Così, prima di partire, vi lascio il raccontino di Natale.
Qualche giorno fa mi chiama il meccanico.
Siccome non avevo niente in programma, mi chiedo cosa fosse successo.
Ha venduto il mio vecchio scooter, il Grand Dink.
L'ha venduto a una signora, che farà trovare le chiavi al marito sotto l'albero.
Carino, no?
(se poi mi desse anche l'assegno, sarebbe ancora più carino)
24 dicembre 2005
Xmas carol (un po' Spad)
Scritto da Numero 6 alle 19:39 3 commenti
Etichette: Scootertown
Un cadavere perfetto e fresco (un po' Woodenchicks)
C'è una pubblicità di un cosmetico che passa a raffica in questi giorni che parla di un coso Flawless Perfection.
Che a me fa sempre venire in mente la Flawless Victory di Mortal Kombat.
Scritto da Numero 6 alle 19:23 1 commenti
23 dicembre 2005
Altius
Newsletter CIO:
Il braciere olimpico di Torino è stato rivelato oggi, è alto 57 metri e vanta di essere il più alto della storia.
C'è una microfoto sul sito del CIO, e una piccola che sono andato a cercarmi sul sito della Stampa.
Avete altre informazioni?
Se servisse, provate a cercare con Google "Torino 2006", scoprirete che in una città del nord Italia ci saranno le Olimpiadi, tra meno di due mesi.
Incredibile, vero?
Scritto da Numero 6 alle 19:30 1 commenti
Pacco aziendale di natale: Pere al Nebbiolo
Nulla di alcolico, sono dolcissime, non più di una.
Bisogna resistere alla tentazione di bersi il Nebbiolo dal barattolo.
Scritto da Numero 6 alle 11:33 3 commenti
E io canto
Esiste un gruppo che si chiama Numero 6, ma non li ho mai sentiti.
Sono di Genova, e sono una specie di spin-off dei Laghisecchi, mai sentiti neanche loro.
Enver dice che non sono male.
Le mie bellissime lettrici genovesi ne sanno qualcosa? Sentiti live?
(guarda uno che si inventa per rimediare un mp3.)
Scritto da Numero 6 alle 11:19 0 commenti
Etichette: Titoli indie e non
22 dicembre 2005
Giovanilismi
Che dici? Roma - Milano - Roma in un giorno, è un'ammazzata, però chi l'ha mai visto un concerto in un auditorium?
A dirla tutta, non sapevo neanche che Milano avesse un auditorium, tanto per fare il solito romano.
Andiamo con la Panda? La mia? E te pareva?
Piove su tutto il nord Italia, tanto, è febbraio, domani è il mio compleanno, mi regalo 'sta botta de vita.
Nick Cave suona a Milano, concerto senza Bad Seeds, anche se ha tre musicisti sul palco.
Gli abbiamo lasciato 57 €, non proprio bruscolini.
Dopo un pranzo leggero a Montepulciano ("Hai preso solo l'insalata?" "C'erano du' ova e mezzo dentro a st'insalata."), ci inoltriamo nella pioggia tra le uscite che non so elencare a memoria (cioè quelle dopo Pian del Voglio).
Onde verdi e isoradio e cartelli dicono che l'autostrada la notte sarà chiusa da Parma a Piacenza Sud, e io penso che iella, vengo una volta a Milano e mi chiudono l'autostrada.
In realtà quel tratto viene chiuso non di rado, ma lo saprò dopo.
Per chi non la conoscesse, da Parma a Milano l'A1 è di fatto un rettilineo di duecento chilometri, anche se il clima è un tantino fetente.
Piove soltanto, eppure ci sono autotreni fuoristrada, e poi le buche.
È la prima volta in vita mia che trovo buche in autostrada.
È la prima volta in vita mia che sento Dragostea Tin Dei, non sarò più lo stesso e la Romania non è ancora nell'Unione Europea.
Arriviamo a Milano che è già notte, la zona è Porta Ticinese, strade strette e non si parcheggia neanche morti. Dopo una ricerca riusciamo a piazzarci decentemente dentro una pozzanghera, e partiamo all'assalto.
Diluvia, troppo anche per passeggiare con l'ombrello, ci infiliamo dal kebabbaro, cerchiamo di evitare il dialetto, ma il kebabbaro è extracomunitario e non gliene frega niente.
Resistiamo lì fino all'ingresso in teatro.
L'organizzazione sembra deluxe, ragazze in livrea prendono i soprabiti come per gli U2 a Roma, più o meno.
Un tizio dà un ombrello a una, che solerte risponde di metterlo nel portaombrelli.
"Guardi, costa 250 Euro, non ci penso neanche".
La ragazza concorda che infatti non è il caso.
Nick Cave va visto live a prescindere, l'audio è pazzesco (e te credo), lui come al solito fuma come un turco, reinventa i suoi classici come fa sempre, è un gioco indovinare il pezzo, anche se lo sai a memoria. Solita cover di Johnny Cash, e un'incredibile conclusione con una The Mercy Seat acustica.
Ma il top della serata è una fanciulla che chiede al Nick di non fumare.
La canzone è appena partita, Nick si ferma, urla "What?", e l'occhio di bue punta la sventurata.
Pubblico ride, Nick continua.
Esco felice, tra poche ore è il mio compleanno.
Riprendiamo la superPanda nella pozzanghera, mangeremo qualcosa in autogrill, piove ancora.
Ecco, Piacenza Sud, via dall'autostrada, manco si paga.
Ecco.
"Dobbiamo fare la via Emilia"
"Dove la prendiamo?"
"Bè, l'Emilia passa per tutti i capoluoghi dell'Emilia (appunto), e quindi passerà per il centro di Piacenza, dove ci sarà una piazza con la chiesa e il municipio, basta che cerchiamo il campanile."
Piacenza Boccea.
"Certo che di notte e con la pioggia, ma non potevano mettere un cartello? Che pensano che viviamo tutti qui?"
Piacenza Lambrate.
"Mi sembra una specie di tangenziale, cerchiamo un po', ci sarà un cartello con il bersaglio."
Piacenza Corso Malta.
"Chiediamo?"
"Ma a chi? È l'una di notte, siamo su una tangenziale, piove, e poi qui lavorano, stanno già a dormi'."
Piacenza Porte de Bercy.
"Calmati."
"Calmati de che?? Dovevamo già stare a Bologna, è mezz'ora che giriamo 'sta tangenziale manco fosse e' raccordo, ma posso anna' a racconta' che me so' perso a Piacenza??"
Piacenza Hatfield.
"Senti, ho un'idea, seguiamo i camion."
L'idea funziona, usciamo dalla tangenziale da Piacenza Kurfurstendamm e finalmente appare l'agognata SS 9 Emilia.
È senza dubbio la peggior strada che ho mai percorso, ridefinisce il mio concetto di strada pericolosa.
L'Emilia si vendica degli insulti di poco prima, e fino a Parma sono preceduto da un camion che trasporta maiali, che ridefinice il mio concetto di puzza (in precendenza appartenente a uno spandiletame in quel di Ostiglia).
Sono le tre di notte del 22 febbraio 2004, e io sono a Bologna.
Roma la vedrò cinque ore dopo, a mattina inoltrata.
È il mio compleanno, sto festeggiando con un cappuccino in un autogrill, ho appena visto Nick Cave.
Scritto da Numero 6 alle 23:52 4 commenti
Etichette: Roma come Manchester, Strolling 40p
This place (una cosa decente)
Ricomincia a funzionare RomaSMS, i messaggini del comune.
Per cambiare gestore da Vodafone a Wind ci hanno messo tre mesi buoni, ma il servizio è utile.
Quest'anno si va verso il record dei turisti, sono stati quasi sedici milioni.
Fanno due Portogalli. O Quattro Veneti.
Talvolta è troppo per poterla capire.
Scritto da Numero 6 alle 16:46 2 commenti
21 dicembre 2005
Di padre in figlio
#6 padre: "'na bella Roma stasera, pensa ch' ha segnato pure Perotta"
(Perotta è Perrotta, pronunciato co' 'na ere sola, come guera, tera, Gery)
Scritto da Numero 6 alle 23:21 8 commenti
Etichette: AS Roma e gioco relativo
Forza Italia propone Antoniozzi candidato a sindaco di Roma
Ma chi cazzo è?
Scritto da Numero 6 alle 17:17 7 commenti
Con impressionante ritardo
Ringrazio Principe per avermi citato nel suo "Teoremi fondamentali del blogger all’avanguardia", che per giunta era solo il mio decimo post dall'inizio dell'avventura.
(Sgamato anche questo grazie a Blogger Web Comments for Firefox.)
Scritto da Numero 6 alle 14:41 1 commenti
Etichette: Citation Day
20 dicembre 2005
Vecchio e stanco
Ti accorgi che la tua compilation iPod degli U2 manca di Wake Up Dead Man, da circa sei mesi.
Scritto da Numero 6 alle 14:33 5 commenti
Etichette: Titoli indie e non
Mi manca Cuore
In un periodo così, un bel "Hanno la faccia come il culo", che ne pensate?
Scritto da Numero 6 alle 11:31 4 commenti
19 dicembre 2005
Un po' meglio di Joan Baez
Starring bloggers, non-bloggers: Tupy, Krapp, Annina, Inve, Gilthas, Cora, Alessio, Ago, Michy, Brù, Annalisa, Marco, Giulia, Gerry, Brain, Clover, Michel, Marco, Elisa, Gaia, Bonus
Driver/blogger senza feed: Matters
Roommates: Lele, BadFire (il cuore è uno zingaro)
Very special thanks: Ricky (il cuore non è uno zingaro)
Vi voglio bene
#6
(In realtà ci sarebbe da dire che parlavamo di quando Krapp se ne andava da Trento e si festeggiava, e si festeggiava perche se ne andava? Se si guarda il navigatore si guarda anche la strada? È una domanda difficile, ma parliamo delle stanze dell'agriturismo che erano carine, sì, ci sono un po' di mandarini, andiamo a cena, non tocchiamo quasi nulla, ho la sensazione che ogni cosa che dico gli altri ridano, c'è da fare la session del venerdì. Non la conoscete? C'è uno che suona, ma inizia le canzoni e non le finisce mai, guarda che è ancora presto, quando siamo usciti dal ristorante? All'una. ALL'UNA???? Secondo qualcuno la musica si smaterializza, Perrotta a centrocampo è una pippa, un po' come gli Afterhours, che però non mi ricordo in che squadra giocano. Ma insomma chi arriva domani? E quando? Dopo un cappuccino autarchico, e non le ho mangiate tutte io le madeleine, ma bensì Michel, qualcuno se ne va, ho un bel nome sul cellulare, e quando le dico cappuccino ride pure lei. Ma non è importante, parlerei del sabato, dunque l'acqua non bolle mai, poi dici che Jerome si sbagliava, però c'è uno che cerca di prendere il sugo, poi arriva gente, e sono le tre, e il tempo fa schifo. Arriva una che è proprio carina, poi un'altra che è proprio carina, allora mi innamoro, ma poi penso che c'è la session del sabato è allora aspetto un po'. Sarebbe anche ora di pagare ma numeri, e allora mi ritrovo all'agriturismo e ancora numeri, e poi c'è Brain che dice che secondo lei ci vuole spirito di comprensione, lei è sempre comprensiva con tutti, ma comunque è un segreto. Come canto bene, ecco questo vale la pena dirlo, perché infatti brevetto la versione di Miss Sarajevo con Lando Fiorini, no, non c'era Lando Fiorini, ero io, ma quasi uguale. Ecco, è giusto dire che qualche volta Stuck è la miglior canzone degli U2, e io l'ho sempre detto, altroché, non è che faccio come quell'altra che vuole il libro dei testi e poi le sa tutte, allora lascialo a me, scusa. Ammazza pure gli Smiths, e i Radiohead e gli Afterhours che allora non giocano a centrocampo perché è sabato e che stanno ancora qui? Ciao ciao è domenica, ho detto bancomat, ma che ne so, ti pare che in autogrill non c'è un bancomat? Ci fermiamo a Montepulciano, senti, io non mi ci fermo più e dove andate che avete una ruota sgonfia? Ma veramente? Sì, rigonfiala, ma non lo sai bene se è gonfia perché l'indicatore è rotto. E allora gonfio a casaccio? I carabinieri che ci hanno fermato prima non l'hanno vista? E poi perché la gomma è un caso nazionale? Ho un bel nome sul cellulare, che strano, ma che hai le chiavi? Io? Mi pare strano, le ho messe sul tavolo dell'agriturismo, ti pare che le ho qui? Le ho qui.)
Scritto da Numero 6 alle 12:30 28 commenti
Etichette: Strolling 40p
15 dicembre 2005
Blogger Web Comments (BETA) (2)
Comincio a capire.
Questo arnese trova i blog a seconda delle pagine che si visitano.
Fa questo attraverso la blogsearch di Google (che non conoscevo nemmeno).
Aprendo un newsgroup a caso (it.fan.musica.u2), il blog che mi ha tirato fuori è quello di uno sconosciuto scrittore torinese.
Scritto da Numero 6 alle 17:23 6 commenti
Blogger Web Comments (BETA)
Non ho assolutamente capito come funziona, ma mi piace.
