popolo automobilista, cioè chiunque non fosse poppante, si reca dai tabaccai a comprare la marca da bollo integrativa da 28 sacchi.
Ma la marca non c'è.
Non ce l'ha nessuno, non sono state stampate, non si capisce bene di chi è la colpa, Ministero, o Poligrafico.
Il bello è che, ovviamente, le solerti forze dell'ordine hanno la consegna di controllare a tappeto, e multano che Dio la manda, inutile spiegare che neanche volendo si può ottemperare.
Il ministro era Giovanni Goria, DC da Asti, astro nascente dello scudo crociato.
Scalfari, allora direttore di Repubblica, scrive un leggendario fondo dove dice, senza giri di parole, che in un paese civile un ministro così si sarebbe già dovuto dimettere.
Non si dimetterà.
Ecco, qualcosa è cambiato, oggi forse assisteremo alle prime dimissioni per la vergogna di un alto esponente delle istituzioni.
Chiaramente è il capro espiatorio di disegni ben più ampi, con mezzo governo in qualche modo coinvolto, ma Fazio ci ha messo abbondantemente del suo.
Berlusconi su certe questioni prende posizione a giochi fatti, e se ha parlato, vuol dire che a Palazzo Koch si sta per liberare un posto.
Scritto da Numero 6 alle 09:30 0 commenti
04 settembre 2005
Ma il sentimento di questa canzone è stato raggiunto poche volte
It's a little bit funny this feeling inside
I'm not one of those who can easily hide
I don't have much money but boy if I did
I'd buy a big house where we both could live
If I was a sculptor, but then again, no
Or a man who makes potions in a travelling show
I know it's not much but it's the best I can do
My gift is my song and this one's for you
And you can tell everybody this is your song
It may be quite simple but now that it's done
I hope you don't mind
I hope you don't mind that I put down in words
How wonderful life is while you're in the world
I sat on the roof and kicked off the moss
Well a few of the verses well they've got me quite cross
But the sun's been quite kind while I wrote this song
It's for people like you that keep it turned on
So excuse me forgetting but these things I do
You see I've forgotten if they're green or they're blue
Anyway the thing is what I really mean
Yours are the sweetest eyes I've ever seen
Scritto da Numero 6 alle 20:57 1 commenti
Reginald
L'asfalto è a temperature siderurgiche, ma è opportuno sedersi in terra, manca un bel po'.
Ho detto al compare modenese che per ragioni religiose non posso essere al concerto di Sir Elton prima di quando ero andato a quello degli U2.
Veniamo controllati due volte, e poi quando siamo seduti, due agenti in borghese aprono zaini a casaccio. Ho visto il mio primo concerto 19 anni fa, ne avrò visti centinaia, non avevo mai visto una cosa del genere.
Quando si fa sera il Colosseo è viola, cambierà colore spesso.
C'è forse meno gente rispetto a Simon e Garfunkel, ma il miscuglio è riuscito ancora; metà del pubblico è straniera, molti con famiglia, addirittura persone anziane armate di sgabellini portatili, pupini e pupine che non rompono le palle, la magia reale è questa, nessuno è fuori posto.
Siamo spalleggiati da tre belle yankee, che a differenza delle loro tipiche conterranee non starnazzano per tutto il concerto, ma ascoltano compite. Conosciamo dei veri cialtroni bolognesi e maceratesi.
All'inizio una bellezza celestiale cerca di imbucarsi oltre noi, non ci riesce e ci resta vicino.
La accompagna il babbo, lo guardo, sorride, si è abituato a nuotare negli ettolitri di bava versati quando l'erede scorrazza con un bel po' di pelle esposta al vento. Sir Elton parla, lui chiede che ha detto, la figlia traduce.
Le auguro un buon compagno, con il padre è già stata fortunata.
Non sono un amante di tutto quel che ha fatto, ma tolto questo, Sir Elton è un autentico mostro.
È ancora più basso e cicciotto di quel che si immagina, ha le mani di un bambino di sei anni, fa quel che vuole, improvvisa se gli va, o rispetta il copione, ma sbagliare, mai.
Dimenticate l'istrione dei video, questo è uno che non toglie mai gli occhi dalla tastiera.
Tolte un paio di volte che, come da tradizione, poggia un piede sul piano, sembra di vedere un pianista classico.
Le voci marketing di duetti e concerto extra-lungo sono delle balle, dopo due ore esce, si prepara i bis.
Dico agli altri che secondo me dovrebbe ancora fare Crocodile Rock e Your Song.
Lui rientra e fa Crocodile Rock e Your Song.
A quel punto la folla guarda me, anche perché la bionda babbo-scortata è gia andata via.
Scritto da Numero 6 alle 15:58 2 commenti
Etichette: Roma come Manchester
01 settembre 2005
¡Que viva Darwin e Pannella!
Stamattina mi sono letto:
Take This Embryo and Shove It - Italy's mandatory pregnancy law. By William Saletan
Nonché:
One side can be wrong
Sono in inglese, ma ottimi.
Scritto da Numero 6 alle 10:08 2 commenti
Etichette: Citation Day
The last high king of Noldor
"Pure n'antro blog, capito? A lui uno mica je bastava..."
"Quello che parla sempre de Pop, de Pop, ce sta solo Pop, Pop de sopra, Pop de sotto, ha fatto cinqu'arbum solo co' Pop..."
"Ma sì che l'hai visto! C'ha er diamante, er diaframma, er diapason, 'nsomma c'ha quer coso 'n testa!"
Scritto da Numero 6 alle 09:30 3 commenti