Tempo fa, C mi dice di andare a Milano a vedere i Depeche Mode.
C, che qualcuno di voi ha visto, ha un interminabile elenco di qualità, ma le due più importanti sono che è la mia migliore amica, ed è la mia compagna ufficiale quando vado ai concerti.
I biglietti li vende TicketOne, si parte con la vendita il 12 settembre, per un concerto che avverrà a febbraio.
Il 12 settembre il sito di TicketOne è irraggiungibile, tutto il giorno.
Bis il 14 settembre, biglietti per il giorno dopo, stessa storia.
Giovedì 15 non ci sono più biglietti in giro.
Non mi interessa il dibattito su questa modalità di vendita, già affrontato, talvolta male, su it.fan.musica.u2, e che ha riguardato anche altri concerti di quest'estate.
Ma i Depeche Mode sono una decente band di pop elettronico degli anni '80, ammesso che ci fosse qualche altro pop in quegli anni (sì, c'erano gli Smiths).
Come può essere che un gruppo così, che di recente ha pubblicato un singolo che avrebbe potuto scrivere 20 anni fa, esaurisca due palazzetti?
Niente talebanate per favore, non sono gli U2, non sono i Police, non è neanche gente che ha venduto miliardi di dischi, qualche singolo di successo, niente più.
Rimasti nel solco di quel poco che sapevano fare, l'hanno fatto bene, e non hanno mai pensato di allontanarsi da lì.
Il brutto scrive le canzoni, il bello canta, comunistoidi negli anni '80, qualche simbolo rubato all'immaginario sovietico, ora sembrano vestiti da Armani.
Sono certo che il pubblico non sarà fatto da miei coetanei, ma da freschi maggiorenni, qualcuno dei quali saprà anche i testi a memoria.
Ho la sensazione che qualcosa non quadri, non è possibile che artisti che sono in giro da trent'anni, molti dei quali producono ormai materiale al limite della decenza, siano idoli di pupetti.
Anni fa ero a Dublino per lavoro, in un negozio di dischi un mio collega mi fa notare una cosa che mi era sfuggita: c'erano quasi esclusivamente greatest hits.
Anche di gente che aveva fatto due album; e non ci sono inediti, le canzoni fuori album ormai sono come mosche bianche, non siamo ai tempi dei Joy Division.
Con C ho visto i Kings of Convenience a Ostia, gruppo recentissimo, pubblico di vegliardi.
I giovani? A vedere Vasco Rossi? Fa ribelle "con una mano ti sfiori"?
Non crederò mai al "qui una volta era tutta campagna", non ci sono generazioni più intelligenti, o decenni più creativi.
Mi manca il messaggio che lega una ventenne seminuda a testi scritti quando per una donna era sconveniente fumare in pubblico.
Devo cercarlo qui, in una specie di "ill communication" che i Beastie Boys avevano visto dieci anni fa?
Vedevo Anni Luce, qualche giorno fa, c'era Sofia Loren che distribuiva i regali della befana ai "bambini poveri delle borgate".
Ora ci sono "i ceti meno protetti delle zone degradate".
Così, è fallito il linguaggio? (Che è un virus, diceva Burroughs.)
Le aspettative sono le stesse, ma non si sa più descriverle?
(poi leggete qui)
22 settembre 2005
C e gli anni '80
Scritto da Numero 6 alle 11:59
Etichette: Titoli indie e non
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Oddio, mica sono tanto d'accordo sul"qualche singolo di successo e niente più".
RispondiEliminaMa l'amica C com'è?
Qual è il di più?
RispondiEliminaPer favore risparmiami l'onore degli altari per i DM, se no a questo punto sono fondamentali anche i Duran Duran.
Non so, due album come black celebration e violator ti sembrano davvero scadenti o insulsi? Credo sia questione di gusti.
RispondiEliminaLa produzione delgi ultimi 10 anni fa quasi rabbrividire... però imho hanno dato molto alla musica,nel campo synth-pop
Non ho scritto scadenti o insulsi.
RispondiEliminaLa questione di gusti viene sempre tirata in ballo quando si rapporta Gigi d'Alessio a Bob Dylan.
Malgrado ciò, Bob Dylan è un grande e Gigi d'Alessio è uno stronzo.
Se devo citare chi ha dato molto al pop, dico gli Abba.
Per me si può aver dato tanto anche al free-jazz, ma a me il free-jazz fa cacare, quindi importa sega.
E il synth-pop è morto da anni, che è il tema del mio post, non quello di discutere la qualità dei DM.
(Se continuiamo su questo tono possiamo spostarci su IFMU2 ^___^)
Ma certo, anche xchè d'alessio è universalmente riconosciuto al 99% che sia uno stronzo!
RispondiEliminaGli abba? Certo, ma anche i dm...
Ne deduco che a te pure i kraftwerk dicano ben poco, giusto?
Sia chiaro che non è il mio genere.
qualcuno ha nominato bob dylan????? :P
RispondiEliminaSono completamente d'accordo con te #6. tutto ciò è DAVVERO triste. e a me i depeche mode non mi piacciono nemmeno un po'. tiè.
Ilaria, così fai in modo che mi si monti la testa;-PPP
RispondiEliminaI Kraftwerk facevano la loro musica quando nessuno aveva sentito quella roba.
RispondiEliminaI DM no.
A parte questo, i punti di contatto tra le due band sono veramente pochi.
Due o tre canzoni dal ritmo metallico non ti fanno diventare "industrial".
Non sono d'accordo...i dm hanno punti in comune con i kraftwerk soprattutto nei primi 3 albums, anzi solo in quelli.
RispondiEliminaPoi hanno preso una direzione diversa, imho. In ogni caso secondo me i dm hanno influenzato alcune band successive... scaruffi dice che sono una delle band più sopravvalutate degli anni 80, ondarock dice che hanno inventato un genere, pur definendo gli ultimi album molto mediocri. Come vedi è questione di gusto, di approccio etc.;-)
Non sono tra le mie band preferite, ma riconosco alcuni buoni albums
Non sono più di tanto in grado di giudicare i DM se non con la pancia: a me mi garbano. Poi che siano o no significativi, importanti, ecc... dite voi, mi sta bene tutto (lo so anch'io che non sono gli U2). Però se andrai alla fine a vederli, credo che potrai goderti un vero spettacolo live, perché sul palco ci sanno fare
RispondiEliminaquesta sera ho ascoltato satisfaction die rolling stones, non c'è nessun legame tra i miei tempi e quado fu scritta e suonata eppure è semplicemente fantastica come canzone.
RispondiEliminaoggi si adopera un linguaggio politicamente corretto perchè probabilmente si ha paura di dire le cose come stanno.
john
[ps: scusa, non c'entra nulla ma non ho mica capito il tuo commento da me!]
RispondiEliminaInteressantissimo post, e annesso articolo. Bravo numero sei!
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