Scritto da Numero 6 alle 16:52 0 commenti
Dar vangelo seconno er Burgma
Come avrete visto, i titoli dei vostri blog sono i nomi dei link.
Se li cambiate spesso, magari non li aggiorno subito, ma lo farò.
Se avete un titolo orrendo, non prendetevela con me.
Ho il sospetto che su alcune piattaforme i permalink e il blog si comportino diversamente in caso di commenti, in particolare Blog-City, ma magari mi sbaglio.
Haloscan è veramente una palla, ma a che serve?
Vi consiglio questo blog: You Ain't No Picasso, un sacco di mp3.
Per favore non bloggate qualunque cazzata dica Ruini, ci sono già Avvenire e l'Osservatore Romano.
Al contrario, parlate delle Olimpiadi di Torino, 'ché non dice un cazzo nessuno, e a me le Olimpiadi piacciono. Tutte.
Splinder con i suoi utente anonimo è veramente una palla.
Chiaramente non mi è sfuggita la ninfetta spogliarellista avida di commenti.
Per farla contenta, ho mandato il suo blog a Fleshbot, magari ottiene quel che cerca.
Auguro al bastardo che ha fregato il T-Max a un mio amico di passare il peggior Natale della sua esistenza. Meglio se al C.T.O. (traumatologia varia) o allo Spallanzani (infettivi).
Molte di voi sono veramente carine.
Se bloggare rende così, pensate sia opportuno consigliare l'attività a qualcuna delle mie amiche cozze?
E se diventassero amiche carine, comincerebbero poi a frequentare locali di Ponte o di Prati, lasciando il sottoscritto solo come un fesso a girare per centri sociali al Mandrione?
Ho capito, meglio di no.
Scritto da Numero 6 alle 10:43 4 commenti
14 dicembre 2005
Max ieri sera
Mi sembra incredibile che uno come Gazzè a Roma faccia un concerto al Circolo degli Artisti.
Ha successo tra le donne, circa due terzi del pubblico.
Suonano tutti bene, tranne un paio di improvvisazioni simil-jazzistiche che si potevano risparmiare.
Due cover dei Police, Message in a Bottle e Next to You (stranamente, non ha fatto Driven to Tears).
Avevo vicino due tipi che ci provavano con la stessa ragazza, che da soli valevano il biglietto.
Alcune assenze rilevanti, come Colloquium Vitae.
Finale con Una Musica Può Fare, avrei preferito Cara Valentina, comunque suonata prima.
Scritto da Numero 6 alle 11:52 4 commenti
Etichette: Roma come Manchester
13 dicembre 2005
Le mano avanti
Tra i messaggi precotti del mio telefonino aziendale, ne spicca uno:
Mi dispiace non poterti aiutare.
Scritto da Numero 6 alle 19:27 3 commenti
Bello possibile
Non ho mai capito perché le foto più belle dell'anno debbano essere delle tragedie.
Non che non ci siano belle foto di tragedie, come la famosa bambina vietnamita colpita dal napalm (che poi era un filmato), ma l'arte dei sali d'argento non può prendere a modello solo macerie e facce tristi.
Per dirla tutta, delle foto del Times quella che a me piace di più è la quarta, il giudice Roberts che abbraccia i suoi bambini di fronte al palazzo che forse rappresenta il più potente potere del pianeta.
(Poi c'è la nona con la più grande meraviglia che la natura abbia creato, ma lì è una mia debolezza).
Scritto da Numero 6 alle 10:40 6 commenti
12 dicembre 2005
Carta stampata, a me
Una buona notizia, ho fatto la fila per entrare, non era mai successo.
Ascoltare quelli nel campo dell'editoria che parlano tra di loro non ha prezzo (per le risate).
Ho finalmente comprato La democrazia in America di Tocqueville, ora devo comprare il tempo per leggerlo.
Formidabili le case editrici che stampano solo libri sull'Abruzzo.
Mai visti tanti libri sull'Islam e su Berlusconi (troppi, in entrambi i casi).
Ho preso il quarto libro delle recinzioni di Johnny Palomba, con il formidabile pezzo sui funerali del Papa, autografato (da Palomba, non dal Papa).
Quelli di Scientology mi hanno rotto il cazzo.
Scoperte: Donzelli, Marcos Y Marcos, Fazi.
Delusioni: Newton, che ristampa sempre le stesse cose con veste diversa, Stampa Alternativa, che ha un catalogo statico ormai da anni.
Conferme: Avagliano e Fanucci.
Standista più carina: Sassoscritto.
Standisti più simpatici: Città Aperta, siciliani oltre misura.
Standiste più simpatiche: non mi ricordo lo stand, ma stavano sedute in tre su una sedia e mangiavano patatine.
Scritto da Numero 6 alle 11:00 3 commenti
Etichette: Strolling 40p
Altri automatismi (per solutori più che abili)
Giacca indossata -> Confetti nel taschino
Scritto da Numero 6 alle 10:55 3 commenti
11 dicembre 2005
(Ri-)animazione
Con un bel po' di anni di ritardo, mi decido a comprare il DVD dell'Elevation Tour.
In genere non passa molto tempo da quando gli U2 pubblicano qualcosa a quando io la compro, ma una serie di recensioni non proprio lusinghiere e un prezzo inizialmente assurdo (38 €), mi hanno fatto attendere, finché l'ho preso a molto meno.
Il concerto non mi fa impazzire, sembra un MTV award, ma la tradizione americana è quella dei live al chiuso, che secondo me non si addice agli U2.
Tra i bonus del CD ci sono degli spezzoni di altri video, tra cui quello del ZooTV da Sydney.
C'è solo l'inizio, quando Bono entra in maniera scomposta sul palco all'inizio di Zoo Station.
Complice anche l'immagine sfumata del segnale NTSC, si fa un salto indietro di quasi quindici anni.
È il 1991, dopo Rattle and Hum gli U2 spariscono, non c'è Internet, le voci sono quelle delle spesso male informate riviste musicali, e di qualche fanzine.
Si tira in mezzo di tutto, sono vicini allo scioglimento, non sanno cosa scrivere, hanno rifatto tutto già tre o quattro volte.
Le notizie probabilmente vengono fatte girare ad arte, ma è indubbio che, con il senno di poi, da lì uscirono quattro musicisti diversi.
Io ho vent'anni, ho appena finito il militare, compro il CD quasi subito, ho già qualcosa di loro.
I compact disc esistono da quattro anni, io ho il lettore da due (e ce l'ho ancora oggi dopo sedici anni, il mio meraviglioso Aiwa. Per la cronaca, l'Aiwa non produce più componenti hi-fi).
Il primo CD che ho comprato è The Joshua Tree, e questo vuol dire qualcosa.
Con i risparmi di tre settimane vado a Via Ugo Ojetti, in uno dei pochi negozi che conosco. È caro, ma è vicino casa, e io a vent'anni sono lontano da quello che andrà in scooter al Passo della Futa.
Gli do 31000 lire, e il fatto che ricordi negozio, prezzo e faccia del commesso vuol dire qualcosa.
Il gioco continua, e i quattro hanno deciso di uscire con un singolo che spiazza.
The Fly non somiglia a niente che si sia già sentito, e il video, che Videomusic passa a raffica, è scuro, come scuro, se non proprio nero, è il CD che sto per comprare.
Faccio fatica a capire, il mio amico-consulente musicale M mi dice che è un gran pezzo.
Esce il secondo singolo quasi insieme all'album, Mysterious Ways, e già si risente aria di casa, sono convinto.
Il viaggio in Achtung Baby è scandito ancora oggi dalle frasi di chi conosco e mi parla degli U2.
Fino al 1987 è l'estetica punk a prevalere, niente acconciature strane, occhiali strani, vestiti di pelle strani.
Quattro anni dopo è cambiato tutto, non è la stessa band.
Non li ho mai visti dal vivo, ancora due anni e capirò anche questo.
Ripeteremo per anni che questo era necessario, che la politica cantata aveva fatto il suo tempo, che era cambiato il mondo, e loro dovevano cambiare.
Se guidati dai muri che crollavano o da abili consulenti marketing, non lo saprò mai, ma in fondo sono le note a restare, per me possono essere stati tre anni alle Maldive, altro che neve e Trabant.
A parte le innovazioni musicali, che poi a grattare non sono così tante, ma ormai The Fly ci ha schiaffeggiato e noi non capiamo più nulla, sono i testi che lasciano interdetti.
Portato all'iperbole, Achtung Baby non dice niente.
Non c'è più l'Irlanda in guerra, i minatori inglesi, l'Africa.
Non c'è più l'orfano di madre, il giovane che cresce e non capisce il mondo.
Fukuyama chiamerà quel periodo "la fine della storia", quindi cosa c'è da dire?
Non leggo più posizione, perché quel che leggo è nero.
Non è tutto triste, c'è l'inno erotico di Even Better Than The Real Thing, l'ironia di So Cruel, ma per il resto, mentre tutto il mondo vede luce, loro vedono l'ombra.
Il tour lunghissimo che seguirà porterà in immagini le note.
Anche qui, mentre prima c'erano quattro suonatori e un po' di luci, mi trovo davanti l'immenso schermo fatto di schermi, alle torri/tralicci/antenne, ma è ancora giorno, l'ingresso è stato catastrofico, nessuno a dirmi che sarà lo stesso tra dodici anni, e manca una vita all'inizio.
È l'estate '93 e ho tre canne nascoste in un panino con la mortadella.
Quando è notte, gli schermi si accendono a casaccio, la chitarra è fastidiosamente distorta, la batteria singhiozza, è il disordine.
Un uomo barcolla controluce, fa il passo dell'oca ma si impiccia.
Mi illumino strafatto, ho capito le antenne, gli schermi, l'ombra, la cecità, Giuda, le stelle che cadranno, la Legge Suprema, la Candida Rosa, gli ultravioletti, le responsabilità nei sogni, lui è venuto a riportare l'ordine, a salvare il mondo.
Per partire ha scelto la stazione dello zoo, dove Christiane F. faceva pompini per pagarsi l'eroina. Per partire ha scelto la città dove il Duca Bianco per primo chiamò "vergogna" quella dall'altra parte. Per partire ha scelto la città dove la storia è finita.
Il messia canta: "I'm ready for the laughing gas".
Pronto per il gas esilarante?
Ma allora non sei venuto a salvare il mondo.
Il bonus si ferma, il DVD mi ripresenta il menu di scelta.
Non ce la faccio a scegliere ancora.
C'è solo che ho quindici anni di più.
(crosspost con dedica, per quanto parlare di U2 possa esserle utile in momenti come questi)
Scritto da Numero 6 alle 02:00 2 commenti
Etichette: Titoli indie e non
10 dicembre 2005
Suonano la nostra canzone
Forse vi ho parlato der Barcone, il locale dove vado ogni tanto vado a fare quattro salti, ovviamente made in Radio Rock.
È letteralmente una barca, ormeggiata da anni al Lungotevere degli Artigiani, più o meno a Testaccio, infatti si vede il gazometro sullo sfondo.
Ecco, causa Tevere un po' incazzato, è entrata a far parte dei ricordi che non torneranno più.
Scritto da Numero 6 alle 20:23 1 commenti
Etichette: Strolling 40p
Gimme gimme gimme a woman after midnight
Stamattina trovavo gli Arcade Fire troppo allegri.
Gli Interpol troppo tristi.
Non finiro come al solito a sentire solo Doors e Pink Floyd.
Nooooooo.
No?
Scritto da Numero 6 alle 13:00 4 commenti
09 dicembre 2005
Parbleu!
"In quest'ottica i convogli della terza linea della metropolitana romana non avranno macchinisti a bordo ma saranno controllati e guidati da un sistema di automazione integrale; inoltre su tutte le 30 fermate della Linea C saranno installate delle "porte di banchina" (posizionate sul bordo della banchina prima delle rotaie) che saranno sempre chiuse e si apriranno solamente all'arrivo dei treni in contemporanea con l'apertura delle porte dei convogli."
Qualcuno di voi ha mai preso la Meteor a Paris?
(Sarebbe la 14).
Scritto da Numero 6 alle 18:33 3 commenti
Ogre to Slay? Outsource It to Chinese
Va bene, se non avete voglia di leggerlo ve lo riassumo.
In Cina ci sono fabbriche dove si gioca online.
Perché fabbriche? Perché questi giocano a vari giochi (WoW, Ragnarok, ecc.), e acquisiscono poteri, soldi, mana, armi e tutta la chincaglieria dei giochi di ruolo.
A questo punto subentra l'annoiato gamer americano, si accatta il personaggio virtuale fin qui costruito, e si gioca i livelli successivi del gioco, quelli più difficili.
Non guardatemi così, è vero.
(Complimenti al NYT, il titolo è grandioso).
Scritto da Numero 6 alle 15:38 3 commenti
A tempo indeterminato
Ho anch'io il mio posto alla Scuola di Magia e Scooterismo di Harnec.
Scritto da Numero 6 alle 13:49 4 commenti
Etichette: Scootertown
Mae*, il miracolo!
Da stamattina, la cancellazione dei messaggi più vecchi di 30 giorni su GMail funziona!!!
Scritto da Numero 6 alle 10:20 3 commenti
Rimettetevi insieme
Perché Max Pezzali a ogni video che fa ingrassa dieci chili?
Scritto da Numero 6 alle 10:14 2 commenti
Etichette: Titoli indie e non
07 dicembre 2005
Reader
Per ora è un po' deludente, lentissimo, e poco intuitivo.
Spero migliori, perché l'idea non è male.
Scritto da Numero 6 alle 19:21 2 commenti
Dovessi votare il blog più bello
Ammirazione sincera (e pure un pochetto pochetto d'invidia, e se avesse i feed sarebbe meglio)
[ Buba ]
Scritto da Numero 6 alle 14:56 3 commenti
Alla faccia
A Castiglione de' Pepoli c'è, sulla piazza principale, una targa.
Questa targa ricorda i morti e i lavoratori della galleria dell'appennino, quella che permise a un treno di andare da Firenze a Bologna di corsa, e non a passo di lumaca facendo la Porrettana.
La galleria è di 18 km, e per essere stata fatta nel 1934, è assolutamente notevole, ma era stata progettata nel 1911, perché certe cose non cambiano mai.
Non so se è uno scherzo del destino leggere una targa simile quando da altre parti si manifesta per non far costruire gallerie.
E chi manifesta si becca qualche legnata, come se la costruzione di una galleria fosse un problema di ordine pubblico, come un derby all'Olimpico.
Almeno non si muore più.
C'è che forse, per citare Leopardi, questo paese è talmente assurdo che va avanti per caso, e non per merito.
Anzi, senza forse.
Scritto da Numero 6 alle 12:44 3 commenti
06 dicembre 2005
Post dell'anno 2005
(Questo è di B2Spirit, il Maître à penser ufficiale di IHMS, ed è da pubblicazione immediata. Di persona ha uno spettacolare accento romagnolo. Mi permetto qualche adattamento per la diversa estetica del blog)
Gunther ll ha scritto:
> NOn capisto che divertimento ci sia a passare una giornata al
> freddo..........
> Andate alla Futa ed io me ne stò al calduccio del caminetto di casa mia!!!!!
"Dove non si può spiegare bisogna incominciare a narrare." (Cit.)
Ove non si possa nemmeno narrare si facciano elenchi.
A) Potrei dire che ti ha già risposto Numero 6.
B) Potrei aggiungere che ti rispose già Mogol (capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi…) Siccome Mogol spiegò troppo, (hai mai provato a guidare…) pur avendo il pover’uomo ogni giustificazione, disponendo come spazio di una sola canzone, forse occorre qualche altra frasetta.
C) Credo qualsiasi essere umano purchè alzatosi dalla savana possa condividere che: “Il bello è difficile non è IL difficile”.
D) L’Amatore non è un Professionista e il Turista non è un Viaggiatore. A 10 C° sottozero e il cielo di grigio l’amatore NON va a sciare. Sugli sci io sono un amatore, anzi un turista “principessinA” prediligendo inoltre piste con baita confortevole und bono manciare all’una su terrazzo di legno esposto a sud mit magnifiken panorama. Aggiungo che se sono stanco mi fermo, scendo a valle e vado a farmi una doccia con sonnellino dopo pozione alcoolica bollente. Guarda caso dopo un incidente sono andato a sciare molto meno, cosa che non è avvenuta riguardo i “mezzi a motore”.
Perché? Non lo so ma quasi nessuno è Viaggiatore/Pro in tutto. Non mi sono sognato di andare all’Elefantentreffen perché non me la sento, né di dire che chi ci và è deficiente visto quanto ho rotto i santissimi a chi ci è stato.
E) Vado in sQter d’inverno per vedere gli amici “alla faccia” dell’inverno e/o per vedere posti belli anche d’inverno. E’ così poco?
F) Nessuno ha dato del paccaro a chi non è potuto venire per condizioni climatiche più vicine all’alpinismo che al motorismo.
G) "una vita dove il rischio può prendere qualsiasi forma è molto probabilmente breve ma una vita completamente priva di rischio è sicuramente noiosa" (Cit.)
H) Ho una parente, chiamiamola “Zia Adalgisa” che è da anni quasi totalmente insoddisfatta della sua vita benché continui ad avere svariate incrollabili opinioni (mi verrebbe da dire poiché invece di benché) quindi se ritiene giusta una cosa io mi oriento all’inizio verso il contrario. Il metodo mi ha dato qualche bella soddisfazione.
Ah, in materia la pensi come Zia Adalgisa.
I) Hai dato un occhiata a quanti messaggi ci sono che ricordano la bella (sic!) giornata e il piacere di rivedersi ecc ecc, IHM(S)…Lo fanno per ruffianeria e ingraziarsi alcuni potentissimi demoplutogiudomassonici IHM(S)isti?
J) Passata Firenzuola, salendo per Castro San Martino verso la Futa si si sono levati in volo due enormi rapaci salendo a spirale mentre le nubi li avvolgevano rotolando. La fantasia folgorata dall’illusione sensibile di essere contemporaneamente altrove in un altro tempo. Fallo te, senza chimica.
K) Ho fatto il ritorno col sottocasco in tasca e con la visiera aperta. Butta via.
L) Ho trovato quattro curve belle e asciutte.
M) Ho trovato due belle curve in Raticosa bagnate e le ho fatte lo stesso (benino)…
N) … con staccatella davanti a golfista golfiere ingolfato che aveva appena spiegato a lei “oggi non vado perché è ghiacciato”.
O) Mi sono reso conto che anche condividendo solo 5 minuti con ciascuno - superate oramai le 80 presenze - ogni treffen non può permettere a tutti di incontrare tutti, e lascia con abbastanza insoddisfazione da agganciarsi al successivo; e trovo che sia meraviglioso.
P) C’è sempre qualcuno nuovo o che non vedevi da un po’.
Q) C’è sempre qualcuno che hai visto ieri l’altro.
R) Nessuno mi ha rotto i cogli@ni. Trova tu un gruppo di 90 persone con rompicoglioni zero.
S) Quando passo per i villaggi fra il fumo dei camini, oggetto della curiosità di povere massaie intirizzite dal gelo pur essendo ferme e coperte godo di una effimera sensazione di virile baldanza.
T) Quando passo per i villaggi e sono intirizzito io, mi fermo a scaldarmi ben contento che ci sia un villaggio con una barista oltre alle massaie.
U) Sono caduto in estate…
V) Ogni età ha le sue soddisfazioni. Nell’improbabile ipotesi che io arrivi agli 80 anni, è irragionevole pensare che sarò in grado anche di andare in giro in inverno e voglio lasciarmi qualcosa per allora…
W) Il grande schermo non è il cinema, è la visiera del mio casco. (*)
X) S.E. lo vuole e noi con lui.
Y) Siamo un gruppo di vecchi cogli@ni, giovani inclusi. Lasciaci perdere, non capiremo mai.
Saluti e grazie rese a tutti IHMisti e IHMSisti “da Alfredmann a Zanna”.
(*) lo so che è eccessivo, patàca e sborone ma "quanno ce vò, ce vò" (cit.)
Scritto da Numero 6 alle 11:24 2 commenti
Etichette: Scootertown
Alessia delle nuove professioni
Mai dire Lunedì ha immortalato alcuni suoi leggendari strafalcioni, come "Ma ti pare che un calciatore si chiama Frutos?"
(Frutos è il capocannoniere del campionato argentino).
Questa è presa da una sua scheda:
"Conduce il notiziario sportivo “Sport time”, “10” (con Vergassola) e svolge le mansioni di bordocampista".
Sì, bordocampista.
Scritto da Numero 6 alle 10:41 2 commenti
Etichette: AS Roma e gioco relativo
05 dicembre 2005
Sorridendo a 64 denti
"With regards to your complaint of spam being generated from the ID lottery43@msn.com to your inbox, I would like to let you know that the intruder's account has been cancelled and terminated."
Ed è solo l'inizio di tutto quello che gli ho augurato.
Scritto da Numero 6 alle 12:02 2 commenti
Welcome to Repubblica
Non vorrei arrivare a fare come Camillo, che giornalmente ne pubblicava le minchiate, ma Repubblica ha colpito ancora.
(Sì, è quella degli ebrei liberali).
Scritto da Numero 6 alle 10:03 3 commenti
04 dicembre 2005
Avviso ai naviganti accorti
È in corso un recupero in quantità industriali di Nick Drake.
Senza vergonga, in molti casi.
Procuratevi gli originali, sono solo tre.
Scritto da Numero 6 alle 22:30 3 commenti
Etichette: Titoli indie e non
02 dicembre 2005
Comunque tettona
Per i Genesis, la differenza tra bello e brutto è la presenza di Peter Gabriel.
Per Lupin III, la differenza tra bello e brutto è la presenza di Fujiko Mine.
Se vi piacciono quelli con Margot, è un vostro problema.
Scritto da Numero 6 alle 10:21 2 commenti
01 dicembre 2005
L'altro
Hanno parlato tutti della sua ex(?) fidanzata, modella di successo.
Ma questo autentico fenomeno lo hanno ignorato tutti, ingiustamente.
Becco un articolo di Repubblica.it intitolato Genio, poesia e perdizione
Pete Doherty, l'ultimo maledetto.
Ora, qui si ha una certa età, e si è pensato a gente come Jimi Hendrix o Lou Reed.
Qualcuno mi saprebbe spiegare cosa ha fatto costui di così geniale?
Scritto da Numero 6 alle 16:51 9 commenti
Etichette: Titoli indie e non
Fai il bravo
Non dire più: "finalmente oggi è una bella giornata".
Scritto da Numero 6 alle 10:56 1 commenti
30 novembre 2005
I realized my dreams
Come da anni, ho preso il biglietto sul sito di Trenitalia.
Mi reco alle macchinette, e quando metto il codice di prenotazione si impallano.
Una, due, è il treno per Milano, sto andando a Milano a vedere gli U2, hai capito macchinetta del cazzo?
(Sì, ero in grado di ammazzare chiunque con la divisa delle FS)
La terza macchinetta va.
Quattro ore e mezza senza fumare, poi dite che certe cose si fanno solo per amore.
Ho il sacco a pelo, l'ho comprato all'Auchan da un anno, non l'ho mai usato, non ne ho mai avuto uno.
Roba di qualità, ben 16 Euro.
Scendo dal treno, fumo è ovvio.
Cerco il treno straccione degli altri, non lo trovo, una nota voce toscana mi chiama.
È con altri due.
Arriviamo in metro al mitico piazzale.
C'è un cellulare a caso che cessa di funzionare, gli presto il mio.
Mi ritroverò la rubrica piena di Svetlana, Veronica e roba simile.
Quattro chiacchiere con l'anfitrione, ho una fame assurda.
"Qui intorno non c'è niente."
Eh?
Passeggia passeggia, un posto detto "il Trespolo" risolve il mio problema primario.
Non ho il biglietto per il 20, non mi interessa, ho già il 21 e il 23.
Però...
Magari pure il 20...
"Domani ci vediamo alle 7."
Ma sei scemo?
"Andate, andate, ho già il biglietto del 21, e anche del 23."
Però anche il 20...
Magari mi fanno la scaletta diversa...
Ho due cellulari, ho viaggiato in prima classe, quanto mi potranno chiedere?
Ma no.
"Buonanotte"
Io sono per terra con il sacco a pelo.
Vero rock people, mica in albergo.
Tanto ho due cellulari.
C'è una signora, non mi posso denudare in malo modo.
Mi denudo nel sacco.
Sono già fradicio.
Non posso sudare, sono nel Nord, qui fa freddo.
Fa caldo. L'umidità.
Mi metto sulla schiena.
Mi fa male.
Mi metto su un fianco.
Peggio.
Ci vorrebbe una stuoia, tutti quelli che hanno il sacco a pelo hanno una stuoia, perché non ho una cazzo di stuoia da 5 Euro? Perché si chiama sacco a pelo? Dov'è il pelo, 'sto coso è de plastica, me s'appiccica pure.
Calma, hai dormito in situazioni peggiori.
E poi domani qualche biglietto sarà avanzato.
Ma tanto ho il 21 e il 23.
Sulla panza, è l'unica posizione che sopporto.
Sono fradicio.
La tenda è immobile, nun se move 'na foja.
C'è una zanzara.
Ho le mani nel sacco non le posso tirare fuori.
Brutta zoccola.
Vabbè, pungi succhia e vaffanculo.
Bzzzzzzz.
Si è portata i parenti.
È umido. Zanzare. Fa caldo. Sono appiccicoso.
Mi sto schiacciando i genitali sul pavimento.
Ho due cellulari.
Apro gli occhi. Finalmente ho dormito.
È notte.
Riapro gli occhi.
È notte.
Riapro gli occhi.
Non sto dormendo, è ovvio.
Ma chi me l'ha fatto fare, dai vieni il 20 anche tu, ci divertiamo, pure se non hai il biglietto, ma hai quello del 21 e del 23, dai vieni, dai stronzo con un sacco a pelo da due soldi che fai il coatto e prendi la prima classe, dai che a Milano l'umidità è al 200% e le zanzare vanno in giro in battaglioni e puoi sempre prendere uno a caso dai letti delle persone civili e lanciarlo dalla finestra e dormire come dormono quelli normali su un letto e non dentro a un coso appiccicoso che il pelo manco a vederlo e hai le palle schiacciate per terra e non ti puoi girare e non sai più manco dove cazzo hai poggiato gli occhiali, dai, vieni!
Però magari anche il 20...
I mattinieri se ne vanno.
Il padrone di casa se ne va.
Me la dormo in pace su un letto.
Per circa tre minuti.
Poi, l'officina nel cortile inizia a lavorare.
Ok, mica mi sveglio a quell'ora da pazzi, no vengo con calma, ho già il 21 e il 23, magari se i bagarini non esagerano, però magari anche il 20, ma me la prendo comoda, mangio qualcosa, ci vediamo lì.
Mi faccio la strada a piedi.
Mezzogiorno.
"Il prato?"
"Cento Euro."
"Guarda ciccio, io ho 21 e 23, sono qui per sport (mamma mia la gnocca che c'è in giro), se mi fai un prezzo decente e dico non più di settanta se ne può parlare (però non ho mai visto un concerto con quelli del NG), quindi cento non te li do nenche morto (guarda quella che spettacolo che è)".
"Il prato?"
"Cento Euro."
Aridaje.
"Scusa eri tu che cercavi il prato?"
Ho appena vinto, sorrido come uno che ha i testicoli che stanno riprendendo la forma originale, ma soprattutto come uno che ha già il 21 e il 23.
"Novanta."
"Non ci siamo capiti."
"Ottanta."
"Visto? Per te cambia poco."
"Settantacinque."
"Ancora?"
Biglietto in mano, sono in fila, tranquillo, niente cappellini (roba per fighetti), bottiglie d'acqua (roba per fighetti), ventagli (roba per fighetti).
E il resto, è storia.
Scritto da Numero 6 alle 18:33 8 commenti
Etichette: Roma come Manchester
28 novembre 2005
Perché non sono cristiano
Per andare a Velletri, in genere faccio la via dei Laghi, un po' più lunga, ma più panoramica e meno incasinata.
Un volta superato l'incrocio del Vivaro, la strada sale e poi riscende tra numerosi curvoni clamorosi.
(Lì si trova il ristorante il Curvone, immortalato in un film di Fantozzi)
Tra queste curve, in una frazione che si chiama o Colle Impepato o Colle Sfascione (hanno nomi così), ce n'è una dove Radio Rock scompare e diventa Radio Maria.
Non è che si sente sfchsffssss e poi arriva un'altra stazione, no.
Di punto in bianco si passa da Marylin Manson a "Tu sei la mia vitaaaaaa...".
Chiamiamo questa curva la Variante Radio Rock.
Ecco perché.
Scritto da Numero 6 alle 19:50 8 commenti
Un po' come le gomme e le candele
Scritto da Numero 6 alle 11:01 1 commenti
Etichette: Strolling 40p
E la pagano
Ritorno da Velletri diretto al concerto dei dEUS, fila sulla via Appia (ma no?), Radio Rock.
Sfuma il finale di Lovesong dei Cure.
"Erano i Depeche Mode, da Galore, con Lovesong"
...
(Affinché niente resti impunito, la dj si chiama Ida)
Scritto da Numero 6 alle 10:57 6 commenti
Etichette: Strolling 40p
25 novembre 2005
Così si fa
George in home page.
Scritto da Numero 6 alle 18:57 2 commenti
Etichette: AS Roma e gioco relativo
Sarà per questo che scoppierà la guerra?
Perché i negozi di tappeti persiani chiudono e liquidano tutto a cadenza trimestrale?
Scritto da Numero 6 alle 14:06 3 commenti
Etichette: Strolling 40p
Ma che ce fregaaaaa, ma che ce 'mportaaaaa
Scritto da Numero 6 alle 13:59 3 commenti
Etichette: Scootertown
Manifesto del partito giallorosso
Perché nella locandina del prossimo film Eri Potte ha la tuta della Roma?
Scritto da Numero 6 alle 11:45 3 commenti
Etichette: AS Roma e gioco relativo
24 novembre 2005
Real seventies (2)
Un po' simile all'11 settembre, mi ricordo cosa stavo facendo.
Dev'essere così, per le tragedie.
Festeggiavamo il compleanno di mio fratello, e a casa c'era un'orda casinara di bambini, che non ci fece sentire nulla.
Nel resto di Roma, molti scesero in strada.
Tutto arrivò la mattina dopo a scuola.
Non c'era Internet, satellite, Al Jazeera, c'era qualche notizia frammentaria da quei quattro gatti che erano arrivati per primi.
Il titolo del Messaggero era impossibile da pensare.
"5000 morti".
Erano stati poco più della metà, realmente, ma un numero di morti in una sola notte mai registrato.
A scuola si cercava di capire cosa volesse dire la scala Mercalli, la Richter ancora non era nota nella penisola.
Ricordo la cartina, per spiegare dov'era l'Irpinia, in tanti non ne avevano idea, che è anche un diritto, a nove anni.
Io già mangiavo libri, e ce n'era uno, rubato a casa di mio nonno, che parlava della fisica dell'Italia.
E l'Irpinia non era una zona sismica, ma una zona talvolta non sismica, da tempo immemorabile, ma queste cose, va a capire, non si imparano mai.
Niente fortunato a restare vivo sotto le macerie per giorni.
Niente telecamere di notte a illuminare l'eroico pompiere che salva.
Niente giornalisti a far domande stronze a chi non aveva più un cazzo.
Niente apparizioni di Padre Pio o madonne di turno.
Tutti morti. In silenzio.
Pensando a ieri, mi sembra che il mondo fosse più silenzioso.
Ciò che non si è mai visto, non si sa affrontare, sì che c'era stato il Friuli, ma era diverso.
A Roma non si sapeva cosa inventare, viene l'idea di requisire i caravan.
E le raccolte di abiti, che a mia madre ricordavano il Polesine.
Perché i container erano di là da venire, e la Protezione Civile non esisteva, venne creata apposta per l'occasione.
Noi avevamo un caravan, ma chissà perché non se lo presero.
Ed è la seconda cosa che ricordo.
Scritto da Numero 6 alle 19:24 0 commenti
Etichette: Real seventies
Ecco, non ho più dubbi
Quella che sarebbe stata l'unica legge buona di questo governo parte dal 2008.
Nel 2008 sarà posticipata al 2013, e poi posticipata al 2024, e poi addio.
Incredibile come mi facilitano la scelta alle elezioni.
Scritto da Numero 6 alle 15:32 3 commenti
23 novembre 2005
Google Latium (6)
La Banca d'Italia di via Tuscolana, detta anche FCV (Fabbricazione Carte Valori).
Gli € che usate vengono stampati lì, e trasportati su quei camioncini arancioni che vedete in basso a destra. Dietro, la storica via del Mandrione, di cui ho già parlato.
(questa è la volta buona che mi arrestano)
Scritto da Numero 6 alle 15:03 3 commenti
Etichette: Google Latium
Google Latium (5)
La pista dell'aeroporto di Centocelle, oggi non più utilizzato.
È stata la prima pista di volo d'Italia, costruita da un gruppo di appassionati dopo la visita di Wilbur Wright nel 1908.
Sulla destra, lungo la Togliatti, si vedono 'i sfasci, cioè gli sfasciacarrozze.
Si trovano quasi tutti lì, e il sabato mattina c'è un traffico pazzesco di auto e moto che cercano pezzi vari.
Non ho mai capito come fanno a dirti se ce l'hanno o meno.
Scritto da Numero 6 alle 14:53 1 commenti
Etichette: Google Latium
ArrayList
La lista dei blog sulla destra presuppone che si sia vista la faccia del blogger.
Nel caso questo non sia avvenuto "live", è sufficiente una foto che attesti che è "bella così com'è".
Scritto da Numero 6 alle 13:03 2 commenti
Real seventies (1)
Un must assoluto, le previsioni del tempo.
Niente a che fare con l'ipertecnologia satellitare di oggi, sembravano più che altro la lettura del segnale orario o del bollettino dei naviganti.
L'esotismo era tutto nella penisola, Bologna Borgo Panigale, Palermo Punta Raisi, Cagliari Elmas, i miei preferiti. Un po' meno Torino Caselle, Bari Palese, sembravano troppo semplici.
Già capivo allora di vivere in una città speciale, perché noi avevamo due temperature, Roma Urbe e Roma Fiumicino, e credo di aver chiesto a mio padre qualche migliaio di volte qual era quella buona: "Devi senti' Urbe, Fiumicino 'n c'entra gnente.".
Mia nonna le imparava a memoria, tutti i giorni, a qualunque ora sapeva dire "stanotte ha fatto 2" (esprimendosi nel suo intrascrivibile romano-veronese).
Ma niente di tutto questo può paragonarsi a lei, l'immortale, l'immutabile, indicata sulla tabellina dal segno "=".
"Beirut: non pervenuta"
Troppo difficile allora capire che lì, quello di sapere la temperatura, era l'ultimo dei problemi.
Scritto da Numero 6 alle 10:23 2 commenti
Etichette: Real seventies
22 novembre 2005
194
Avevo scritto già qualcosa tempo fa, e ho riletto qualcosa di recente.
Ma se un ministro dell'attuale maggioranza si imbarca in una battaglia del genere, è per disperazione? Perché sa che sono le ultime cartucce che può sparare? Crede che la maggioranza degli italiani voglia tornare indietro?
Incomprensibile.
Scritto da Numero 6 alle 11:18 5 commenti
21 novembre 2005
Liverpool
Adoro i Ladytron.
Potrei anche sposare una delle due cantanti a caso, o entrambe.
Scritto da Numero 6 alle 23:08 7 commenti
Etichette: Titoli indie e non
Troppi aggettivi
Esiste la donna perfetta?
Quella bella, simpatica, intelligente, ecc. ecc. (aggiungere a piacimento).
Sì. E io la conosco.
E oggi è il suo compleanno.
Auguri!
(sì, le ho già telefonato)
Scritto da Numero 6 alle 14:44 8 commenti
Una settimana in analisi (2)
Inizio report
Il 77,95% dei visitatori di questo blog, dopo aver visto l'home page, se ne va schifato.
Fine report
Scritto da Numero 6 alle 12:27 4 commenti
Etichette: Una settimana in analisi
20 novembre 2005
Mettiti la maglia di lana
Leggere sulle precauzioni di impiego dell'antibiotico che sto prendendo "Poiché sono stati descritti con l'uso del prodotto casi talora anche mortali di sindrome di Stevens-Johnson", mi qualifica di diritto nei praticanti di sport estremi.
Venitemi a dire mammone, adesso, tze!
Scritto da Numero 6 alle 14:36 3 commenti
Essere l'unico a ordinare il secondo mentre gli altri chiacchierano, non ha prezzo
Grandine all'Olimpico.
Uno tutto rosso.
"L'aria di Torino".
Due begli occhi.
Due greci. Di Tufo (come de coccio, de marmo, questi so' de tufo).
Il primo pieno è venuto 11,86 €, pensavo peggio.
(Quando ho acceso ho sperato di essere in tempo per la chiusura delle tangenziale (ore 23). Era l'una e un quarto. Ero della tipica allegria tempo-dilatante.)
Scritto da Numero 6 alle 10:22 7 commenti
Etichette: Strolling 40p
19 novembre 2005
I'm Bad
Scaricato mp3 della cosiddetta "Numero 7".
Non mi piace il modo lamentoso con cui di recente Bono affronta gli acuti della canzone.
All'inizio della seconda strofa comincio a cantargli dietro e non la sento più.
Non riesco a liberarmene.
Non voglio liberarmene.
Scritto da Numero 6 alle 15:40 6 commenti
Etichette: Titoli indie e non
18 novembre 2005
Una settimana in analisi (1)
Dopo una settimana di uso di Google Analytics, utilmente segnalato da Mae*, posso pubblicare i primi risultati.
Inizio report
Un terzo delle visite del mio blog viene da Lele.
Fine report
Scritto da Numero 6 alle 11:33 6 commenti
Etichette: Una settimana in analisi
Oggi cinema, va'!
Quasi irriconoscibile Joaquin Phoenix nella parte di Johnny Cash giovane.
Quasi irriconoscibile Reese Witherspoon che sembra addirittura carina.
Scritto da Numero 6 alle 11:26 1 commenti
Etichette: Titoli indie e non
Ve la rubo
Rottentomatoes, uno dei pochissimi siti di critica cinematografica di cui mi fido, ammolla a Harry Potter and the Goblet of Fire un potente 88%, ai livelli della trilogia di Lord of the Rings.
(Si precisa che qui non si è letto alcun libro e visto alcun film del parioletto).
Scritto da Numero 6 alle 11:15 7 commenti
17 novembre 2005
Altro che Trinidad
Probabilmente sconfitto.
Meritatamente.
Vaffanculo.
Scritto da Numero 6 alle 16:49 1 commenti
Gallerie, non push-up
Chi non è della zona non lo sa, ma la Valle Susa è un posto bruttissimo.
Pensate che già possiede una ferrovia totalmente fuori terra (cioè visibile), brutta e di fatto lentissima e inutile. E per di più è stata sventrata qualche anno fa da una terribile autostrada (carissima come pedaggio), che stanno raddoppiando perché messa com’è ora è inservibile. Autostrada quasi interamente costruita a cielo aperto, con poche gallerie.
Insomma, la Valle Susa - so che qualche valsusino si incazzerà, ma la verità va detta - rispetto ad un’idea bucolica di valle montana è brutta, inquinata, deturpata dall’edilizia industriale (in basso è tutta un capannone, possiede grandi fabbriche dell’industria pesante, brutte città di carattere industriale, per le quali è stata oggetto di immigrazione di massa dal Sud in passato - tanto che in certi paesi tipo Sant’Ambrogio si parla più calabrese che valsusino - ecc.) e percorsa da 4 corsie di autostrada.
Su questa autostrada e su una terribile statale (vanno entrambe fino in Francia) transita gran parte del traffico commerciale pesante (e leggero) diretto verso Ovest. Insomma, se vuoi andare in Francia in macchina o col tuo TIR passi per Susa, non ci sono alternative a meno che non vuoi passare per Ventimiglia, ma ti allontani tantissimo dalla direttrice Lione-Parigi-Mondo.
Nei commenti anche utili e obiettive smentite, e se la prima volta che sento parlare sensatamente della faccenda TAV in Val di Susa è su un blog, vuol dire che qualcosa non quadra.
Scritto da Numero 6 alle 12:42 1 commenti
Etichette: Citation Day
Sul carro del vincitore
"Microsoft is concerned that this new report of a vulnerability in Windows 2000 Service Pack 4 and Windows XP Service Pack 1 was not disclosed responsibly, potentially putting computer users at risk. We continue to encourage responsible disclosure of vulnerabilities. We believe the commonly accepted practice of reporting vulnerabilities directly to a vendor serves everyone's best interests."
Qui si condivide.
Un informatico dotato di cervello, trovando un problema di sicurezza, si occupa di far sì che non faccia danni.
Se nel caso del rootkit Sony è stato giusto sbattere il mostro in prima pagina, perché Sony stessa era il mostro, lo è allo stesso modo aiutare chi non è un esperto ad avere un PC usabile.
Si segnala il problema al produttore, che in genere lo segna univocamente e pubblicamente.
Se poi il produttore se ne infischia, ne risponderà in sede di risarcimento (USA, in Italia ovviamente no).
Mettere in giro il codice per indebolire la sicurezza di un sistema, è da bambini deficienti.
Scritto da Numero 6 alle 09:45 0 commenti
16 novembre 2005
Soca! Soca! Soca!!!
Siamo in Germaniaaaaaaaaaaaaa!!!!!!
Scritto da Numero 6 alle 21:13 0 commenti
Etichette: AS Roma e gioco relativo
13 novembre 2005
Triste discesa nella realtà
È un peccato che il servizio di RaiNews24 sull'uso del fosforo a Falluja sia stato preso come oro colato, malgrado in giro per il web ci siano svariate e ben articolate correzioni.
E il fatto che sia stato sparato in home da Repubblica non depone a suo favore.
La sospensione del senso critico per ragioni ideologiche rende solo uguali al più imbecille degli integralisti.
Combriccola dalla quale, finché campo, voglio tenermi il più lontano possibile.
Scritto da Numero 6 alle 22:55 3 commenti
Porca puttana
Ora ci tocca fare il partitone a Manama.
Scritto da Numero 6 alle 21:10 2 commenti
Etichette: AS Roma e gioco relativo
11 novembre 2005
Febbre a 87'
31 dicembre 1988, si gioca alle 14:30, così le partita finisce di giorno. Altri tempi.
È l'ultimo anno dell'Olimpico come lo ricordo, con le panche di cemento verde e le reti delle porte nere, l'anno prossimo si giocherà al Flaminio, per i lavori di Italia 90. Lavori che lasceranno l'Olimpico ciò che è sempre stato, il peggior stadio dove vedere una partita di calcio.
Quell'anno il campionato è spettacolare.
C'è il Napoli di Maradona, il cui astro è talmente sfolgorante da oscurare del tutto dei veri campioni, come il giovanissimo Ferrara, e che vincerà l'anno successivo.
C'è il Milan di Sacchi e degli olandesi, campione in carica, spettacolare in Europa, che vincerà la Coppa dei Campioni in una finale-passeggiata con la Steaua per 4-0, e che in semifinale infliggerà una storica umiliazione al Real Madrid, asfaltato al Meazza per 5-0.
C'è l'Inter, che ha comprato due tedeschi con il dente avvelenato che negli ultimi tre anni hanno perso due finali, tra cui l'incredibile Coppa dei Campioni '87 contro il Porto.
C'è la Sampdoria di Vialli e Mancini, che vincerà il campionato due anni dopo, e quell'anno si aggiudicherà la Coppa Italia, in una finale passata alla storia per essersi trasformata in una delle peggiori risse della storia del calcio italiano.
Malgrado le premesse, alla fine la spunterà una spaventosa Inter con 58 punti, record, miglior attacco, miglior difesa e capocannoniere (Serena), cui solo il Napoli cercherà di tenere testa, ma i nerazzurri saranno campioni con quattro turni d'anticipo.
La Roma vale poco, malgrado il nazionale Giannini e una buona punta tedesca, Rudi Völler, che dopo pochi mesi comincerà a parlare in italiano con un poderoso accento capitolino, diventando l'idolo della Curva Sud.
Quell'anno i romanisti dovranno anche sopportare l'eliminazione dalla UEFA in uno spareggio con la Fiorentina, che viene deciso da un gol di Pruzzo, eroe giallorosso per tre volte capocannoniere, e ceduto ai viola l'anno precedente.
La giornata è bella, stranamente ci sono pochi tifosi del Napoli, in genere numerosi.
Non ci sono molte emozioni, nel primo tempo supremazia territoriale della Roma, e un tiraccio di Careca poco sopra la traversa.
Nel secondo tempo la musica non cambia, il Napoli comincia a pensare che un pareggio ci può stare (non c'erano i tre punti), e la Roma, per dirla alla Gialappa, pastura calcio, ma di tirare non se ne parla.
Il traffico all'uscita dallo stadio è tremendo, e molti, vedendo l'andazzo, decidono di andarsene prima.
Sembra che la voglia di fare la doccia prevalga, quando a tre minuti dalla fine un improbabile Tempestilli (detto "Er Cicoria"), scende sulla destra, e ignorato dai difensori del Napoli lancia in area.
È difficile da spiegare se non vi piace il calcio, ma da come stacca i piedi da terra Völler (detto "Er Tedesco") so già che la palla è dentro.
La rete (nera) si gonfia. Qualcuno nei tunnel sente il boato e torna indietro.
La Tribuna Tevere Centrale non è pariolina come la Monte Mario, ma non è neanche la Curva Sud; l'esultanza è un pochino borghese, tranne che per due invasati sbraitanti con la lingua e gli occhi di fuori, io e mio padre.
Il traffico come al solito è tremendo, e si arriverà a casa che è già notte, ma senza farci caso; il triplice fischio di una vittoria è una specie di anestesia totale.
Dovreste provare.
Scritto da Numero 6 alle 22:34 1 commenti
Etichette: AS Roma e gioco relativo
09 novembre 2005
08 novembre 2005
Blog quiz (dedicated to the man who digs)
Scena, sono in auto con il pilota.
Sottofondo, Staring at the Sun (U2) che attacca.
#6: "Non che Staring at the Sun mi faccia impazzire..."
Pilota: "Bene, puoi anche scendere"
Chi era il pilota?
Scritto da Numero 6 alle 17:59 13 commenti
Etichette: Strolling 40p
Blog request
Dovrei rimediare il Libro dei Mutamenti, o i Ching se preferite.
Ne ho viste un po' di edizioni, qualcuno sa qual è una veramente buona?
Scritto da Numero 6 alle 17:56 0 commenti
07 novembre 2005
Segarole* moderne
È che vederle a Via del Corso mi fa tornare indietro di vent'anni.
Cosa non è cambiato:
L'indugiare senza sapere cosa fare (perché anche oggi il portafogli di una sedicenne non è adeguato al centro).
I sorrisi a sessataquattro denti di un adolescente che ha fatto una cosa da non fare (e poche cose sono belle come una ragazza che sorride).
Cosa è cambiato:
Multirazzialità (c'era una filippina).
Cellulare (esclusivamente modelli che costano come il mio scooter).
Mutande al vento (tranne una sovversiva, probabile lettrice del blog di Luttazzi, che aveva una minigonna).
*ragazze che marinano la scuola
Scritto da Numero 6 alle 21:23 5 commenti
Etichette: Strolling 40p
Vorrei discuterne con l'elfo
La recente The Ultimate Collection degli Eurythmics differisce dalla precedente Greatest Hits del 1991 (che ho) per l'assenza di Don't Ask Me Why.
Sarebbe come fare una raccolta degli U2 senza Streets.
Ne convieni?
Scritto da Numero 6 alle 21:20 7 commenti
Etichette: Titoli indie e non
Anni', qui
Tè e Teiere - Via del Pellegrino
Il Giardino del Tè - Via del Boschetto
(Qui siamo anche ammanicati con Whittard of Chelsea, servisse qualcosa oltremanica).
Scritto da Numero 6 alle 21:00 4 commenti
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Femminile
La copertina del nuovo album degli Arab Strap è stupenda.
(Fio, te che hai un sacco di tempo, li conosci? Se no per la prima volta rischio di comprare un disco solo per la copertina.)
Scritto da Numero 6 alle 19:55 1 commenti
Etichette: Titoli indie e non
02 novembre 2005
Della superiorità morale dello scooterista
Scritto da Numero 6 alle 22:46 8 commenti
Etichette: Strolling 40p
Leksvik takes shape
Così, con casa completamente vuota, posso inziare il montaggio del mio secondo CD-repository.
Avendo serie difficoltà a mettere insieme più di tre pezzi di qualunque cosa, decido che ho bisogno di un adeguata colonna sonora.
L'ardua scelta alla fine cade su London Calling, volume a palla, e via con gli attrezzi.
Arrivato a Brand New Cadillac, avvito a tempo di musica.
A Spanish Bombs, mi alzo e comincio a zompettare per la stanza.
A Clampdown, mi rialzo a rizompettare.
A Train in Vain, non ho ancora messo i chiodini.
Comunque i chiodini fanno schifo, si piegano e hanno la capoccia piccola.
Quindi, o donne (compagne/mogli/fidanzate)
1) Fuori dalle scatole quando si lavora
2) Mettete un CD decente
(se proprio non sapete scegliere, #6 lo farà per voi, fino al terzo CD la consulenza è gratuita).
Scritto da Numero 6 alle 00:01 5 commenti
01 novembre 2005
For the first time, I feel Billy
Ultimo dei recidivi, faccio il mio ingresso all'Ikea Bufalotta per la prima volta (si chiamerebbe Ikea Porta di Roma, ma gli svedesi non conoscono i romani).
Sarebbe festivo, ma non si trova un posto, e il fatto che per metà sia ancora un cantiere non aiuta.
Cerco di entrare come quello che non sa cosa aspettarsi, che è capitato lì per caso.
Tutto sommato è divertente, e i contrasti vistosi tra il modo di fare italiano e quello scandinavo fanno sorridere.
Dovrebbero scrivere con la matitina (che nessuno restituisce) quello che vogliono, e tutti scrivono il nome impronunciabile del mobile, non quello dello scaffale, e poi tutti al PC del magazzino per capire dove cavolo sta.
C'è un quantitativo di roba impressionante, io sono lì per delle lampadine e un porta-CD (il secondo), di nome Leksvik, progettato da Carina Bengs, che però tanto carina non è.
Mi aggiro con carrello e madre tra oggetti inutili (la libreria Alve, a cosa serve il cassetto in una libreria?), geniali (il lettino multidimensionale), inquietanti (la statuetta Gestalta), perfetti (il portascopino Viren, meno di un Euro per un arnese per raschiare il cesso, che è il suo prezzo).
Mi accorgo che il mio stile di acquisto, cioè sapere già cosa vado a comprare, qui non sarebbe adatto.
Sono convinto tre o quattro volte di essere già passato da quelle parti, ma mi sbaglio, è sempre una sala nuova, l'oceano di mercanzia è sterminato, la sensazione che senza il macinaspezie Fossa non si possa vivere fa capolino. Anche il pelagrumi Strila è probabilmente necessario.
Io mi sono segnato lo scaffale, e punto dritto per il mio porta-CD, una sleppa di due metri che non so dove infilare.
Ovviamente, nella Panda ci va, ma quella neanche all'Ikea ce l'hanno più.
Scritto da Numero 6 alle 15:46 9 commenti
Non siamo mica gli americani
Il phishing continua, e Poste Italiane non ha ancora un indirizzo email dedicato alle segnalazioni.
Scritto da Numero 6 alle 13:58 0 commenti
Doom
Forse con il plasma gun avrebbe fatto meno confusione.
Scritto da Numero 6 alle 13:55 2 commenti
31 ottobre 2005
È importante
Ho imparato a usare il Nokia Sound Converter.
Ho messo New Year's Day come suoneria.
Si sente orrendamente.
Scritto da Numero 6 alle 17:12 2 commenti
Insulti
Per consolarmi della giornata lavorativa e del fatto di non essere stato invitato in Toscana, stasera me ne vado alla fraschetta "Dar Burino".
Scritto da Numero 6 alle 14:27 5 commenti
Etichette: Strolling 40p
29 ottobre 2005
inve.google.com
Dal punto di vista di Sage il feed di Inve è morto.
Dal punto di vista di Google Reader no.
Il feed è lo stesso.
Scritto da Numero 6 alle 14:10 3 commenti
28 ottobre 2005
Boys and girls go to school and girls they make children
Ma i bambini delle medie portano lo zaino con la sporta?
Cioè, quell'arnese rotellato con cui mia nonna faceva la spesa a Valmelaina?
Scritto da Numero 6 alle 14:04 5 commenti
27 ottobre 2005
Ma allora questa ad AmicaB piace
There’s a moon over Bourbon Street tonight
I see faces as they pass beneath the pale lamplight
I’ve no choice but to follow that call
The bright lights, the people, and the moon and all
I pray everyday to be strong
For I know what I do must be wrong
Oh you’ll never see my shade or hear the sound of my feet
While there’s a moon over Bourbon Street
It was many years ago that I became what I am
I was trapped in this life like an innocent lamb
Now I can never show my face at noon
And you’ll only see me walking by the light of the moon
The brim of my hat hides the eye of a beast
I’ve the face of a sinner but the hands of a priest
Oh you’ll never see my shade or hear the sound of my feet
While there’s a moon over Bourbon Street
She walks everyday through the streets of new orleans
She’s innocent and young from a family of means
I have stood many times outside her window at night
To struggle with my instinct in the pale moon light
How could I be this way when I pray to God above
I must love what I destroy and destroy the thing I love
Oh you’ll never see my shade or hear the sound of my feet
While there’s a moon over Bourbon Street
Scritto da Numero 6 alle 09:41 7 commenti
26 ottobre 2005
Congratulazioni
Alla Juventus, per il probabile scudetto, ora che una delle concorrenti è andata (se c'è mai stata).
Arduo giocare senza centrocampo.
Per chi non ama l'arte pedatoria, stasera un esempio della sua bellezza: il talento inappellabile di un giocatore, la sua incredibile stupidità, il farsi cacciare fuori con una punizione assegnata a suo favore, il rischiare di buttare nel cesso una vittoria insperata creata quasi esclusivamente dai suoi piedi.
(Per il francesino fighetto, trattasi invece di stupidità e basta, non riesco a credere che abbiamo rischiato l'esclusione dalle coppe per questa pippa).
Scritto da Numero 6 alle 22:31 1 commenti
Etichette: AS Roma e gioco relativo
25 ottobre 2005
Oceanico plugin
Messo il color theme Clover su Winamp 5.11.
Regalo e primo ascolto, Nada Surf, Do It Again.
A parte questo, un cesso di giornata.
Scritto da Numero 6 alle 22:24 3 commenti
24 ottobre 2005
Famiglia di bolscevichi (2)
I segni del tempo che passa non sono tutti uguali.
C'è il ricordo improvviso di come facevi prima, come quando un anno fa conobbi una ragazza che telefonava dalle cabine, che io avevo dimenticato esistessero.
C'è un giorno di rottura, qualcosa che infrange un consuetudine, che magari consideravi immutabile.
Uno di questi eventi è un matrimonio di cui conosci come fratelli sposi e invitati.
Ci sono quelli con cui andavi a rimorchiare, le ragazze che magari ti piacevano, e non li vedi da dieci anni, o più, e hai il sospetto che i matrimoni servano proprio a questo.
Talvolta il tempo è stato gentile, talvolta meno, certo non ti ricordavi orde di bambini urlanti, perché qui, anche se la città ci ha mangiato da tempo, la provincia trova ancora qualche modo di farsi sentire, e ti presenta quelli che hanno la tua età e i figli già fanno le medie, e ti presenta quelle che tre mesi dopo il matrimonio hanno già il pancione.
Lo sguardo è quello di chi arriva su Marte dopo essere stato alle Maldive, la costante quella di renderti conto che non sai ancora farti il nodo alla cravatta, e ogni volta te ne compri una nuova.
Perché siete invecchiati? Perché siete ingrassati?
Io mi vedo tre concerti in quattro giorni, gioco a calcetto con chi ha dieci anni meno di me, non ho la certezza che quel che vedo sia giusto.
Però lo fanno in tanti, e se Freak Antoni aveva ragione, miliardi di mosche non possono sbagliarsi.
Durante l'eucaristia ha cantato la ex dello sposo, e la sposa era una ragazza madre, e c'era pure un transessuale.
Forse il senso era lì, questa è umanità, ci sono tutti, c'è posto anche per chi è fuori posto.
Ma a Pera e a Ruini, come glielo spieghiamo?
Scritto da Numero 6 alle 23:38 13 commenti
23 ottobre 2005
Cari amici miei
www.musicclub.it, e non avrete bisogno d'altro.
Per chi interessato, gli Editors suonano il 10 novembre al Rainbow di Milano, a 12 €.
Scritto da Numero 6 alle 12:56 2 commenti
Etichette: Titoli indie e non
21 ottobre 2005
BTW
Questa la offriamo in omaggio al blogger da 10000 dollari:
http://www.thesun.co.uk/article/0,,4-2005480548,00.html
Scritto da Numero 6 alle 23:57 1 commenti
Due sane risate
Mai pensato quanto potrebbe valere il vostro blog?
Ve lo dice il link indicato, contando non so come non so cosa.
Valgo 8000 dollaroni, le rane 0 (ma LOL), il tortarolo livornese sui 4500 (torte escluse), l'aretino deve pagare lui, e l'elfo m'ha battuto, sta sui 10 testoni (infatti è ™).
Scritto da Numero 6 alle 23:49 7 commenti
Del perché il venerdi non si dovrebbe lavorare
Consulente di #6: "La lingua batte dove il clito ride".
Scritto da Numero 6 alle 14:54 6 commenti
Qui una volta era tutta città
Monterotondo è un paese abbastanza decente, a circa sette chilometri da casa mia, di fondazione addirittura romana (si chiamava Eretum).
Sta su un piccolo colle, da cui il nome, ma da tempo si è ingrandito fino alla via Salaria, e oggi passa in allegria i trentamila abitanti.
Come tutti i paesi entro trenta chilometri e più dal centro dell'urbe, è di fatto un quartiere di Roma, da dove la mattina un'orda di pendolari usa l'utile trenino per andare a lavorare o studiare o farsi gli affari suoi in città.
Il dialetto sabino è ormai parlato da una piccola minoranza, sostituito dal borgataro capitolino, quello che voi esterni pensate sia il nostro modo di parlare ufficiale (:-P).
Inserirlo nell'elenco dei Comuni a prevalente economia turistica, mi dà idea che 1) i commercianti del posto hanno una lobby potentissima, 2) Marrazzo è impazzito, per fortuna dopo che la giunta ha approvato gli incentivi per l'acquisto di motocicli.
Scritto da Numero 6 alle 14:19 7 commenti
Quando c'era lui
C'era un giornale di sinistra, tanti anni fa, per i capitolini; era il Paese Sera, detto "er Paese" da queste parti.
La nascita di Repubblica, che prese tutta la crema delle firme, lo fece sparire, rendendo il giornale di Scalfari il riferimento del lettore orfano "der Paese", in particolare mentre il Corrierone era praticamente in mano alla P2.
Di quell'opinione, che buttiamo là come sinistra liberale, oggi non c'è rimasta che poca roba.
Di fatto, Repubblica è un maglio scagliato contro il rivale economico di De Benedetti, e cioè il Cav.
Chiedo ai miei folti link piemontesi se, ai suoi tempi alla Stampa, Mauro fosse così gossipparo e calendar-oriented, e fosse così ossessionato da Berlusconi.
Speciamente sugli USA, il quantitativo di bugie e scemenze scritto è incredibile.
A parte le headlines e poche illustri e vegliarde firme, Repubblica mi ha rotto il cazzo da tempo, senza sostituto, purtroppo, dato che il foglio di via Solferino ne è la fotocopia (almeno online), ed è anch'esso in mano agli altri rivali economici del Cav.
Il servizio sull'ora di religione è messo lì "pe' buttalla 'n caciara", non per informare su un cambiamento di legislazione o condizioni di lavoro, e il grassetto dell'home page è davvero stridente rispetto all'importanza della notizia.
Solidarietà allo Straniero, prenda con filosofia il fatto che quelli vendono un milione di copie (e fanno altrettanti contatti sul sito), mentre lui lo leggiamo in numero manzoniano.
Scritto da Numero 6 alle 13:52 1 commenti
Un Gilthas (™) sul parquet
La NBA ha deciso che i giocatori non devono più andare in giro conciati come rappers.
Vietate pure le cuffiette, gli occhiali da sole al coperto, le camicie senza maniche.
Un po' sciocco parlare, come ha fatto qualcuno, di svolta conservatrice, dato che la FIFA ha fatto lo stesso anni fa, senza troppo clamore.
Ne sarete sorpresi, Allen Iverson non è d'accordo.
Scritto da Numero 6 alle 11:22 5 commenti
Il ricomincio
Due gol, quello che ha aperto le marcature, un pregevole piatto sinistro, e uno un po' di culo con la palla che ha preso il palo e poi ha sbattuto sul portiere.
Due mangiati che neanche Vieri.
Un liscio in difesa, con conseguente gol avversario.
Una traversa.
Un tentativo di estirpare il femore a un avversario, fortunatamente (per lui) non riuscito.
Due piedi un po' malconci, specie sulle punte.
Due scarpini da ricomprare.
Scritto da Numero 6 alle 10:22 0 commenti
Etichette: AS Roma e gioco relativo
20 ottobre 2005
Crede di essere Martin Lutero?
Penso che con la pubblicazione delle "Dieci richieste al futuro governo italiano", Sabina Guzzanti abbia del tutto abbandonato la carriera artistica per passare a quella politica.
E non so se rallegrarmene o dispiacermene.
Scritto da Numero 6 alle 18:12 3 commenti
19 ottobre 2005
Well fio (e Dale')
Ho sentito gli Editors, effettivamente piuttosto Interpol-eschi.
Il chitarrista però, che è l'asso nella manica degli Interpol, è un po' meno bravo.
Se vi interessa, li ho sentiti su RadioPepito, grazie al fatto che mi passa il firewall al lavoro, e ha una discreta programmazione indiepop (ma possono capitare anche gli Oasis).
Scritto da Numero 6 alle 16:41 4 commenti
Etichette: Titoli indie e non
18 ottobre 2005
Note svolazzanti in aria
Va bene, Soul Meets Body mi piace.
(Earth Angel fa schifo, anyway).
Scritto da Numero 6 alle 21:17 2 commenti
Ma siamo quiiiii, a Modena saaaaiiiii
Saluti a M, che dopo una lunga permanenza nella capitale, se ne va al di là del circolo polare.
Mi piacerebbe avere i suoi anni.
Scritto da Numero 6 alle 19:54 18 commenti
17 ottobre 2005
Evitateli
The Amazing Pilots (cloni degli Smashing Pumpkins)
Canadians (inascoltabili)
Scritto da Numero 6 alle 21:49 2 commenti
Etichette: Titoli indie e non
16 ottobre 2005
Famiglia di bolscevichi (1)
"A Milano, invece, è arrivato al seggio in scooter (presso a sede Sdi di piazzale Martini) uno dei candidati, Ivan Scalfarotto, che si è messo pazientemente in fila: "Sento dire che la partecipazione è buona e sono molto contento - ha detto - anche questo è un segnale a questo pessimo governo che ha riproposto la iattura del proporzionale"."
Se permettete, anch'io.
Scritto da Numero 6 alle 15:16 1 commenti
Etichette: Scootertown
Piantiamola con le stronzate
Che sono vent'anni che la menano con la storia dell'orientamento.
Abbiamo già bruciato i suoi libri, bruciamo lui.
Scritto da Numero 6 alle 15:14 3 commenti
15 ottobre 2005
E il resto non conta
A gennaio esce il nuovo album di Cat Power.
Scritto da Numero 6 alle 11:17 1 commenti
Etichette: Titoli indie e non
13 ottobre 2005
Gilthas, non è che arriva pure Thor?
Lo stadio del Tromsø, la squadra norvegese che affronta la Roma in UEFA, si chiama Alfheim, che è il mondo degli elfi, uno dei nove della mitologia nordica.
(Che poi immaginatevi lo stadio dell'Atalanta che si chiama, che ne so, Purgatorio, e sarebbe comunque meglio di come si chiama adesso)
Scritto da Numero 6 alle 14:11 7 commenti
Etichette: AS Roma e gioco relativo
Scontro di civiltà
Nella sua infinita saggezza, la FIFA quest'anno ha deciso che uno degli ambiti posti per la Germania si decidesse tra la quarta della CONCACAF (Nord America) e la quinta dell'AFC (Asia).
Una è Trinidad e Tobago, l'altra veniva decisa ieri da uno spareggio tra Uzbekistan e Bahrein.
Ero gia pronto a gustarmi il match tra un isola dei caraibi da cartolina, con le palme e la gente seminuda, e un paese composto esclusivamente di montagne.
Sarebbero mai tornati a casa gli uzbeki? Avrebbero chiesto asilo politico? Cosa avrebbero raccontato ai loro amici delle montagne? Che c'è un posto dove non ci sono solo montagne ma anche, incredibile, il mare?
Non lo sapremo mai, con un opaco 0-0 sarà il Bahrein a fare lo spareggio.
A prescindere, forza Trinidad tutta la vita.
Scritto da Numero 6 alle 09:26 0 commenti
Etichette: AS Roma e gioco relativo
12 ottobre 2005
Si vuol bene a questa città
Al bar, stamattina, il barista e Romi'(na):
"C'hai du' occhi Romi'..."
"E so' pure due!"
Scritto da Numero 6 alle 11:38 4 commenti
Etichette: Strolling 40p
Maremma maiala
Mi pareva che ci fosse stato un uragano in Guatemala, ma magari mi sbaglio.
Scritto da Numero 6 alle 09:14 2 commenti
10 ottobre 2005
Ebbene sì, esiste
http://inkulator.sourceforge.net/
(Nota per non informatici: SourceForge è un sito molto serio, da escludere la burla)
Scritto da Numero 6 alle 17:25 3 commenti
Da allora non si hanno notizie
Si è iscritta a iobloggo 9 mesi fa ed è stata vista l'ultima volta 2 giorni e 22 ore fa.
(Sarà per la storia della tinta?)
Scritto da Numero 6 alle 17:18 3 commenti
Tsunamino
Il classico impeto stronzo di una domenica finalmente con un po' di sole.
Decido che devo assolutamente farmi un giro dalle parti di Ostia e Fiumicino, e comincio dall'idroscalo.
Considerata una delle zone più degradate di Roma, lo dimostra con copiosi allagamenti delle sue strade.
Ma io che non ho paura di niente procedo in mezzo ad automobili impantanate in venti centimetri d'acqua.
In mezzo all'acqua becco il bucone finale, mi impunto e precipito verso l'asfalto.
Reagisco prontamente, ginocchio a terra, tengo il manubrio, sono piegato ma sto in piedi, la posa non è priva di una certa plasticità, sono un po' il discobolo di Mirone, solo che al posto del disco ho lo scooter.
Ma come mio padre mi spiegava, anche le cose più insospettabili hanno uno spuntone, e infatti il cavalletto mi si infila nel tendine d'Achille, facendomi invocare varie divinità locali ed estere, con linguaggio poco adatto a una signora.
In tutto questo, il catorcione resta acceso, appare la lucina verde sul cruscotto che indica: "Sei un fesso".
Scritto da Numero 6 alle 13:51 7 commenti
Etichette: Scootertown
09 ottobre 2005
Zio chi?
Rimediate il fumetto serie oro di Repubblica dedicato a Zio Paperone.
È realizzato da Don Rosa, e narra la storia della vita del taccagnone, dalle origini in Scozia.
Dimenticatevi tutto quello che avete letto finora, Zio Paperone è amaro, cattivo, stronzo.
Mai visto un fumetto Disney così.
Imperdibile.
Scritto da Numero 6 alle 21:40 1 commenti
Zio Fringuello
Non vi fate ingannare dall'errore!
Fondamentale la guida a via Sannio.
Scritto da Numero 6 alle 21:20 1 commenti
08 ottobre 2005
Un po' di calci
"Nei paesi ricchi lo sport, inteso come cultura nazionale, come identità popolare, sopravvive solo se riesce a darsi regole severissime e iperprofessionali, all'altezza dei miliardi investiti e incassati, all'altezza delle ore di palinsesto occupate. Come negli Usa, dove quasi tutti i nostri presidenti di calcio, con i loro inguacchi e i loro pasticci regolamentari, verrebbero allontanati con disdoro, un presidente che si vende le partite sarebbe trattato come un imbroglione indegno del sacro business, e i tifosi che bloccano treni e traghetti per influenzare i verdetti della giustizia sportiva sarebbero impacchettati in blocco e spediti a riasfaltare le strade."
Scritto da Numero 6 alle 11:51 1 commenti
Etichette: AS Roma e gioco relativo
07 ottobre 2005
A casa di Lene Marlin
Vediamo se una trasferta al di là del circolo polare artico gli fa venire voglia di correre.
Scritto da Numero 6 alle 21:59 1 commenti
Etichette: AS Roma e gioco relativo
Dichiarazione d'amore con l'anello pure
Quanto sono belle le foto di Mapplethorpe.
Scritto da Numero 6 alle 18:28 0 commenti
06 ottobre 2005
Mi costituisco
Ho dormito due notti con una che balla i Black Eyed Peas.
Scritto da Numero 6 alle 14:40 11 commenti
* Embé?
Gil non dice niente?
(Anyway, già si sapeva da giorni).
Scritto da Numero 6 alle 12:01 6 commenti
Il fiume russo
Mi hanno consigliato un kebabbaro dalle parti di piazza Fiume, ma mi hanno indicato male l'indirizzo, e mi tocca girare per cercarlo.
Mi capita un posto, con scalette che scendono sotto strada, chiamato "Il bello delle donne".
Stupito, non mi ricordavo che avessero riaperto i bordelli.
È un solarium.
Il kebab è ottimo, non c'era manco un'insegna, non era facile trovarlo, ma ne valse la pena.
Arrivo al Circolo degli Artisti ma scopro di avere un'ora e mezza di anticipo sul concerto, mi metto a passeggiare per perdere tempo, poi telefono a una, mentre penso a un'altra.
Il Circolo degli Artisti merita una digressione; è costruito in una vecchia area ferroviaria (credo), dove c'è la stazione di Roma Casilina, oggi in parte inutilizzata, sotto gli archi dell'acquedotto Alessandrino
In pratica è il cosiddetto Mandrione, dove Pasolini cercava i soggetti per i suoi romanzi.
Ha molto spazio e due sale grandi, è da anni la base di Radio Città Futura, il pubblico abbastanza eterogeneo.
Prima si trovava a piazza Vittorio, dove fin dagli anni '70 era stato una specie di faro dell'alternativo live romano. Gruppi di ottima fama sono passati in quel buco quando erano ignoti.
Dopo lo spostamento, qualche anno in sordina, ma da un po' ha ripreso con cartelloni di tutto rispetto.
I primi a suonare sono degli italiani di nome The Niro, fanno pochi pezzi, sono abbastanza floydiani.
Ed ecco gli Okkervil River.
Sono una banda di cialtroni, si passano tutto il tempo una bottiglia di whisky.
Quando salgono sul palco si montano tutto da soli, e si sistemano anche le luci (!!!).
Al cantante parte una corda della chitarra, la sostituzione è lunga, e allora prendono i generi di conforto dal camerino e li lanciano sul pubblico.
Ma sono braaaavi, splendido concerto.
Sarebbero un gruppo folk, ma la definizione è riduttiva, a me ricordano talvolta i Pavement, per chi li conosce.
Sono stasera al Covo a Bologna, e domani al Jail a Milano, se potete andateci, ne vale veramente la pena.
E poi i loro CD sono in vendita su un banchetto prima dell'inizio del concerto, e io adoro queste cose.
E chi vendeva i CD erano il batterista e il bassista, e io adoro queste cose.
Scritto da Numero 6 alle 09:32 3 commenti
Etichette: Roma come Manchester
04 ottobre 2005
This is half-season
Quando per non far appannare la visiera
apri uno spicchio della stessa
e da quello spicchio ti si caccia nell'occhio
un refolo di aria gelida che ti fa lacrimare
e la gente pensa che hai la febbre
e l'occhio ti fa pure un po' male
è inverno.
Scritto da Numero 6 alle 12:42 4 commenti
Etichette: Scootertown
03 ottobre 2005
01 ottobre 2005
Rimaniamo in zona
Ho solo delle foto piccole, non vedo bene.
L'arco che "will connect the Olympic Village to the Lingotto Direction Centre", fa la sua figura o è una burinata?
(A prescindere, il colore è orrendo).
Scritto da Numero 6 alle 11:19 1 commenti
Andiamo a spegnere il fuoco
Torino 2006's back.
Oggi il CIO mi informa che il programma Noi2006 (quando si è originali), prevede qualcosa come venticinquemila volontari.
Vabbè, cinquemila sono solo per la cerimonia inaugurale, poi li buttano via.
Oggi sentivo parlare di circa tremila pompieri che cercano di spegnere gli incendi in California, incendi grossi più o meno come l'Umbria.
Tremila.
Ventimila volontari, cosa fanno?
Portano la neve a braccia? Si stendono uno a fianco all'altro per fare il trampolino del salto? Cercano di dividere risse nell'hockey su ghiaccio?
Ogni atleta avrà sei valletti personali?
Ma soprattutto "the operations director of Adecco for the North-West Anna Bogatto", cosa ci fa lì?
Scritto da Numero 6 alle 11:06 1 commenti
Mi sto concentrando
Ma no, immaginarmela con i capelli lisci non ci riesco proprio.
Lei è Riccia Inside™.
Scritto da Numero 6 alle 11:02 5 commenti
30 settembre 2005
Serbatoio
Ma i giornalisti di moda, dove trovano tutte le stronzate che dicono?
Scritto da Numero 6 alle 14:12 2 commenti
28 settembre 2005
Cronache da scootertown
Piazzale Appio, incrocio enorme, varie migliaia di auto al giorno.
Gli archi, la basilica di S. Giovanni, davanti alla Coin tutti in doppia fila, via La Spezia che diventa larga come una freeway.
Noi su due ruote ci piazziamo davanti a tutti, siamo almeno un ventina.
Quasi verde, salgono i giri.
Verde, il rombo è assordante, cambi e variatori attaccano, via.
All'improvviso, il parapiglia, frenate, scartate, che succede?
Una donna, penso invalida, attraversa l'incrocio a passo di lumaca, è ancora a metà.
Per lei è finita, tra mezzo secondo arriveranno le automobili.
Interviene l'eroe, un vigile che si mette in mezzo alla strada a braccia aperte.
La signora approda al marciapiede, il vigile le urla qualcosa che non sento.
Lei, con un gesto della mano, lo manda a quel paese.
Io sono già al semaforo di via Corfinio.
Scritto da Numero 6 alle 15:26 9 commenti
Etichette: Scootertown
27 settembre 2005
Daniel
Si discuteva in ufficio del fatto che, essendosi inventato un personaggio che di mestiere fa il "capro espiatorio", Pennac avrebbe dovuto avere il Nobel per acclamazione.
Scritto da Numero 6 alle 18:20 2 commenti
Gloria a inkiostro
"Nonostante quanto dicono il Governo e le sue stime, anche per quanto riguarda l'occupazione in Italia (e in Europa) siamo davvero con l'acqua alla gola. Per capirlo è bastato imbattersi nello spot del concorso di Mtv Load. Quando il primo premio non è un viaggio a New York o un'automobile fiammante, ma uno stage retribuito di due settimane, vuol dire che siamo messi davvero male."
Scritto da Numero 6 alle 17:00 2 commenti
Etichette: Citation Day
Piccole caserme crescono
Consulente di #6: "Alessia Fabiani ha fatto un altro calendario..."
Collega di #6: "Ma quanti ne ha fatti?"
#6: "L'abbiamo vista crescere"
Scritto da Numero 6 alle 14:03 3 commenti
26 settembre 2005
24 settembre 2005
Si discute da tempo nella perfida Albione
La canzone d'amore con il testo più bello è Yesterday o Love Will Tear Us Apart?
A me piace molto questa, l'amore normale del XXI secolo, non quello di Barbara Cartland.
Do you feel like a chain store?
Practically floored
One of many zeros
Kicked around bored
Your ears are full but you're empty
Holding out your heart
To people who never really
Care how you are
So give me Coffee and TV
Easily
I've seen so much
I'm goin' blind
And I'm braindead virtually
Socialability
It's hard enough for me
Take me away from this big bad world
And agree to marry me
So we can start all over again
Do you go to the country
It isn't very far
There's people there who will hurt you
'Cos of who you are
Your ears are full of the language
There's wisdom there you're sure
'Til the words start slurring
And you can't find the door
So give me Coffee and TV
Easily
I've seen so much
I'm goin' blind
And I'm braindead virtually
Socialability
It's hard enough for me
Take me away from this big bad world
And agree to marry me
So we can start all over again
Scritto da Numero 6 alle 19:18 2 commenti
A john
Mentre me leggo er solito giornale
spaparacchiato all'ombra d'un pajaro
vedo un porco e je dico: - Addio, majale! -
vedo un ciuccio e je dico: - Addio, somaro! -
Forse 'ste bestie nun me capiranno,
ma provo armeno la soddisfazzione
de potè di' le cose come stanno
senza paura de fini' in priggione.
Scritto da Numero 6 alle 00:04 3 commenti
23 settembre 2005
Ma le rileggono quando le scrivono?
Siena, Ruini contestato
interrompe il discorso
Il cardinale era in Toscana per ricevere
il premio "Liberal".
Scritto da Numero 6 alle 18:07 0 commenti
Cercare di non ridere
Ma come riuscirci, quando ti immagini un sellerone livornese che balla "Ti pretendo" nell'estate romana, quindi sudato come un manovale, e poi si ferma e pensa: "Ma che cazzo sto facendo?", e se ne va?
Scritto da Numero 6 alle 16:41 1 commenti
22 settembre 2005
C e gli anni '80
Tempo fa, C mi dice di andare a Milano a vedere i Depeche Mode.
C, che qualcuno di voi ha visto, ha un interminabile elenco di qualità, ma le due più importanti sono che è la mia migliore amica, ed è la mia compagna ufficiale quando vado ai concerti.
I biglietti li vende TicketOne, si parte con la vendita il 12 settembre, per un concerto che avverrà a febbraio.
Il 12 settembre il sito di TicketOne è irraggiungibile, tutto il giorno.
Bis il 14 settembre, biglietti per il giorno dopo, stessa storia.
Giovedì 15 non ci sono più biglietti in giro.
Non mi interessa il dibattito su questa modalità di vendita, già affrontato, talvolta male, su it.fan.musica.u2, e che ha riguardato anche altri concerti di quest'estate.
Ma i Depeche Mode sono una decente band di pop elettronico degli anni '80, ammesso che ci fosse qualche altro pop in quegli anni (sì, c'erano gli Smiths).
Come può essere che un gruppo così, che di recente ha pubblicato un singolo che avrebbe potuto scrivere 20 anni fa, esaurisca due palazzetti?
Niente talebanate per favore, non sono gli U2, non sono i Police, non è neanche gente che ha venduto miliardi di dischi, qualche singolo di successo, niente più.
Rimasti nel solco di quel poco che sapevano fare, l'hanno fatto bene, e non hanno mai pensato di allontanarsi da lì.
Il brutto scrive le canzoni, il bello canta, comunistoidi negli anni '80, qualche simbolo rubato all'immaginario sovietico, ora sembrano vestiti da Armani.
Sono certo che il pubblico non sarà fatto da miei coetanei, ma da freschi maggiorenni, qualcuno dei quali saprà anche i testi a memoria.
Ho la sensazione che qualcosa non quadri, non è possibile che artisti che sono in giro da trent'anni, molti dei quali producono ormai materiale al limite della decenza, siano idoli di pupetti.
Anni fa ero a Dublino per lavoro, in un negozio di dischi un mio collega mi fa notare una cosa che mi era sfuggita: c'erano quasi esclusivamente greatest hits.
Anche di gente che aveva fatto due album; e non ci sono inediti, le canzoni fuori album ormai sono come mosche bianche, non siamo ai tempi dei Joy Division.
Con C ho visto i Kings of Convenience a Ostia, gruppo recentissimo, pubblico di vegliardi.
I giovani? A vedere Vasco Rossi? Fa ribelle "con una mano ti sfiori"?
Non crederò mai al "qui una volta era tutta campagna", non ci sono generazioni più intelligenti, o decenni più creativi.
Mi manca il messaggio che lega una ventenne seminuda a testi scritti quando per una donna era sconveniente fumare in pubblico.
Devo cercarlo qui, in una specie di "ill communication" che i Beastie Boys avevano visto dieci anni fa?
Vedevo Anni Luce, qualche giorno fa, c'era Sofia Loren che distribuiva i regali della befana ai "bambini poveri delle borgate".
Ora ci sono "i ceti meno protetti delle zone degradate".
Così, è fallito il linguaggio? (Che è un virus, diceva Burroughs.)
Le aspettative sono le stesse, ma non si sa più descriverle?
(poi leggete qui)
Scritto da Numero 6 alle 11:59 13 commenti
Etichette: Titoli indie e non
Bastaaaaaaaaaaa! (bis)
Volevo comunque apprezzare il gesto di Siniscalco.
Messo nell'impossibilità di lavorare, ha fatto quello che tutti i ministri dei paesi normali fanno.
Scritto da Numero 6 alle 10:38 6 commenti
21 settembre 2005
Carlo Azeglio Forever
Si può metterlo in crio-fuga? (Questa la capiranno in pochi)
L'unico punto che non condivido è la lettura troppo risorgimentale del 20 settembre.
Fu solo Pio IX, che si dichiarò "prigioniero dello stato subalpino" (spettacolare sarcasmo), a dargli questo significato.
Lo scontro tra stato e chiesa non c'era, Roma era semplicemente la capitale designata ma occupata da un esercito straniero.
Il quale, duramente legnato a Sedan, se ne dovette andare.
Non c'era nessuna necessità strategica di sfondare le mura, e venne fatto volutamente a scopo propagandistico.
A resistere c'erano quattro guardie svizzere.
Ma a parte questo, lo rimpiangerò, e tanto.
Chissenefrega dei papi, è per gente così che si dovrebbe fare la fila e bloccare una città.
Scritto da Numero 6 alle 09:41 3 commenti
20 settembre 2005
Lavorare stanca
Uno dei passatempi più stronzi che ho è quello di sgamare l'azienda dall'email.
Mettete che avete conosciuto una biondona micidiale di nome Genny, volete mettere le risate quando scoprite che la sua email è genoveffa.intuzzabanchi@tubature-tufello.it?
Scritto da Numero 6 alle 17:29 2 commenti
19 settembre 2005
C'è chi la notte bianca l'ha passata così
No, non sono io per la storia di venerdì.
Sono solo il fotografo.
Maggiori info
Scritto da Numero 6 alle 21:20 1 commenti
Etichette: Strolling 40p
C'erata
Uno degli accessori della dotazione di sopravvivenza dello scooterista è la cerata.
È un completino giacca e pantaloni che serve a non inzupparsi in caso di pioggia, con diavolerie tipo le cuciture nastrate catarifrangenti, riducibile a dimensioni da sottosella.
E voi direte: "Come il K-Way". No.
Quello è roba da poveracci, e poi non resiste ai veri diluvi.
La cerata è fatta di materiale imprecisato, ma la cui formula è stata fornita dagli extraterrestri alle case produttrici.
Permette di stare comodamente sotto le cascate del Niagara, ma attenzione, la magia sta nel fatto che dopo circa dieci secondi al secco, la cerata è assolutamente asciutta.
Non ho ancora capito come fa.
L'altro segreto è quello di influenzare gli eventi atmosferici: se ve la mettete, massimo 4 secondi e smette di piovere.
Rovesci della medaglia, il primo è l'effetto "m'hanno dato la sóla!"; data la velocità di asciugaggio, l'acqua sottrae calore alla cerata, rendendola fredda.
Lo scooterista, sentendo il freddo, è sicuro che entri l'acqua, e comincia a imprecare.
Io lo so benissimo, ma ci casco sempre, con smadonnamenti vari, e successivi auto-insulti.
Il secondo è peggiore: data l'impossibilità di ogni fluido di entrare e uscire, la cerata si trasforma rapidamente in altoforno, aiutata anche dal colore tipicamente nero.
Per provare l'emozione di cuocere a fuoco lento, basta un temporale estivo; ve la infilate, ovviamente smette di piovere, e voi sudate come la Fontana di Trevi.
Scritto da Numero 6 alle 14:44 3 commenti
Etichette: Scootertown
Va bene l'incanto delle foglie e i cieli tersi...
...meteorologicamente però, a me 'sto settembre ha rotto il cazzo.
Scritto da Numero 6 alle 11:04 6 commenti
18 settembre 2005
Per i miei linkati scooteristi
Oriental riders have a completely different approach to big scooters than do their European counterparts. Italian "scooteristi" believe a scooter, no matter how big, is strictly for cutting through traffic in cities laid out for medieval traffic.
Hence the 500cc Piaggio X9, with its vivid acceleration and insanely quick steering and no wider than a 125 or much heavier, with firm suspension and ground clearance that would do credit to a superbike.
(il resto dell'articolo qui)
Scritto da Numero 6 alle 14:15 2 commenti
Etichette: Citation Day, Scootertown
Dal vangelo secondo Claudio Bisio
Per chi ha avuto la fortuna di vedere Tersa Repubblica, in teatro o in tv, sappiate che quel ristorante esiste!
Scritto da Numero 6 alle 14:01 0 commenti
13 settembre 2005
Pacs vobiscum
Qual è l'interesse di uno stato nel matrimonio?
Perché legislare qualcosa di immateriale, neanche definibile?
Un motivo per me, e basta.
L'interesse di uno stato nel matrimonio è la sua fine, con ciò che ne consegue, sia essa per morte e fine del sentimento.
Da qui la necessità di conoscere chi ha deciso di sposarsi e metterlo nero su bianco, perché non esiste legislazione al mondo che contempli un matrimonio soltanto religioso.
Il PACS, dato che siamo talmente cialtroni da non saper neanche dare un nome originale a una legge, servirebbe solo a espandere il concetto di amore e rapporto conseguente a una schiera di soggetti che ne sono ora esclusi.
Cosa andiamo a regolare?
Alimenti, eredità, divisione dei beni, assistenza medica, figli.
Le prime tre sono sovrapponibili a un bottino di guerra, una legge con tre o quattro percentuali è più che sufficiente, anche gli avvocati divorzisti hanno il diritto di mangiare.
Le altre due sono questioni mai completamente legislabili, tant'è che vengono affidate a un giudizio umano.
Ma allora, perché dovrebbe esistere una sorta di matrimonio-lite?
Esiste già il civile, dov'è il problema ad usarlo?
La questione mi sembra minata alla radice da un non troppo velato anticlericalismo, rispettabile ma inutile, non ho il minimo interesse a convincere una religione (non solo quella cattolica) che una coppia omosessuale valga quanto una eterosessuale.
Piccola aggiunta che mi è venuta in mente leggendo un commento di Typesetter a SacherFire: il teorico PACS si configura per me proprio come "matrimonio per froci", vorrei capire come un'attuale ed eterosessuale "coppia di fatto" che rifiuta di sposarsi, dovrebbe accettare di PACS-arsi.
Con semplicità, si estenda il matrimonio alle coppie non eterosessuali.
Chi ha poi bisogno della grazia sacramentale se la vada a far dare dal prete, e se è omosessuale se ne faccia una ragione, non l'avrà.
(La grafia americana di "lite" è messa apposta per fare incazzare Gilthas)
(Come al solito, insulto libero)
Scritto da Numero 6 alle 23:36 8 commenti
Il giorno dell'eroe
Non è difficile capire perché gente come Ligabue ha un tale seguito di fan.
Simile a molte rockstar, è una sorta di supereroe, come Spider Man o Wolverine.
Rimane uguale, passano generazioni, e lui è sempre lì uguale.
Stessi occhiali scuri.
Stessa acconciatura.
Stessa camicia nera.
E stessa canzone.
Scritto da Numero 6 alle 14:15 3 commenti
11 settembre 2005
.hack//SIGN
Non ci ho capito una mazza.
(Però, sorella ha trovato questo)
Scritto da Numero 6 alle 11:45 2 commenti
Possiamo dirlo con certezza
È l'anno dell'Inter.
Scritto da Numero 6 alle 11:44 2 commenti
Etichette: AS Roma e gioco relativo
09 settembre 2005
Rovesci e temporali sparsi su tutte le regioni, anche di forte intensità in particolare Lazio
Dovrei passare dal meccanico a cambiare l'olio, ma come al solito qualche intervento del signor "soluzione pronta" al lavoro mi fa uscire tardi.
Piove da dopo pranzo, il cielo è tutto nero (a Roma si dice "s'è messo paro").
Ho già dovuto aprire la visiera, non vedo niente, le macchine mi tirano addosso l'impossibile, sul Ponte delle Valli ho sì e no dieci metri di visibilità.
Dal meccanico ci passo uguale, ma lo sento al telefono che chiede a qualcuno da dove entra l'acqua e perché.
Vabbè, vado a casa, ma lo spettacolo è incredibile.
Il primo stop è a via Val di Sangro, c'è una pozzanghera (un lago) impossibile da attraversare, me la cavo salendo sul marciapiede.
Ho già l'acqua negli stivali, e dalla visiera aperta mi sta colando ovunque.
Incrocio con via Pantelleria, tutti immobili, non si passa, mezzo metro d'acqua, cerco di salire nella parte alta di Montesacro.
Incrocio con Viale Kant, stessa storia, torno ancora indietro, mi butto per stradine.
Alla fine mi butto da kamikaze per via Jacopone da Todi, che è un fiume ormai.
Sono salvo, il resto della strada è in salita, non dovrei avere sorprese.
Le auto si tengono alla larga dai lati impraticabili delle strade, e passare in mezzo tra le corsie non è semplice.
Non ho memoria di una simile situazione a Roma, neanche al PrimaveraTreffen le strade erano ridotte così, all'arrivo a casa mi sembra di essere in scooter da quattro ore.
Ci ho messo un'ora e dieci, in genere 25 minuti.
Mi chiedo cosa sarà successo a quelle zone di Roma ad allagamento garantito, come Magliana o Ponte Milvio.
Quasi tutti quelli come noi hanno una cerata, qualcuno sprovvisto si ferma sotto un ponte, non ho visto nessuno che spinge il mezzo, o peggio in terra.
Sembra strano, ma anche sotto il diluvio ce la caviamo meglio dei terrorizzati sardomobilisti.
Scritto da Numero 6 alle 20:00 1 commenti
Etichette: Scootertown